“Le imposizioni del Green Pass creano l’apartheid” Adinolfi smaschera la feccia: leggete queste storie e provate a smentirmi

IL GREEN PASS CREA L’APARTHEID
di Mario Adinolfi da Facebook

Da quando in tv ho alzato la voce contro quei due famosissimi virologi, contro quei giornalisti coi paraocchi ideologici, contro quella soubrette che maschera anni e certezze, contro quei conduttori che vorrebbero ridurti a macchietta, mi inviate una infinità di messaggi che raccontano le vostre storie. Storie che in un Paese normale riempirebbero i giornali, ma nel nostro a “informazione somministrata”, non possono neanche essere sussurrate. Si va dalle storie piccole piccole su come il green pass agisca creando un apartheid de facto, fino alle colossali ingiustizie diventate di massa.

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C’è il papà di Alessandro che accompagna come di consueto la mamma di Alessandro dal parrucchiere per la tinta. Come sempre dopo averla affidata alle cure della negoziante, i due si danno appuntamento “quando finalmente avrai finito” al solito bar poco lontano dove il consorte la attenderà bevendo il caffè e conversando coi vecchi amici avventori. Dopo due ore la signora con la chioma perfettamente in ordine va verso il bar ma trova il marito su una panchina tremante per il freddo. Il suo green pass era scaduto il 2 febbraio, manca la terza dose, accesso vietato al bar. Lui ha provato a insistere ma non più di tanto, perché tanto si è vergognato. Un amico lo ha accompagnato sulla panchina fuori. Il papà di Alessandro ha 82 anni ed è cieco.

A Milano Lorenzo insegna musica da decenni all’istituto Franceschi di via Cagliero. Ha 60 anni e sono migliaia i ragazzi milanesi che hanno imparato a suonare il violino grazie a lui. Lorenzo è un insegnante dolce e colto, lunedì 7 febbraio ha ricevuto la lettera di sospensione dall’insegnamento e dallo stipendio perché non vaccinato, ha reagito mettendosi in sciopero della fame davanti alla scuola dove aspetta che alle 14.30 i suoi allievi escano per salutarli e mantenere il rapporto. Ma a Milano c’è anche Saverio, professore vaccinato con tre dosi, che ha occupato il liceo Einstein perché non sopporta di vedere divisi i ragazzi tra vaccinati in presenza e non vaccinati in Dad, “è ingiustificabile questo muro creato dal green pass”. I genitori che hanno manifestato alla scuola media De Amicis sottolineavano lo stesso concetto estendendolo anche alle attività sportive, negate ai bambini non vaccinati che sono i due terzi del totale.

Ci sono poi i primi dati dei duemila sospesi dal lavoro e dallo stipendio nella sola città di Napoli, che certo aveva proprio bisogno di altre duemila persone da consegnare alla seduzione della criminalità. E se sono duemila a Napoli città sono decine di migliaia in tutta Italia, ma arrivano anche le prime sentenze a ritenere illegittima la privazione dello stipendio e a ordinare il reintegro. È il caso del decreto 726 del Tar del Lazio del 2 febbraio che potrebbe far precedente, visto che accenna anche ad una possibile incostituzionalità del green pass tout court.

E una pronuncia della Consulta sarebbe utile, visto che altrimenti piovono sul territorio sentenze diverse come quella dell’infermiere altoatesino che oltre a vedersi negato il reintegro dello stipendio è stato condannato a pagare 6.759 euro di spese processuali. Oltre il danno, la beffa. A Perugia per un poliziotto sempre il Tar ha ordinato il controllo delle cartelle sanitarie. Un caos normativo e giudiziario senza precedenti.

Persino il prof. Matteo Bassetti, quello che voleva mandare due carabinieri a casa di ogni non vaccinato, si è reso conto che il green pass è “solo un atto politico di controllo della popolazione” e ora si dice pronto a scendere in piazza se sarà prorogato oltre il 31 marzo. Il prof. Andrea Crisanti a L’Aria che tira del 2 febbraio ha dichiarato che dei 447 morti Covid del giorno precedente solo 20-30 sono non vaccinati, frantumando la narrazione secondo cui muoiono solo i no vax e chi si vaccina è salvo. Tutta fuffa. Il green pass serve al classicissimo “divide et impera”, dividi e controlla gli italiani.

Va cancellato subito in Italia come è stato cancellato nel resto d’Europa, dove mai è stato utilizzato per togliere lo stipendio ai lavoratori. Il green pass così punitivo serve a rassicurare l’Ue sui soldi del Pnrr. Mario Draghi ha rassicurato i vertici europei sulla docilità dei cittadini italiani e sul controllo che il governo esercita sul sistema politico: se abbiamo subito la vergogna di questo green pass palesemente incostituzionale, subiremo tutte le politiche antipopolari che Draghi si appresta a varare in questa e nella prossima legislatura. Stiamo tacendo davanti al green pass, davanti alle bollette rincarate del 60%, davanti al pieno di Gpl raddoppiato e dunque saremo silenziosi quando verranno a toccare i nostri diritti acquisiti e il nostro risparmio privato per ripagare il colossale debito che abbiamo contratto con l’Europa.

Il conto lo pagheranno per intero le famiglie italiane. Raccontate qui nei commenti le vostre storie, come Popolo della Famiglia cercheremo di dare voce ad ogni disagio e di sostenervi perché noi contro questa forma ingiusta di apartheid abbiamo deciso di combattere materialmente. Vi porteremo sui media, li costringeremo a parlare del vostro dolore, anche se per due anni lo hanno taciuto deliberatamente.

Faremo luce sul più colossale scandalo politico organizzato ai danni dei cittadini italiani da un governo in carica. Draghi si ritiene legibus solutus ma lo chiameremo a rendere conto per le sofferenze causate alle famiglie italiane.

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