Quanto ha pagato per farsi fare un figlio: dopo anni, Vendola racconta la trattativa per noleggiare l’utero di una donna

Nichi Vendola si inserisce nel dibattito sulla maternità surrogata, parlando anche dell’esperienza personale con il marito Ed, con il quale ha avuto il piccolo Tobia Antonio proprio con un utero in affitto. L’ex politico parla al Corriere della Sera delle scelte del governo Meloni: “Sono incredulo dinanzi a questa bolla ideologica e al suo grave profilo di incostituzionalità. La destra vuole definire ‘crimine universale’ una pratica che in gran parte del mondo è legale.
È una crociata, una postura da ‘polizia morale’, che crea soprattutto ansia e angoscia, che può molestare e intimidire. Ma che non può fermare il cambiamento in atto. Sarebbe più saggio e più realistico regolamentarla solo come pratica solidale ed altruistica, così eliminando a monte il rischio dello sfruttamento delle donne più povere”.

L’ex governatore della Puglia racconta il suo passato, spiegando il perché quella donna decise di tenere in grembo il figlio: “Fondamentalmente lei era curiosa, una sua cugina aveva partorito per una coppia gay ed era stata una esperienza molto bella. Noi abbiamo incontrato molte donne, ma con Sharline è subito scattato l’amore. Il guadagno che lei cercava era starsene a casa con i suoi bambini per un anno senza lavorare. Ci è costato il ristoro di un anno di lavoro mancato per Sharline.

Poi molto, in Usa, pesano le spese sanitarie e la clinica. Non le so dire, davvero. Abbiamo pagato molte cose, mai – dice Vendola – fatto un conto definitivo”. Parole che hanno scatenato le polemiche sui social.

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