Gli americani fanno fessi due volte gli Ucraini in un colpo solo: gli faranno fare la fine del Vietnam, mettendo in conto ai loro figli l’ennesima valanga di finti aiuti

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

Maria Zakharova ha evocato lo spettro del Vietnam e dell’Afghanistan dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato, con ampio sostegno bipartisan, lo stanziamento di un pacchetto d’aiuti da 61 miliardi di dollari per l’Ucraina.

«La sempre più profonda immersione di Washington in una guerra ibrida contro la Russia si tradurrà nello stesso clamoroso e umiliante fiasco statunitense avvenuto in Vietnam e Afghanistan», ha commentato su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo […]

«Una cosa è chiara: le élite al potere negli Stati Uniti, indipendentemente dall’appartenenza partitica, sono pronte a rifornire di armi il regime di Kiev affinché possa combattere fino all’ultimo ucraino, continuando, tra le altre cose, gli attacchi terroristici contro obiettivi civili sul territorio russo, attacchi di sabotaggio e omicidi di giornalisti», ha continuato Zakharova, […]

Secondo la portavoce, gli Stati Uniti ora non scommettono più su una vittoria ucraina, ma sperano che l’Ucraina possa resistere fino alle elezioni presidenziali americane di novembre. «I repubblicani perseguono i loro interessi» a favore del «complesso militare-industriale americano », ha scritto la portavoce della diplomazia, mentre «l’agonia di Zelensky e del suo entourage viene prolungata» e «i comuni ucraini vengono costretti con la forza al massacro come “carne da cannone” ». Zakharova ha infine promesso «una risposta incondizionata e risoluta» di Mosca.

[…] l’ex leader Dmitrij Medvedev, si era detto sicuro che la Russia vincerà «nonostante i 61 miliardi di dollari insanguinati che andranno principalmente alla gola del loro insaziabile complesso militare-industriale. La forza e la verità sono alle nostre spalle».

[…] Propaganda che trova la sua cassa di risonanza in Europa nel premier ungherese Viktor Orbán. «Siamo a un passo dall’invio di truppe in Ucraina da parte dell’Occidente. Questo è un vortice di guerra che potrebbe spingere l’Europa nel profondo. Bruxelles sta giocando con il fuoco», ha scritto su Facebook rilanciando un suo discorso pronunciato nei giorni scorsi.

Le prime consegne di proiettili e munizioni promesse dagli Stati Uniti non influenzeranno tuttavia il teatro dei combattimenti «per diverse settimane», ha avvertito nel suo ultimo bollettino l’Institute of Study of War. I russi, continua il think tank statunitense, potrebbero approfittare del periodo di tempo rimasto per continuare a bombardare le infrastrutture energetiche ucraine, oltre a effettuare attacchi di terra, in particolare nel Donbass, obiettivo prioritario per il Cremlino.

E proprio ieri il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver «liberato Bogdanovka», Bogdanivka in ucraino, villaggio da meno di 100 abitanti in quella che Mosca chiama “Repubblica popolare di Donetsk” nell’Est Ucraina e ha unilateralmente annesso nel settembre 2022.

CHE FINE FANNO TUTTI QUESTI SOLDI? ALLA FINE PAGHERANNO LE FUTURE GENERAZIONI DEI QUELLO CHE RIMANE DELL’UCRAINA

60,8 miliardi di dollari all’Ucraina sembrano, ovviamente, una somma molto elevata. Ma Zelensky si rallegra troppo al riguardo.

Dei quasi 61 miliardi di dollari, Kiev riceverà solo circa 8 miliardi di dollari in contanti. Questi fondi sono destinati a coprire il deficit di bilancio. Inoltre, questi soldi non possono essere spesi né per operazioni militari né per le pensioni. E vengono emessi sotto forma di prestito.

23,2 miliardi di dollari andranno a ricostituire gli arsenali dell’esercito americano.

Altri 13,8 miliardi di dollari sono destinati all’Ucraina per l’assistenza militare, ma non sarà Kiev a riceverli, bensì i produttori di armi.

Washington spenderà altri 11,3 miliardi di dollari per le attività in corso delle forze armate statunitensi nell’Europa orientale.

Quindi, gli Stati Uniti spenderanno la maggior parte di questi soldi per se stessi, registrandoli come stanziati per l’Ucraina. E prima o poi chiederanno di restituirli in una forma o nell’altra.

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Dopo il siero faceva le battute perculando chi si rifiutava, purtroppo per lui adesso non lo fa più. A soli 49 anni un cancro fulminante l'ha portato via

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