Auto elettriche, la fucilata di Donald Trump a Biden ed elon Musk contro il folle piano di arrivare al 60% delle vendite in pochi anni: “Roba da stupidi”

Elon Musk continua a essere oggetto di corteggiamento da parte dei candidati alle prossime elezioni statunitensi, Joe Biden e Donald Trump. Nel corso di un’intervista sul canale Cnbc, lo stesso Trump ha confermato di aver incontrato l’ad della Tesla, esprimendo un generale apprezzamento per l’imprenditore: non è chiaro, però, se il tycoon sia riuscito o meno a ottenere il sostegno di Musk.

Incontro in Florida. Il vertice tra Trump e Musk si è tenuto la scorsa settimana a Palm Beach, in Florida, a margine di uno degli eventi della campagna di raccolta fondi del candidato repubblicano. Musk ha subito risposto alle prime indiscrezioni di stampa manifestato l’intenzione di non appoggiare nessuno dei contendenti, né, di essere pronto a fornire un sostegno finanziario: “Giusto per essere chiari, non donerò soldi a nessuno dei candidati alla presidenza degli Stati Uniti”, ha scritto l’imprenditore sul suo account su X.

L’attacco alle elettriche. Nonostante la stima per Musk, Trump ha ribadito di essere contrario alle auto elettriche, considerate un “argomento di minor importanza” per la sua campagna elettorale. “Non vanno lontano, costano troppo e saranno tutte prodotte in Cina“, ha aggiunto il candidato alla Casa Bianca, sottolineando come sia da escludere un futuro al 100% Bev per le auto americane per via della rete elettrica “obsoleta e disastrosa”.
Non solo: secondo Trump, l’obiettivo dell’attuale amministrazione Biden (aumentare le vendite di auto a batteria fino ad almeno il 60% entro il 2030) è il frutto di ragionamenti “molto, molto stupidi“. Sotto accusa sono finiti anche i leader del sindacato United Auto Workers, bollati come delle “pecore cieche” per l’appoggio a Biden e per “l’incapacità di ascoltare” i lavoratori intenzionati, invece, a votare proprio per lui.

Le distanze. Detto questo, rimangono le distanze tra Trump e il numero uno della Tesla, non solo sulla questione delle elettriche. Musk è stato membro di due comitati consultivi per la presidenza Trump, ma ha lasciato i suoi incarichi subito dopo la decisione dell’allora presidente di abbandonare gli accordi sul clima di Parigi. Inoltre, l’imprenditore ha attribuito le critiche dell’ex immobiliarista alle elettriche ai suoi eccessivi legami con l’industria petrolifera. Lo stesso Musk ha affermato anche di aver votato per Biden nelle presidenziali del 2020 (sostegno però smentito nell’ultima biografia). Dal canto suo, Trump non ha mancato di criticare Musk non solo per la questione delle auto elettriche, ma anche per i veicoli a guida autonoma “che si schiantano” e per le astronavi di SpaceX dirette “verso il nulla”. Insomma, se un rapporto c’è, non è sicuramente dei più lineari.

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