Dopo gli aumenti dei tassi effettuati dalla Bce, 10 rialzi in 14 mesi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute fino al 75% in più. Lo rileva la Fabi sottolineando che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga 875 euro mensili, ovvero 375 euro in più.
I nuovi mutui a tasso fisso invece sono passati da un interesse medio dell’1,8% a oltre il 6% con le rate mensili che possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare in media al 7% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150 mila euro della durata di 20 anni, la rata mensile sarà di 1.180 euro, 515 euro in più (+77,4%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta due anni fa, ovvero 665 euro.
Tassi variabili: il picco potrebbe arrivare a dicembre
Ipotizzando che dopo l’aumento dei tassi di Francoforte salga di riflesso l’Euribor di 0,25%, secondo i calcoli di Facile.it, la rata di un mutuo da 200 mila euro con scadenza a 25 anni, passerebbe dai 1.175 euro di settembre 2023 a 1.204 euro nei prossimi mesi, con un aumento del 62% rispetto alla rata iniziale di giugno 2022. Guardando ai futures sugli Euribor, il picco è previsto a dicembre e il punto massimo dell’indice in questione è al 3,90% dal 3,82% attuale. L’aumento nel prossimo trimestre, quindi, sarebbe inferiore ai 25 punti base della Bce. Se le aspettative fossero confermate, la rata del mutuo analizzato potrebbe fermarsi a dicembre a 1.187 euro, ovvero 442 euro in più rispetto a quella di giugno 2022. «La buona notizia», spiegano da Facile.it, «è che, sempre secondo i futures, con l’inizio del nuovo anno la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi tanto che, guardando alle quotazioni di giugno 2024, la rata del mutuo analizzato dovrebbe scendere a 1.160 euro, per poi arrivare a 1.087 euro a giugno 2025».
Aumentano le richieste di mutui a tasso fisso
Le richieste di mutuo a tasso variabile sono crollate rispetto al primo trimestre dell’anno dal 14,7% al 5,3% e ci si può aspettare che il tasso fisso, la scelta più sicura, continui a rappresentare oltre il 90% delle richieste fino a fine anno secondo le analisi di MutuiOnline.it. Nel trimestre in corso il 56,2% delle richieste di mutuo è stata per l’acquisto della prima casa, il 33% per le surroghe, il 5,9% per l’acquisto di una seconda casa, il 3,3% per la ristrutturazione e l’1,5% per il consolidamento e la liquidità.
Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, le richieste di mutui per l’acquisto della prima casa sono diminuite del 16,7% sul totale del mix. Secondo le stime di MutuiOnline.it, inoltre, la rata di un mutuo a tasso variabile da 160 mila euro a 20 anni passerà nel quarto trimestre 2023 dagli attuali 1.021 euro a 1.041, 20 euro in più rispetto a oggi e quasi 350 in più (+50%) rispetto a gennaio 2022. Ancora più accentuata la situazione per i mutui a 30 anni dove, sempre per un mutuo da 160.000 euro, la rata passerà dagli attuali 821 a 842 euro, 370 euro in più rispetto a gennaio 2022 (+78%).
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