“Cavie umane!” Che cosa facevano di nascosto ai pazienti: l’ennesima infame porcata di una casa farmaceutica. Novartis colpevole, quanto pagherà

di Paolo Cagnoni per IlParagone

E’ un’altra brutta storia di sanità, sotterfugi e abusi quella che arriva dalla Svizzera. E ancora una volta a essere coinvolto è un colosso farmaceutico fra i più importanti al mondo per fatturato, la Novartis. I fatti si sono svolti fra il 1940 e il 1980 nella clinica psichiatrica di Munsterlingen. Furono coinvolti 500 inconsapevoli pazienti, ai quali furono somministrati farmaci non autorizzati. Il colpevole di questi inaccettabili sperimenti fu uno psichiatra, Roland Kuhn, che è anche considerato lo scopritore del primo farmaco antidepressivo. Nell’aprile scorso il Gran Consiglio del Canton Turgovia, con una decisione encomiabile, ha deciso quindi di indennizzare le vittime dei test che di fatto utilizzavano i ricoverati come cavie umane. E lo scopo è anche di rielaborare ciò che è accaduto.

Il punto è che l’industria farmaceutica, con sede a Basilea, ha tratto profitti dai test eseguiti su uomini innocenti. Nel 2021 il Cantone commissionò una revisione scientifica dei fatti. Studio che ha portato alla luce la grande quantità di test effettuati con psicofarmaci presso la clinica di Munsterlingen. Una storia che viene dal passato ma che ha sinistri collegamenti con il presente. E riporta in primo piano un tema scottante sullo strapotere dei colossi farmaceutici e sulla facilità con cui alcuni di essi usano letteralmente le persone per i loro interessi. Il Gran Consiglio del Canton Turgovia aveva auspicato da subito la partecipazione del colosso farmaceutico.

Con un comunicato emesso nella giornata di ieri, le autorità cantonali hanno reso pubblici i risultati delle loro ricerche. E hanno deciso che le persone a cui sono stati somministrati farmaci di nascosto in quel periodo possono accedere a un risarcimento finanziario di 25.000 franchi ciascuna. Purtroppo, dall’iniziativa sono esclusi gli eventuali eredi di pazienti oggi deceduti. L’iniziativa riveste comunque un ruolo importante. Un’istituzione pubblica si è occupata di portare a galla la verità e di fare, per quanto possibile, un po’ di giustizia. Novartis perteciperà alla corresponsione degli indennizzi per le vittime, per un totale di 4 milioni di Franchi svizzeri. Il corrispettivo di 4 milioni e 250mila Euro.

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