tratto da Radio Radio
La Commissione Covid diventa ormai un classico dibattito di discussione, anche feroce, tra Camera, Senato e chi più ne vuole più ne metta. Infatti, tra ostacoli, ripensamenti, dubbi di Mattarella, dietrofront, l’inchiesta sulla gestione pandemica dell’emergenza che ha colpito l’Italia non è mai partita del tutto. Quelle che erano domande, rimangono ancora tali: non risposte. Mentre nelle sedi istituzionali e non si discute se sia operazione lecita o meno. Chi parteggia per la seconda opzione è la parte più interessata dall’inchiesta stessa: l’opposizione attuale, in particolare il Movimento 5 Stelle, che in tempo di pandemia aveva il suo leader Giuseppe Conte e Roberto Speranza seduti sui posti più importanti di quel particolarissimo momento storico. Le accuse sono quelle di non aver fatto le cose che invece andavano fatte, come applicare quel piano pandemico mai aggiornato. E non solo.
Una Commissione parlamentare potrebbe essere quello che ci vuole per rispondere a quei dubbi.
Commissioni che hanno infatti una storia ben più lunga di quello che si può pensare, con oltre 90 interventi nella storia repubblicana. Inchiesta che però, per ora, pare essere destinata ad applicarsi in un momento futuro. Le domande dunque rimangono inascoltate e senza risposta. Soprattutto quelle del Senatore Claudio Borghi, che al Senato è intervenuto proprio in merito.
“Il Movimento 5 Stelle dice che si strizzava l’occhio ai No Vax, quando erano tutti eletti con un programma che diceva ‘nessun obbligo vaccinale’. In questo caso è utile indagare cosa gli ha fatto cambiare idea” – si rivolge Borghi all’altra parte del Senato.
“Potrebbe anche essere interessante indagare perché questi cambiamenti così repentini di idea. Magari sotto hanno qualche cosa che forse va indagato. Utile sapere! Se uno non ha nessun problema a indagare…vedo che c’è una grande resistenza all’indagine.
Forse magari c’è qualcosa di nascosto!“
Poi la bacchettata severa nei confronti dell’allora Ministro della Salute.
14 sue interrogazioni, dice Borghi, non avrebbero mai ricevuto risposta, nonostante il compito di Speranza fosse proprio quello.
“Risposte del ministro Speranza? Zero. Se il ministro non mi risponde con le buone, mi risponderà per altri modi.
E io sarò molto lieto di avere lì di fronte, davanti a una Commissione d’inchiesta con i poteri della magistratura, il ministro Speranza per chiedergli tutto quello che lui non ha voluto dirmi, nei modi ufficiali, vale a dire le interrogazioni.
Questo è già solo un motivo per poter fare una commissione d’inchiesta!“
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A me basterebbe la certezza che il maiale ha fatto le 4 dosi reali… non con soluzione fisiologica. Poi sarà direttamente De Donno a fargli domande fra qualche mese.