Ragazzo italiano ammanettato e incaprettato dalla Polizia per futili motivi: non siamo in Ungheria, ma in casa dei padroni del mondo. Gli stessi che ci accusarono di tortura per aver bendato l’assassino del carabiniere Cerciello anni fa

Sbattuto a terra, immobilizzato con la faccia premuta sull’asfalto e ammanettato. Un arresto brutale da parte della polizia di Miami ai danni di un ragazzo italiano ĆØ quello mostrato dal video pubblicato da Qn che mostra le fasi del fermo prima in strada, poiĀ in una cella di transito alla stazione diĀ polizia di North Miami Beach. “In quattro lo hanno incaprettato sottoponendolo allā€™Hogtie restraint. Con una cinghia hannoĀ legato i piedi alle manette dietro la schienaĀ e tirato, tirato tra urla strazianti e sovrumane”, si legge nel resoconto del quotidiano. Il protagonista dei fatti ĆØĀ Matteo Falcinelli, studente italiano di 25 anni originario di Spoleto e negli Usa per un master, che implorava i poliziotti di fermarsi.

Le immagini risalgono al febbraio scorso, arrivano dalle bodycam indossate dagli agenti e sono in possesso dell’avvocato americano di Falcinelli, che tuttavia le ha ricevute quando ormai il destino giudiziario del ragazzo era giĆ  scritto con il giudice che ha stabilitoĀ Ā lā€™ammissione al PTI (Pre trail intervention), una sorta di programma rieducativo per far decadere le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, opposizione allā€™arresto senza violenza e violazione di domicilio. Ma ora la famiglia del ragazzo vuole intentare una causa per la brutalitĆ  dell’arresto. (QUI IL VIDEO CHOC)

Ma cosa ha portato all’arresto? Il giovane si trovava in un locale di Miami dove viene avvicinato da alcune ragazze, delle escort. In circostanze poco chiare, spariscono i due cellulari del ragazzo e intervengono anche i gestori del locale che lo accusano di aver creato dei problemi nel club, fino a che non interviene anche un poliziotto fuori servizio, presto raggiunto dai colleghi. Nella concitazione il giovane tocca con un dito la targhetta identificativa di uno degli agenti per indicarla,Ā fatto che fa precipitare la situazione. “Non ci toccare sennĆ² sono guaiā€,Ā poi l’arresto brutale e il secondo tempo nella cella di transito doveĀ “avviene la tortura. La body cam di un poliziotto mostra lo studente dentro una cella con le vetrate: urla chiedendo che vengano rispettati i suoi diritti.Ā ā€œIo non ho diritti?ā€, grida”, ricostruisce Qn. Il giovane sarebbe rimasto “incaprettato”; legato mani e piedi per 13 minuti. I compagni diĀ  studi del giovane lo rintracciano dopo giorni, e pagano la cauzione per farlo uscire. Nel frattempo ĆØ stata avvertita anche la madre del ragazzo che ĆØ volata a Miami. ā€œSono pronta a incatenarmi, quello che hanno fatto a Matteo non deve succedere mai piĆ¹ā€, afferma annunciandoĀ l figlioĀ una denuncia contro la polizia americana.

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  1. Nessuna nazione al mondo ha persone in carcere piĆ¹ degli USA, nemmeno la Cina che ĆØ (sarebbe?) una dittatura con un miliardo e mezzo di persone, contro i soli 300milioni di ammerikani…. ĆØ strano?
    Negli USA si hanno 500 volte piĆ¹ probabilitĆ  di finire in galera di qualunque altro paese al mondo.
    Negli USA le carceri sono PRIVATIZZATE dunque i “privati” CORROMPONO i giudici per mandare in galera piĆ¹ cittadini che possono…
    …ĆØ il “liberismo” secondo “LORO”
    A questo aggiungiamo l’incommensurabile IPOCRISIA-ANGLO ed abbiamo il sistema giudiziario-carcerario USA.
    Al cittadino italiano gl’ĆØ ancora andata bene che era in Florida, che ĆØ il migliore (meno-peggio) degli stati USA, perchĆØ a NewYork col 99% delle condanne, non sarebbe uscito vivo da Rikers Island..:
    “pare” che chi dia fastidio a NY venga ammazzato da altri detenuti con l’approvazione della magistratura e del governo di NY… ma sono solo chiacchere… ed ĆØ lo stesso carcere dove LORO vorrebbero rinchiudere Trump.
    Dunque il giovane italiano, poco accorto nel scegliere le mete straniere, farebbe bene a FUGGIRE dagli USA… magari in una nazione kattiva kattiva (Venezuela?) attendere in pace la prescrizione e poi…

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