Meloni avvisa Berlusconi e Salvini: “Governa chi vince alle urne, io sono pronta”
Chi prende più voti andrà a Palazzo Chigi, lei è pronta e lo è anche Fdi. Intervistata in apertura della Stampa, Giorgia Meloni spiega che da tempo si lavora al programma. Il centrodestra può vincere le elezioni, ogni partito ne ha uno di partenza, ma in quello comune ci si dovrà concentrare su quello che si può fare. Intanto nessun toto-nomi, ma se si andasse al governo si dovrebbe prendere tutto il meglio. Nessun rischio dal voto, e sulle riforme Fdi garantirà disponibilità perché si arrivi alle scadenze in tempo utile. Sul rapporto con gli alleati, via i tatticismi, bisogna compattarsi e battere l’avversario: il Pd.
“Il centrodestra può vincere le elezioni, ma governerà in una fase complessa. Ogni partito ha un programma di partenza, ma essendo la condizione difficile, e avendo buone chance di vittoria, nel programma comune dovremmo concentrarci sulle cose che si possono fare. Meglio mettere una cosa in meno, che una in più che non si può realizzare” dice Meloni, che per ora non fa nomi di candidati.
Meloni prova a convincere gli Usa di essere atlantista
Meloni ha però un problema: convincere gli Usa, il cui gradimento notoriamente ha un peso anche in Italia, di non essere una minaccia. Come riporta Repubblica, ieri un editoriale del New York Times intitolato “Il futuro è l’Italia, ed è desolante” mentre la “newsletter GZero di Ian Bremmer ha pubblicato un commento di Willis Sparks, che si chiede se l’erede della tradizione post-fascista e la campionessa del nazionalismo euroscettico, sia la persona più adatta a fare gli interessi di Roma in questa fase storica così delicata. Infine Foreign Policy si domanda se diventeremo morbidi sulla Russia, con lei premier. Se tre indizi bastano a fare una prova, Washington qualche dubbio sul collocamento di Meloni ce l’ha, nonostante il suo sforzo di prendere posizioni atlantiste più decise dei filo putiniani Salvini e Berlusconi”, scrive Repubblica.
Ecco come risponde lei a La Stampa: “Non ha nessun senso. È la classica cosa imbeccata. Si stanno muovendo una serie di think tank della sinistra italiana che vanno in giro per dire che se vince la Meloni l’Italia viene risucchiata da un buco nero. Una strategia irresponsabile. Come si è dimostrato con la posizione di FdI sull’Ucraina non c’è nulla da temere. Questo gioco di terrorizzare i mercati ha uno scopo”. Quale? chiede la Stampa “Che il centrodestra perda e la sinistra possa governare sulle macerie”.
Sempre in materia di politica estera, Meloni dice a La Stampa che resterà quella di oggi: “Per me è una condizione. E non credo che gli altri vogliano metterla in discussione”. E sui dubbi di Lega e Berlusconi sulle armi all’Ucraina: “Noi non decidiamo il destino dell’Ucraina. Se noi non mandiamo le armi, l’Occidente le continuerà a mandare, e ci considereranno un Paese poco serio. Il problema sarà nostro. Bisogna essere lucidi: non possiamo pensare di essere neutrali senza conseguenze”.