“Caro Piero, cosa gli fai alle donne?” Mario Giordano e l’esilarante perculata al parassita rosso dopo la figuraccia dei furti al duty free

La vicenda di Piero Fassino e del profumo in aeroporto ha conquistato le pagine di tutti i quotidiani, nonché approfondimenti in tv e radio. E non poteva che essere così. Ma su questa vicenda, ancora una volta, uno dei commenti più imperdibili è quello di Mario Giordano, che ha Fassino ha dedicato la sua ultima “cartolina” su LaVerità. Ne prendiamo alcuni passaggi, perché sono formidabili. Scrive Giordano: “Caro Piero Fassino, le sembrerà strano ma scrivo questa cartolina per esprimerle ammirazione: con tutti i politici che rubano per arricchirsi, lei se non altro è accusato di rubare per amore. […] Che ci fa lei alle donne, onorevole Fassino? Non parlo solo della fama di tombeur de femme, che l’accompagna da quando qualche malalingua volle attribuirle una relazione con Carmen Llera (in un libro la scrittrice parlò di un amatore infaticabile capace di far sesso ovunque, contro una finestra, su una cyclette, sulla lavatrice e alcuni scrissero che quell’amatore infaticabile era lei, pensi che sciagurati). No, penso alla sua vita politica”. E qui Giordano ci regala una carrellata esilarante di aneddoti ed episodi.

Ricorda Giordano nella sua cartolina a Fassino: “Negli anni Ottanta, per esempio, da dirigente Pci si scontrò sull’ecologia con una giovane Livia Turco, facendola scoppiare in lacrime. «Chiudete la porta e lasciatela piangere», disse burbero. Da qual momento Livia Turco non ha smesso di sostenerla. Anni dopo, da sindaco di Torino, incontrò in Comune una giovane consigliera d’opposizione, Chiara Appendino, M5s, che la criticava: «Si candidi lei e vediamo se la votano», la sfidò con una delle sue celebri profezie. Da quel momento Chiara Appendino non ha smesso di ringraziarla. Insomma, lei con le donne ci sa proprio fare. Come dimenticare la carrambata tv da Maria De Filippi con la sua tata Elsa? Quella donna non smetteva di piangere, la chiamava «il mio bel Nettino» e le ricordava dolce: «Ti ricordi quando ti facevo i savoiardi?»”.

Conclude Giordano: “Lei ha assicurato che la donna cui era destinato il furtivo dono è sua moglie, la gelosissima Anna Serafini, ex parlamentare. E noi non abbiamo motivo di dubitare anche se sappiamo che lei, ex ministro, ex sindaco, più longevo segretario post comuni-sta (sei anni in carica), ebbene: lei non sempre è sincero. Nel 2014 per esempio quando da sindaco di Torino (juventino) andò allo stadio Filadelfia, cuore della storia granata, la accusarono di aver mostrato il dito medio ai tifosi. «Non è vero», giurò lei. Poi uscì il video che la sbugiardò. Un po’ come adesso all’aeroporto: «Ho messo il profumo in tasca perché avevo il telefonino in mano», ha giurato. Chi ha visto le immagini dice che il telefono in mano non ce l’aveva. Nonostante le bugie, però, caro Arsenio Fassin, noi siamo con lei perché ci sono tanti modi per giocarsi un’intera storia politica, ma giocarsela per una donna non è da tutti”.

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