Sanitaria sospesa ingiustamente per non essersi vaccinata non solo ha vinto la causa: imposto all’Asl un mega risarcimento di 170 mila euro

Clamorosa sentenza a Bolzano: l’Asl deve pagare un risarcimento di quasi 170mila euro a una sanitaria sospesa per non essersi vaccinata. Ā«Ćˆ il risarcimento piĆ¹ alto mai ottenutoĀ», spiega l’avvocato Sandri alla Bussola. E ora il rischio ĆØ che la Corte dei conti indaghi per danno erariale.
di Stefano Magni per la Nuova bussola quotidiana

I nodi vengono al pettine e sono salati. Ammonta a quasi 170mila euro il risarcimento che lā€™Asl di Bolzano dovrĆ  corrispondere ad una dirigente dellā€™ospedale di Bressanone sospesa dal servizio perchĆ© non vaccinata. Si tratta di una cifraĀ monstreĀ e clamorosa, la piĆ¹ alta mai registrata fino ad ora e che ora potrebbe preludere anche ad unā€™indagine della Corte dei conti per danno erariale.

ƈ questo il succo di una sentenza (leggiĀ QUIĀ il dispositivo) pronunciata dal giudice del lavoro di Bolzano Eliana Marchesini, che il 3 maggio scorso ha chiuso la vertenza che vedeva la donna, dirigente della farmacia interna dellā€™ospedale alto atesino opposta alla sua azienda Asl. Un successo dellā€™avvocato Mauro Sandri e dellā€™avvocato Olav Gianmaria Taraldsen, che dimostra ancora una volta quanto fossero illegittime e vessatorie le disposizioni con le quali i sanitari sono stati privati del lavoro durante la campagna vaccinale per non essersi sottoposti al vaccino.

La donna era stata sospesa dal 4 settembre 2021 al 31 dicembre dello stesso anno, poi, la sospensione ĆØ stata reiterata per tutto il 2022 fino al 2 novembre, data in cui cessĆ² definitivamente lā€™obbligo di vaccinazione per i medici e i sanitari.

Il punto su cui il giudice Marchesini ha insistito nelle sue motivazioniĀ verte attorno al riconoscimento che la sospensione disposta dallā€™ASL non poteva valere dopo il 31 dicembre 2021, data di scadenza della medesima. Dopo tale momento la competenza per la sospensione dei professionisti sanitari era passata agli Ordini professionali. Nel caso di specie lā€™Ordine dei farmacisti della Provincia di Bolzano aveva invece riconosciuto che la farmacista aveva un valido certificato di esenzione dalla vaccinazione. Lā€™Azienda sanitaria avrebbe, quindi, dovuto reintegrare la lavoratrice a partire dal 1Ā° gennaio 2022.

La farmacista ĆØ stata sospesa e ora, al termine della vertenza giudiziaria, il conto per lā€™Asl ĆØ salatissimo. Accertata dunque Ā«lā€™illegittimitĆ Ģ€ del provvedimento di sospensione non retribuita dal servizioĀ», lā€™Asl viene condannata a pagare tutte le retribuzioni lorde, pari a 12.317 euro mensili, per tutto il periodo della sospensione, per complessivi 123.172 euro, oltre interessi legali e rivalutazione dal dovuto al saldo.

Inoltre, viene riconosciuto Ā«il diritto della lavoratrice allā€™anzianitĆ Ģ€ di servizio, agli accantonamenti, alle ferie, ai permessi e ai contributi previsti dal contratto di lavoro per il periodo di sospensione. Lā€™Azienda Sanitaria dellā€™Alto Adige – SuĢˆdtiroler SanitaĢˆtsbetrieb viene cosƬ condannata a corrispondere alla dipendente lā€™importo di 33.633 euro per detrazioni fiscali non conseguibiliĀ» e Ā«alla rifusione di due terzi delle spese di lite sostenute dalla ricorrente che si liquidano per intero in 10.717 euroĀ».

Il totale fa paura: 167mila euro. Una cifra mai riconosciuta fino ad oggi.

Soddisfatto, ovviamente, lā€™avvocato Sandri che allaĀ BussolaĀ dice: Ā«Si tratta di una sentenza che ha una rilevanza particolare. Il risarcimento liquidato ĆØ il piĆ¹ elevato economicamente mai richiesto e mai ottenuto in una causa relativa ad obbligo vaccinale: quasi 200.000 euroĀ».

Ma la cosa non finisce qua, potrebbero esserci anche degli sviluppi amministrativi. Secondo Sandri, infatti, Ā«una Asl che deve sborsare tutto questo denaro per avere sospeso illegittimamente una dipendente ĆØ a rischio di intervento della magistratura contabile. Mi auspico che questo intervento avvenga al piĆ¹ presto perchĆ© i funzionari che hanno usato malamente il loro potere per dilapidare denaro pubblico devono pagare in prima personaĀ».

Ma la sentenza offre al legale, che da anni ĆØ attivo nella difesa dei discriminati da vaccino in ambito lavorativo, anche lā€™occasione per ribadire che Ā«non esistono santuari inespugnabili. Lā€™Alto Adige ĆØ un territorio che ha mostrato una combattivitĆ  superiore alla media e quello nel quale le autoritĆ  politiche hanno attuato una delle piĆ¹ feroci campagne repressive. Eppure, anche in questo contesto di estrema difficoltĆ  abbiamo sfondato e con una forza dirompenteĀ».

Ora non resta che proseguire nella ricerca della veritĆ  tramite sentenza giudiziaria.Ā Ā«Abbiamo armi giuridiche efficacissime mai prima dā€™ora utilizzate ā€“ ha concluso -, affinate in questi anni in cui abbiamo dovuto subire quelle degli avversari. Cominceremo ad utilizzarle nelle prossime settimane avendo un solo obiettivo: nessuno di coloro che sono stati ingiustamente discriminati e puniti per il loro coraggio, anche chi ha giĆ  perso le cause, rimarrĆ  senza vera giustizia perchĆ© verrĆ  risarcito integralmenteĀ».

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2 comments
  1. Quegli infami dei media nazionali perchĆØ non pubblicano queste notizie? Lo dico io, perchĆØ sono corrotti fino al midollo, e devono pagare un giorno per quello che hanno commesso nei confronti di tutti i cittadini! PerchĆØ quando c’era da gettare fango addosso a chi ha fatto scelte piĆ¹ intelligenti sempre in prima linea erano! Ed ancora lo sono! Sporchi avidi e bugiardi!

  2. Lo stato dovrebbe restituire d’ufficio gli stipendi piu il risarcimento e interessi a chi ĆØ stato privato del lavoro e cioĆØ di sostenersi e di poter vivere. stato Assassino, criminale

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