Ignazio La Russa dopo giorni di silenzio torna a parlare della vicenda del figlio scusandosi per le sue prime impetuose dichiarazioni: “Non rifarei quella nota su mio figlio”

«La mia convinzione di padre è di credere a mio figlio. Lo renderei pubblico? Mezz’ora dopo, quando ho letto la dichiarazione della signora Schlein, ho detto che ero stato frainteso. Poi non sono intervenuto oltre, ma se uno avesse letto con attenzione quello che ho scritto il mio riferimento non era alla ragazza, ma alla scelta del difensore di aspettare 40 giorni per presentare la denuncia». Con queste parole il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è tornato a parlare sull’accusa di stupro per il figlio.

La Russa: “Non rifarei quella nota su mio figlio”

Quella di La Russa è stata la risposta a una tra le tante domande dei giornalisti. durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare.  La seconda carica dello Stato ha spiegato che non rifarebbe la nota relativa al figlio «soprattutto perché non sono stato bravo a far comprendere che non c’era nessun attacco alla ragazza».

“La riforma Nordio non è un fuor d’opera, è nel programma del governo”

Risposte a domande su temi di stretta attualità, a cominciare da quelli parlamentari, in particolare sulla riforma della giustizia. «Non c’è nessuna dichiarazione del Quirinale che si dice preoccupato. Il legittimo esercizio del governo può essere valutato correttamente in Parlamento con il voto», ha ricordato il presidente del Senato. «Non è un fuor d’opera: quando una coalizione esprime il proprio programma ha quantomeno il dovere di realizzarlo».

Sul tema dei vitalizi, La Russa ha ricordato che «il presidente del Senato non può sindacare, si tratta di un provvedimento preso da un organismo. L’organismo era in prorogatio perché con l’accordo di tutti si era lasciato al preesistente il compito di finire un iter molto lungo che era verso la fine. Però ci sono gli strumenti per riprendere questa materia e personalmente da parte mia non c’è nessuna opposizione. E’ giusto dire chi ha votato a favore chi contro, ma correttamente».

La Russa: “Non facciamo diventare polemica politica anche la grandine”

La Russa ha risposto anche al dibattito sull’emergenza meteo di questa estate. «Spero che non sorga anche la polemica se la grandine è più di centrodestra o più di centrosinistra» ma certamente «il cambiamento climatico c’è. Non so se temporaneo e da cosa dipenda, non ho le capacità scientifiche per essere antinegazionisto o negazionista, sicuramente fenomeni di questo genere non li ricordo così frequenti». Esprimendo solidarietà alla Lombardia, al Veneto e alle zone del Meridione “dove il maltempo ha provocato vittime e danni enormi e dove il fuoco sta provocando danni altrettanti gravi”, La Russa ha ribadito che il problema è molto grave ela scienza deve cercare di darci risposte univoche al più presto». Di certo, ha concluso il presidente del Senato, come politica e «dobbiamo cominciare a a guardare in maniera strutturale» al problema che ha assunto «una frequenza sicuramente maggiore che in passato», ha concluso.

Il Ventaglio macchiato di sangue: onoriamo chi è morto per la patria

A conclusione della cerimonia, La Russa ha ricevuto il Ventaglio donato dalla stampa parlamentare, fatto con dei soldatini e con una macchia rossa a raffigurare il sangue, «è un monito per la pace, ma anche un segno di grande rispetto per chi ha dato la vita per la libertà e per l’onore della propria patria», ha commentato La Russa non dimenticando la guerra in corso tra Mosca e Kiev.  «Credo che un Paese che viene aggredito, come sta capitando all’Ucraina, debba essere difeso non solo per rispetto dell’Ucraina ma anche – ha concluso il presidente del Senato – per difesa futura di Paesi liberi quale è l’Italia».

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