Elly Schlein oltre il limite dell’indegno: mai visto un capo dell’opposizione che di fronte ad una crisi nera si preoccupa dell’inesistente allarme fascismo

Schlein: “Porteremo in aula la legge contro la propaganda fascista. Chiediamo sia calendarizzata al più presto”

La proposta della segretaria del Pd dopo la visita a Sant’Anna di Stazzema

MARINA DI PIETRASANTA (LUCCA). Quella contro la propaganda fascista e nazista «è una proposta di legge importante e necessaria su cui sono state raccolte 250.000 firme e credo che sia il momento di portarla in Parlamento dove era arrivata ormai la scorsa legislatura. Chiediamo, insistiamo che venga calendarizzata al più presto».

Lo ha detto il segretario del Pd, Elly Schlein, a Sant’Anna di Stazzema (Lucca), dove è per la prima volta in visita, come lei stessa ha sottolineato. Schlein si è riferita alla legge di iniziativa popolare “antifascista” promossa dal Comune di Stazzema. In quel luogo vi fu uno degli eccidi più cruenti operati dai nazifascisti: il 12 agosto 1944 furono massacrate 560 persone, tra cui tanti bambini.

Andrea Bulleri per “Il Messaggero”

furfaro schlein

Una promozione sul campo. Di più: un’investitura, di fatto, a numero due del Nazareno. Nelle chat degli eletti del Pd, l’operazione viene data praticamente per fatta: Marco Furfaro, attuale responsabile di Iniziative politiche, welfare e contrasto alle disuguaglianze del partito, si avvia a diventare il prossimo coordinatore della segreteria dem. Un incarico da quasi vice-segretario, oggi affidato a un’altra fedelissima di Elly Schlein, Marta Bonafoni.

La quale, però, punta a una candidatura da capolista alle Europee il prossimo giugno. E visto che sulla corsa sarebbero arrivate garanzie dalla leader in persona, almeno secondo le voci, al Nazareno si è già aperta la corsa per la successione. Una partita che però pare già chiusa prima di cominciare.

Già, perché Furfaro, 43 anni, deputato alla prima legislatura, nel 2009 fu tra i fondatori di Sinistra ecologia e libertà con Nichi Vendola, con cui si era candidato alla Camera quattro anni più tardi. Poi la corsa in Ue con la lista (tutta a sinistra) de L’altra Europa con Tsipras, e l’adesione al Campo progressista di Giuliano Pisapia. Infine, l’approdo al Pd, e la promozione in segreteria con l’avvento di Schlein. Che lo ha accolto nella cerchia dei collaboratori più fidati.

Prova ne è il fatto che sarà proprio lui, Furfaro, a condividere con la segretaria il palco più importante della Festa nazionale dell’Unità che si apre oggi a Ravenna: quello del comizio finale la sera del 10 settembre tradizionalmente affidato all’intervento del (o della) leader.

Una scelta che nelle chat Whastapp dei parlamentari non è passata inosservata. E che anzi viene letta come la prova dell’investitura anzitempo a numero due. Ma la decisione non manca di sollevare alcune critiche, soprattutto tra chi continua a invocare la necessità di una guida più «collegiale» del partito: «E invece no, a quanto pare si sfoga a taccuini chiusi più di un esponente dem Elly continua a dare spazio solo a chi le è fedele».

A stupire, più che l’invito in sé che testimonia la volontà di Schlein di insistere sulla strada dell’asse rosso-giallo è stata la scelta di far partecipare il capo dei pentastellati a un dibattito con il presidente del Pd, Stefano Bonaccini. Che di conseguenza, dovrà fare a meno di un palco interamente a lui dedicato. Criptico e piuttosto evasivo il titolo scelto per l’evento: «Si riparte». Giallo, infine, sulla presenza di Carlo Calenda: il frontman di Azione dovrebbe partecipare alla Festa venerdì sera, in duo con l’ex segretario Pierluigi Bersani. Ma la sua presenza non è stata ancora confermata: «Impegni familiari», dicono dallo staff di Azione

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