Ucraina e democrazia? Barbara Spinelli ci regala un ripasso di questi 8 anni iniziati con un colpo di stato e proseguiti con orrore e madsacri

Gli orrori neonazisti in Ucraina e la guerra senza fine della Nato.
Barbara Spinelli – Il Fatto Quotidiano, 9 Maggio 2022.

Man mano che passano i giorni, i neonazisti che combattono a fianco delle truppe regolari ucraine, e in particolare quelli asserragliati nellā€™acciaieria Azovstal, sono chiamati con nomi piĆ¹ benevoli: vengono presentati come eroici partigiani, difensori ultimi dellā€™indipendenza ucraina.

Zelensky che inizialmente voleva liberarsi dei neonazisti, oggi dipende dalla loro resistenza e li elogia. La loro genealogia viene sistematicamente occultata e anche i giornalisti inviati tendono a sorvolare, ricordando raramente che nel Donbass questa maledetta guerra non ĆØ nata nel 2022 ma nel 2014, seminando in otto anni 14.000 morti.

Oppure si dice che il battaglione Azov ĆØ una scheggia impazzita, certo pericolosa, ma non diversa da roba tipo Forza Nuova in Italia.
Invece il battaglione Azov ĆØ tuttā€™altra cosa: ĆØ un reggimento inserito strutturalmente nella Guardia Nazionale ricostituita nel 2014 dopo i tumulti di Euromaidan e ha legami organici con i servizi (Sbu, succedaneo ucraino del sovietico Kgb). CosƬ come sono tuttā€™altro che schegge le formazioni neonaziste o i partiti vicini al battaglione: Right Sector (Settore di Destra), Bratstvo, National Druzhina, la formazione C14, il partito Svoboda oggi in declino, e vari drappelli militarizzati.
Sono i partiti su cui Washington e la Nato puntarono durante la rivoluzione colorata di Euromaidan, perchƩ Kiev rompesse con Mosca. Sono strategicamente cruciali perchƩ la guerra per procura Usa-Nato-Mosca continui senza scadenza. Se davvero fosse una guerra locale tra Kiev e Mosca, il segretario della Nato Stoltenberg non avrebbe respinto con tanta iattanza la rinuncia alla Crimea, prospettata qualche ora prima da Zelensky come primo passo verso una tregua.

Oleksiy Arestovych ĆØ stato dirigente di primo piano di Bratsvo ed ĆØ uno dei consiglieri politici di Zelensky: attore anchā€™egli, esperto in propaganda, ĆØ maggiore nellā€™esercito ed entrĆ² nei servizi segreti nel 1990.

Nel 2014 si unƬ alla guerra contro i separatisti filorussi delle repubbliche di Donecā€™k e Luhansā€™k, partecipando a 33 missioni militari. Il massimo del successo, come blogger, lo raggiunse quando presidente era Porosenko, che piĆ¹ si adoperĆ² per legittimare le destre russofobe e neonaziste inserendole nel sistema militare e amministrativo. Quando Zelensky vinse alle urne, Arestovych fu nominato suo consigliere speciale e portavoce del Gruppo di Contatto Trilaterale di Minsk, creato nel 2014 per negoziare con Mosca sul Donbass. Del Gruppo facevano parte Russia, Ucraina e Osce (lā€™Organizzazione Onu per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa).

Nel 2015, ĆØ allā€™Osce che la Fondazione per lo Studio della Democrazia (associazione civile russa) invia un rapporto sulle violenze perpetrate dai servizi del Sbu e da paramilitari neo-nazi non solo contro i militanti separatisti ma anche contro i russofoni non-combattenti del Donbass catturati assieme ai combattenti. Il rapporto cita e amplia un primo resoconto, pubblicato il 24 novembre 2014. Nel secondo si menzionano elettrocuzioni, torture con bastoni di ferro e coltelli, waterboarding (simulazioni di annegamento impiegati dagli Usa in Afghanistan, Iraq e a Guantanamo), soffocazione con sacchi di plastica, torture dellā€™unghia, strangolamenti tramite la garrota (detta anche ā€œgarrota banderistaā€ in omaggio a Stepan Bandera, collaboratore dei nazisti nelle guerre hitleriane, eroe nazionale per lā€™estrema destra e occasionalmente anche per i governi ucraini).

