Gas, la Russia ha vinto su tutti i fronti. Le sanzioni hanno arricchito Putin e impoverito noi. I numeri di una disfatta

di Andrea Gebbia per il blog di Nicola Porro

In un’intervista a La Stampa, il consulente e analista Gianclaudio Torlizzi parla chiaro: la guerra energetica e quella commerciale, con le sanzioni alla Russia, sono ormai perse. Il prossimo inverno il peggio deve ancora venire. Secondo il fondatore e chief macro strategist della T-Commodity srl (società di consulenza su economia globale, affari europei e materie prime) “serve un piano europeo di razionamento del gas, nell’immediato non c’è altro da fare che limitare i danni”. Altrimenti non riusciremo a reggere i continui aumenti del prezioso combustibile.

La strategia, secondo Torlizzi, sarebbe questa: “Vanno fermati i settori energivori non strategici, garantendo poi indennizzi, e obbligare i cittadini a ridurre i consumi”. Altrimenti si rischia di restare con riserve minime in inverno. “Serviranno due-tre anni prima che gli accordi con i nuovi fornitori diano benefici”. Secondo il ministro Cingolani le riserve di gas basteranno. Ma i segnali attuali non sono positivi: Nord Stream 1 sta fornendo solo un magro 20% della sua capacità e a fine mese Gazprom chiuderà del tutto i flussi per almeno tre giorni. Inoltre va considerato che il mercato energetico è europeo e quindi anche se l’Italia, per assurdo, andasse in surplus, dovrebbe poi ridistribuire il gas in eccesso. “Del resto se il prezzo continua a salire, significa che il mercato ha chiaro che le dinamiche resteranno sfavorevoli“, spiega Torlizzi. “I mercati sanno che i governi hanno paura di fare quel che serve: il razionamento dei consumi. E lo fanno pagare”.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Insomma: sembra che l’Occidente abbia perso la “guerra del gas” e delle sanzioni ingaggiata contro Putin nel mezzo dell’invasione dell’Ucraina. “Il mercato dell’energia era già in grossa sofferenza prima della guerra e non era in grado di sostenere un nuovo shock – spiega l’analista – Le sanzioni sono state un’illusione, così come lo è ora immaginare di risolvere trattando con Putin”. Il prezzo del gas non tornerà ai 20 Euro al megawattora come prima della guerra in Ucraina (adesso è ben oltre i 250 Euro/Mwh), neppure sedendosi al tavolo con lo zar. Secondo l’analista questo è solo un “whishful thinking“. La giusta strategia deve prevedere un coordinamento delle politiche energetiche tra Europa e Usa. “Il problema era e resta la bassa produzione: servono infrastrutture, rigassificatori, nuove estrazioni”.

E le tanto osannate energie verdi? “Il Green Deal europeo è stato un atto ideologico e dirigista“, spiega Torlizzi. Le energie alternative non sono ancora in grado di sostituire le fonti fossili. L’emergenza del cambiamento climatico coinvolge processi lunghissimi, “è assurdo pensare di risolvere così”. L’impatto sull’ambiente è molto limitato. “E intanto che l’Europa è cosi zelante benché produca meno del 10% delle emissioni, il resto del mondo va in un’altra direzione”.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

"Non ho intenzione di scusarmi" Video dello stupro e polemiche sui giovani, Meloni prosegue con la polemica. La parola d'ordine: evitare di spiegare come affrontare davvero la crisi del prossimo autunno voluta dai loro veri padroni

Next Article

La pennivendola de il Giornale deride impunita Alexander Dugin per la morte della figlia: nessuno chiede al signor Sallusti ed alla famiglia Berlusconi di chiedere conto di questa indegna collaboratrice?

Related Posts