Lo studio sul contante che inquina? Sufficiente andare a vedere chi ha pagato questa sediecente ricerca scientifica per capire l’ennesima balla della feccia agli ordini dei criminali di Davos

di Michele Crudelini per Byoblu

Esistono gruppi di potere che hanno in testa un obiettivo preciso: l’eliminazione del contante. Negli scorsi anni in Italia abbiamo assistito ad una insistente propaganda volta alla demonizzazione dell’uso delle banconote.

La propaganda contro il contante

“Restringere il contante per combattere l’evasione” è stata la parola d’ordine di alcuni gruppi portatori di interessi, come Confindustria e il suo giornale di riferimento, il Sole 24 Ore. Così alcuni Governi, su tutti il Conte II e Draghi, hanno imposto limiti all’utilizzo del contante.

Prima il limite è stato posto a 1.000 euro per poi passare a 2.000 sotto l’esecutivo dell’ex Presidente della Banca Centrale europea. Con l’arrivo al Governo di Giorgia Meloni il limite si è alzato a 5.000 euro, una decisione che però non sembra essere stata molto gradita in alcuni ambienti finanziari.

Uno studio per demonizzare il contante

Lo dimostra l’anteprima dell’ultimo rapporto della Community Cashless Society, sezione del potente studio di consulenza Ambrosetti, che è stato rilanciato in pompa magna su alcuni quotidiani a diffusione nazionale, tra cui l’immancabile Sole 24 Ore e la Stampa. “L’Italia dei pagamenti digitali accelera anche se rimane ancora un forte attaccamento al contante”, spiegano nelle poche righe diffuse gli autori dello studio.

E questo attaccamento al contante viene descritto con un certo fastidio all’interno della relazione che parla di “pregiudizi culturali” e scarsa “alfabetizzazione digitale”. “Serve rimuovere le barriere che ostacolano la promozione dei pagamenti digitali. Ci auguriamo che a Cernobbio possa esserci l’opportunità di condividere come il percorso di digitalizzazione e modernizzazione potrà essere realizzato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati”, ha così affermato Lorenzo Tavazzi, Responsabile Area Scenari dello studio Ambrosetti.

L’ultima trovata: “il contante inquina”

La relazione è quindi propedeutica all’incontro annuale che lo studio Ambrosetti organizza a Cernobbio, a cui partecipano i principali esponenti politici italiani. Insomma l’invito nemmeno troppo velato al Governo è quello di imporre limiti sempre più stringenti all’utilizzo del contante. Non finisce qui.

Perché secondo l’anteprima dello studio il contante sarebbe anche la causa dei cambiamenti climatici: “l’Italia si trova al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per le emissioni totali di CO2 generate dai pagamenti in contante, con oltre 160,8 mila tonnellate di CO2, circa 2,7 kg per abitante, causate dei pagamenti in contanti. Secondo le stime elaborate da The European House – Ambrosetti, il pagamento cashless ha un’impronta di carbonio inferiore del 21% rispetto al contante”.

Andiamo quindi a verificare quanto siano disinteressate le stime dello studio Ambrosetti. Tra i principali sponsor della Community Cashless Society, autrice della relazione, troviamo nientemeno che banche e aziende fornitrici di servizi digitali tra cui: VisaIntesa SanPaoloSatispayTelepassMastercardAmerican ExpressPaypal e molte altre. Si tratta di attori che avranno grandi profitti con l’eliminazione del contante grazie alle commissioni che si aggirano intorno allo 0,7% per ogni transazione. Chi vuole salvare il mondo dalla CO2 rischia così di intossicare l’umanità con infiniti conflitti di interesse.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Calenda ancora una volta riesce a farsi ridere in faccia: si mette a dare lezioni di democrazia a Vannacci, proprio lui che ha appoggiato le peggiori nefandezze di Draghi e Speranza

Next Article

Roberto Burioni deve fare la pace col cervello: ictus e morti improvvise, senza ovviamente citare alcuno studio non solo nega l'evidenza, ma arriva a sparare che il siero li previene

Related Posts