In altri casi i prigionieri venivano sospinti a forza su campi minati o stritolati da carri armati. A ciĆ² ci aggiungano la frantumazione di ossa, le temperature gelide delle prigioni, la sottrazione di cibo, la somministrazione di psicotropi letali.

Lo Stato lasciĆ² impuniti tali torture e trattamenti inumani, proibiti dalla Convenzione europea dei diritti dellā€™uomo.

Si trattĆ² di azioni volutamente naziste se ĆØ vero che numerosi prigionieri ricevettero, sulla propria pelle, lo stampiglio della svastica o della parola ā€œSEPRā€ (separatista) inciso con lame roventi sul petto o sulle natiche. La Costituzione ucraina, nellā€™articolo 37, proibisce lā€™esistenza di gruppi paramilitari nei partiti e nelle istituzioni pubbliche.

Torture e violenze simili sono evocate anche in documenti successivi, tra cui quello dellā€™associazione ucraina ā€œSuccessful Guardsā€ (14 settembre 2018). Il rapporto enumera le atrocitĆ  che vedono coinvolti partiti di estrema destra come National Druzhina, Bratstvo, Right Sector, e in particolare il gruppo C14, noto per aver stretto con numerose amministrazioni distrettuali ā€“Kiev compresaā€“ un Memorandum di Partnership e Cooperazione. Il C14 ĆØ responsabile non solo di azioni violente nel Donbass ma di pogrom contro i rom e di violenze contro le annuali commemorazioni di eroi antinazisti russi come Anastasia Baburova e Stanislav Markelov. Nel Donbass il C14 compie spesso azioni che il SBU non puĆ² legalmente permettersi, scrive il rapporto. Il metodo ĆØ sempre quello: lā€™esercito o il SBU o i ministeri dellā€™Interno e dei Veterani affidano i prigionieri sospetti di collaborazione con Mosca ai propri bracci torturatori: battaglione Azov o C14.

Queste violenze andrebbero rievocate, nel giorno che commemora la vittoria sovietica del ā€™45 e quella che Mosca chiama ā€œgrande guerra patriotticaā€. La chiamano cosƬ anche i commentatori occidentali, per dissimulare il fatto che fu una vittoria che liberĆ² dal nazismo lā€™Europa intera, con gli alleati occidentali, e che costĆ² alla Russia almeno 30 milioni di morti.

Da tempo si relativizza, sino a farlo scomparire, il contributo decisivo dellā€™armata rossa alla liberazione europea. Il contributo viene obliterato, come non fosse mai esistito, perfino dal Parlamento europeo (memorabile una risoluzione del settembre 2019 che attribuisce solo al patto Ribbentrop-Stalin le colpe della guerra e non fa menzione della Resistenza russa).

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui šŸ‘‡
https://t.me/capranews

Il riarmo e lā€™allargamento a Est della Nato, uniti allā€™impudenza delle dimenticanze storiche e delle frasi di Stoltenberg, hanno creato tra Russia ed Europa un fossato quasi incolmabile, politico e anche culturale. A questo servono lā€™ā€œabbaiare occidentale alle porte della Russiaā€ denunciato dal Papa, lā€™oblio dello ā€œspirito di Helsinkiā€, la russofobia in aumento.

Sono misfatti che non giustificano la brutale aggressione russa del 24 febbraio, ma che certo lā€™hanno facilitata. Che spingeranno la Russia, per molto tempo, a prender congedo da unā€™Europa che sempre piĆ¹ crede di progredire confondendo i propri interessi con quelli statunitensi.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarĆ  pubblicato.

Previous Article

"Quando la Boldrini invitava il capo dei Nazisti" Nicolai Lilin, lo strepitoso intervento questa mattina dalla Merlino

Next Article

"L'anno scorso sono stato a letto con sua moglie" Sgarbi, ĆØ show anche per i suoi 70 anni: la rivelazione sulla bellissima consorte di un big di Forza Italia

Related Posts