Ex fidanzati scomparsi, si fa largo tra gli investigatori il sospetto che qualcuno possa aver coperto questa fuga fantasma

Nonostante le ricerche a tappeto, gli elicotteri, le frontiere allertate e un grande dispiegamento di forze dell’ordine Filippo Turetta e Giulia Cecchettin proseguono il loro misterioso viaggio. Di loro non si sa nulla da quattro giorni, in compenso l’automobile sulla quale sono scomparsi sabato da Marghera continua a muoversi. La Fiat Grande Punto nera di Turetta è stata intercettata in tre regioni: VenetoFriuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. L’ultimo avvistamento accertato risale a ieri mattina alle 9.30 a San Candido in Alto Adige in direzione del confine con Vienna: le autorità italiane hanno diramato l’alert anche alle forze di polizia estere e, in particolare, a quelle austriache.

Gli inquirenti non hanno certezza che l’auto al momento più ricercata del Paese abbia effettivamente lasciato l’Italia, ma si fa strada l’ipotesi che qualcuno stia coprendo la fuga dei due ventiduenni. Il Messaggero rivela che le ricerche proseguono su tutti i fronti, ma che gli inquirenti ritengono possibile che siano aiutati con prestiti di denaro e supporti logistici visto che chiunque si trovi in quell’auto sembra non aver mai fatto benzina, non aver mangiato o se non pagando in contanti e sembra, soprattutto, aver dormito in auto senza mai essere intercettato da una qualche pattuglia. Per un percorso totale di almeno 500 chilometri.

Una risposta si attende anche per la chiazza di sangue trovata lunedì dai i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo in un parcheggio di Fossò, in provincia di Venezia dove, secondo alcune testimonianze rese ai carabinieri, è stata vista Punto nera. I campioni prelevati sono in laboratorio per il confronto del Dna. I filmati delle telecamere dello stabilimento Christian Dior, proprio davanti al ritrovamento del sangue, per ora coperti da segreto. Oggi la Prefettura, rivela il Messaggero, ha organizzato una maxi-battuta di ricerca con una settantina di uomini.

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