La moglie di Franceschini è diventato un caso nel PD: il marito vuole regalarle un seggio sicuro. Lo stipendio da consigliere regionale andava stretto in questa famiglia di parassiti

Dario Franceschini, la voce sulla moglie fa esplodere la rissa nel Pd

Dicono che è importante il programma, citano l’agenda Draghi e si dicono attenti ai bisogni dei più fragili guardando dall’alto in basso chi cerca di trovare un collegio dove candidarsi. In realtà anche tra i big del Partito democratico è caccia a un posto nei listini bloccati del proporzionale: una lotta fratricida per accaparrarsi i posti rimasti disponibili, tenuto conto anche della consistente riduzione del numero dei parlamentari che scatterà dalla prossima legislatura.

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Tra questi l’attuale ministro della Cultura, Dario Franceschini che pare stia facendo di tutto per piazzare la moglie, Michela Di Biase, consigliera regionale del Partito democratico nel Lazio, nel collegio di Roma centro, quello di Carlo Calenda. Un effetto collaterale, questo, si legge sul Tempo, dell’alleanza firmata non più tardi di qualche giorno fa da Letta con l’ex titolare del dicastero dello Sviluppo economico e con Della Vedova, in base al quale i leader di partito non si candideranno nei collegi uninominali. Non solo: Franceschini avrebbe siglato un patto di ferro con il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, per una sua candidatura al Senato, come capolista nel collegio plurinominale appunto nel capoluogo campano.

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