“Più dosi più morti.” L’incredibile scoperta dello studio inglese confermata con la comparazione delle statistiche di ogni nazione

Come i nostri lettori sanno bene, il tasso di mortalità medio è cresciuto a dismisura nel triennio 2020-2022 e questa mortalità in eccesso, in tutta Europa, è stata registrata persino da Eurostat, l’ente di statistica dell’Unione europea con sede in Lussemburgo. Parimenti ci siamo già occupati dello studio inglese effettuato dal giornalista Nick Rendell che certificava la mortalità in eccesso nel Regno Unito: dati perfettamente sovrapponibili ai picchi vaccinali contro il Covid-19, una coincidenza temporale talmente esatta che nessuno può bollare lo stesso Rendell di complottismo, tacciandolo di essere un No vax, etichetta assai generica che denota il disprezzo di chi la adopera. Ora, aggregando e comparando e incrociando i dati, distinguendo lo status vaccinale di ogni persona scomparsa, emerge una verità se possibile più inquietante di quella divulgata dal precedente studio. L’Office for National Statistics (ONS) ha pubblicato un report riguardante il numero di morti con almeno una dose di vaccino Covid nel Regno Unito tra l’aprile 2021 ed il maggio 2023.

“Il 95% era vaccinato”

Ebbene, le statistiche testimoniano come, dei 2.1 milioni di decessi in tale lasso di tempo, il 95% tra questi (1.972.790) abbia riguardato persone che erano state vaccinate. Avete capito bene: i decessi sono crescenti all’aumentare del numero di dosi inoculate. È lo stesso Office for National Statistics, omologo della nostra Istat, a rivelare come il numero dei decessi cresca all’aumentare delle dosi di vaccino Covid fatte: 88.092 con una dose (4,5% dei casi); 557.098 con due (28,3%); 651.664 con tre inoculazioni (33%); 675.936 con quattro dosi (34,3%). Tra i non vaccinati, invece, sono stati “solo” 103.460 i decessi registrati, equivalenti al 5% del totale dei casi. Insomma, qualcosa non quadra e lo dice la matematica, lo dicono i dati ufficiali. I teorici della Nessuna correlazione dinanzi alla crescita esponenziale – sempre a partire dai picchi vaccinali del 2021 – dei cosiddetti “malori improvvisi”, riuscirebbero persino a smentire i numeri che vi abbiamo fornito, e i numeri di per sé non sono mai inopinabili, ma finalmente il Vaso di Pandora è stato scoperchiato e ne vien fuori una realtà davvero grave. Infatti, potete osservare voi stessi: la tabella che vi mostriamo, ripresa da Il Giornale d’Italia , riporta i dati statistici dei decessi nel Regno Unito suddivisi secondo categorie che sottolineano il numero di dosi di vaccino Covid del soggetto in questione e la distanza di tempo dall’ultima inoculazione.

A che servivano le misure restrittive?

In particolare, nell’anno solare che si è concluso tra il 5 giugno 2022 e il 4 giugno 2023, il Regno Unito abbia registrato 1.059 morti in eccesso per ogni milione di persone. È appena il caso di ricordare che nel Regno Unito il governo ha adottato misure restrittive quali i lockdown che noi in Italia abbiamo, purtroppo, conosciuto bene. A che è servito? È lecito domandarselo.

dal profilo Facebook del dottor Maurizio Matteoli

I vaccini anticovid hanno salvato milioni di vite nel mondo.
Una frase che sentiamo ripetere quasi ogni giorno da istituzioni, scienziati e media che, nel contempo, invitano fragili e anziani ad “aggiornare” il loro sistema immunitario con il “nuovo” vaccino.
Può essere la verità specialmente per quelle categorie, non ho le competenze specifiche per valutarlo, anche se mi sorge comunque qualche dubbio almeno per le cifre esposte (sapete già che il dubbio è la mia caratteristica) e mi pongo qualche domanda.
Ad esempio queste due:
1. è dovuta interamente al vaccino la diminuzione significativa della mortalità o c’entrano qualcosa anche le nuove varianti del virus, molto meno “virulente” della Wuhan originale?
2. come si inserisce in questa valutazione l’acquisizione da parte dell’intera popolazione di una “risposta immunologica protettiva” dopo un anno di presenza del virus e la fine dell’effetto “harvesting” comune alla comparsa di tutti i nuovi virus?
Rispetto a questi dubbi cerco perciò i dati disponibili e rilevo che, senza andare a consultare i dati riportati per i paesi africani, del sud america o dell’asia che potrebbero essere gravati da un monitoraggio insufficiente e non corretto, se esamino i dati di 2 paesi della cui sorveglianza sanitaria mi fido come Svizzera e Israele, scopro che, a fronte di una copertura vaccinale del 70% a confronto del 90% italiano, hanno avuto molti meno decessi covid che l’Italia, specialmente a partire dal 2021.
Che ne dite, sono le mie, domande che meriterebbero l’interesse di chi, per le sue competenze, può dare qualche risposta?
Specialmente quella alla domanda consequenziale alle prime due: quanto sono realmente efficaci questi vaccini?

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