“Effetto Schlein? Ma non diciamo idiozie” Il neo sindaco PD di Udine pialla la bambinetta alla sua prima intervista dopo la vittoria di ieri

“HO VINTO CON UN CAMPO EXTRALARGE NON C’È STATO L’EFFETTO SCHLEIN”

Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “La Stampa”

Alberto De Toni, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Udine. Al ballottaggio ha preso il 52,8% dei voti, sconfiggendo il primo cittadino uscente, il leghista Pietro Fontanini, fermo al 47%.

De Toni vince con una coalizione «formato extra-large»: dal Terzo Polo a Rifondazione Comunista. Decisivo l’accordo trovato con il candidato sindaco del M5S Ivano Marchiol, che al primo turno ha ottenuto il 9%. Laureato in ingegneria chimica, De Toni è stato rettore dell’università degli studi di Udine.

Come ha fatto a mettere tutti insieme?

«La mia era una candidatura civica, non appartenevo a nessuno e questo mi ha favorito. […] Per mettere insieme e federare diverse forze serve un polo attrattore».

A livello nazionale può essere Elly Schlein il polo attrattore di una coalizione?

«Non lo so. Parliamo di partiti che sono andati divisi alle elezioni e oggi penso sia difficile partire da uno dei loro leader. I leader non possono ambire a fare i fondatori, non possono avere due cappelli in testa. Prodi con l’Ulivo non era il capo di un partito. Credo ci voglia un nuovo Prodi».

Il nuovo Ulivo nasce a Udine, quindi?

«Più un tridente: c’è il centrosinistra classico, con i Cinquestelle; il Terzo polo liberal-democratico; la parte civica e quella autonomistica».

Sono quattro.

«Infatti io penso al quadrifoglio, che significa fede, fortuna, speranza e amore. Sono i valori e il numero delle componenti della coalizione».

Che campo è il suo?

«Un campo extra large, perché dentro ci sono anche forze civiche e autonomistiche, non solo i partiti. Il cemento sono state proprio le due liste civiche, la mia e quella di Marchiol. Poi sono arrivati Pd, Verdi Sinistra, Rifondazione Comunista, Terzo Polo, Cinque stelle».

Qual è la ricetta?

«Il Pd aveva il 20%, ma non bastava. Per vincere bisogna saper creare alleanze: l’unione fa la forza. Io non ho fatto un progetto a tavolino mettendo insieme sette liste, ho iniziato un percorso di convergenza programmatica Abbiamo messo insieme dal Terzo polo a Rifondazione Comunista, ora chiediamo le royalties sul modello».

C’è stato l’effetto Schlein?

«No, il Pd non ha aumentato i voti. Lei è una ragazza brillante, capace, dinamica, ma a Udine c’è stato l’effetto di una coalizione extra large».

Dovrebbe scrivere un manuale per i leader nazionali.

«L’ho fatto: si chiama “Isomorfismo del Potere”, ma ora dalla teoria sono passato alla pratica».

Un riassunto?

«Sono partito dai quartieri e dalle periferie: senza le basi scordiamoci le altezze, senza le città dimentichiamoci i governi. Le città sono il momento più alto della partecipazione cittadina. È stato un grande risveglio, una nuova primavera».

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Divorzio Totti e Ilary, la prima sentenza a favore della ex moglie: accolte le sue richieste su casa e assegno di mantenimento

Next Article

Madonna di Trevignano, aggredita davanti alle telecamere l'inviata della Vita in diretta: oramai dopo la cattura dell'orsa, al mainstream non rimane altro

Related Posts