Non era la prima volta? Fassino e la figuraccia del profumo rubato: lo stavano tenendo d’occhio. Indovina il motivo

Questo perché nel duty free non esiste il sistema anti-taccheggio, sottolinea sempre il Corsera, e “sono stati gli addetti alla videosorveglianza a dare l’allarme. E il sospetto è che stessero controllando proprio lui“, Fassino.

La bottiglietta di profumo, valore 130 euro, è finita “misteriosamente” nella tasca del deputato dem. “L’ho preso dallo scaffale, volevo fare un regalo a mia moglie. Poi mi è squillato il telefono. Avevo un trolley in mano e non avendo tre mani per prendere il telefono ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone in attesa di andare alle casse”, ha spiegato lui.

Repubblica, però, un testimone che sostiene di aver già visionato il video sottolinea come dalle immagini Fassino risulti con le mani libere. Qualcuno, insomma, non la racconta giusta. Resta che, tecnicamente, dal punto di vista giudiziario Fassino rischia poco o nulla in quanto incensurato. Tuttavia, se confermate le accuse, resterebbe una macroscopica figuraccia.

VIDEO E CELLULARE, I BUCHI NELLA VERSIONE DI FASSINO

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

C’è la denuncia e ci sono le immagini, ma soprattutto c’è la ricerca di testimoni e dunque l’inchiesta giudiziaria che riguarda un presunto taccheggio di Piero Fassino viaggia spedita. La novitàè che gli agenti della Polaria stanno raccogliendo testimonianze anche fra i dipendenti del duty free non in servizio il giorno dell’ipotetico furto.

L’intenzione è chiarissima. Si vuole fugare il dubbio che il deputato dem fosse incorso altre volte in simili episodi.

La determinazione con la quale la società ha deciso di presentare una denuncia alle autorità, autorizza a compiere una simile verifica. Anche perché nel duty free non esiste il sistema di antitaccheggio, sono stati gli addetti alla videosorveglianza a dare l’allarme. E il sospetto è che stessero controllando proprio lui.

Vale la pena di riepilogare i fatti allora. Secondo gli agenti di polizia dell’aeroporto di Fiumicino, l’ex ministro della Giustizia […]  avrebbe compiuto in quel duty free del terminal 1 di Fiumicino il 15 aprile scorso, un probabile taccheggio, appropriandosi di una boccetta di profumo Chanel del valore di 130 euro.

I frame dei video ripresi dalle telecamere a circuito chiuso lo riprendono in maniera inequivocabile tra gli scaffali. Fassino assicura che si tratta di un equivoco: «Ho preso quel profumo dallo scaffale, volevo fare un regalo a mia moglie. Poi mi è squillato il telefono. Avevo un trolley in mano e non avendo tre mani per prendere il telefono ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone in attesa di andare alle casse».

Dove però non è mai arrivato. Non solo. Quel cellulare, dicono gli agenti, non compare mai nelle immagini catturate dalle telecamere interne. Si vede piuttosto la persona compiere un gesto di furtiva appropriazione del prodotto e null’altro.

Intanto per ciò che riguarda lo scudo nei confronti di Fassino, la normativa è chiarissima e prevede l’immunità del deputato per tutta la durata del mandato. Tuttavia se le questioni procedurali saranno sciolte in un secondo momento dai pm della Procura di Civitavecchia, quelli investigativi oggi hanno la precedenza. Servirà necessariamente l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per poter effettuare accertamenti. Sempre che gli accertamenti si rendano necessari. Se l’eurodeputato si offrisse di pagare […] la società potrebbe prendere in considerazione l’eventualità di ritirare la propria denuncia.
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