Perché le autopsie danno sempre esito negativo: il professor Barbaro spiega il trucco con il quale ad ogni morte improvvisa non si dia una vera spiegazione della causa

di Stefano Pagani Agostini da Telegram

Il prof. Giuseppe Barbaro, responsabile del Servizio di Cardiologia ed Ecocardiografia presso il Policlinico Umberto I di Roma, dopo essere stato sospeso per la durata di sei mesi, perché avrebbe consigliato di subordinare la vaccinazione anti-Covid-19, almeno nei soggetti cardiopatici, ad indagini preliminari, spiega ora come le complicanze cardiovascolari post-vaccino antiCovid siano frequenti, a causa della tossicità della proteina Spike.

Questa può essere dannosa sia in modo diretto che indiretto. A tutti i medici che sono giunti alle stesse conclusioni è stato impedito di argomentare questo fatto, che all’inizio era solo un’ipotesi molto probabile e che ora è venuta all’evidenza del tavolo autoptico. Altri medici non si sono espressi in pubblico solo per paura di provvedimenti disciplinari da parte degli Ordini, che a loro volta dovevano eseguire il dettato del ministero. Anche ultimamente è stato aperto dall’ISS un provvedimento disciplinare contro tre ricercatori scientifici che hanno pubblicato uno studio in contrasto con la propaganda.

La proteina Spike vaccinale ha un effetto tossico diretto, mediante legame con i recettori ACE-2 sui vasi sanguigni, e un effetto tossico indiretto mediante lo sviluppo di anticorpi antiendotelio. Questi fenomeni sono entrambi responsabili di eventi ischemici a livello dei vasi coronarici.

Per quanto riguarda la “non correlazione”, essa si spiega in questo modo: durante le autopsie e nelle successive analisi immunoistochimiche entro i laboratori di anatomia patologica, non è possibile cercare e rinvenire la proteina Spike. 

Le complicanze cardiovascolari più frequenti e più gravi sono le miocarditi, flogosi acute del tessuto miocardico che possono arrivare fino alla necrosi a causa di:

1) azione diretta della proteina Spike;

2) azione combinata del vaccino e di una variante virale vaccino-resistente; 3) azione autoimmune per reazione degli anticorpi con alcune proteine tessutali miocardiche;

3) riattivazione di particolari virus cardiotropi, come gli herpesvirus;

4) miocardite ipereosinofila, che è associata a una reazione allergica;

5) miocardite catecolaminergica, che comporta una rapida necrosi dei tessuti cardiaci. 

Ecco, dunque, la spiegazione scientifica del fenomeno che va sotto il nome generico “malore improvviso”, il quale purtroppo è aumentato proprio in corrispondenza dei picchi di iniezioni praticate in persone giovani e in precedenza apparentemente sane.

La “morte improvvisa” in giovani sani è un evento non frequente ed in genere e’ correlata a 1) infarto acuto del miocardio (soprattutto in soggetti con trombofilia geneticamente determinata), 2) miocardite acuta, 3) esito di una miocardite subacuta e subclinica, con una cicatrice fibrosa residuale.

Non può darsi dunque che non si possa certificare una certa correlazione a causa di una ferrea volontà di non permettere al medico anatomo patologo di correlare?

La medicina è “una disciplina empirica, non un dogma.

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