“Mangiate insetti e carne sintetica” Povero Giorgione, che brutta fine: pubblico furibondo dopo l’ultima sparata al Corriere, ripetendo alla perfezione le parole d’ordine dei delinquenti di Davos

In un’intervista recente al Corriere, Giorgio Barchiesi, noto a tutti come “Giorgione“, ha sottolineato la responsabilità che comporta la sua fama, ma anche il piacere e la sfida che porta con sé. Con uno stile unico, ha conquistato il pubblico televisivo e sui social, trasmettendo il suo amore per la cucina e l’importanza della convivialità a tavola. Tra i temi affrontati, spicca l’idea del sovranismo alimentare, definito come una “stupidaggine”. Giorgione invita a guardare oltre i confini nazionali e a esplorare nuove frontiere culinarie, come l’introduzione di insetti e carne sintetica nelle nostre diete quotidiane. A 67 anni, il celebre chef romano porta avanti una missione: rendere l’alimentazione non solo sana ma anche appassionante, rompendo gli schemi di una cucina monotona e apportando cambiamenti audaci.

Insetti, carne sintetica: Innovazione o Illusione?

L’idea della carne sintetica potrebbe inizialmente suscitare perplessità, ma Giorgione sottolinea che non è affatto una novità sintetica, bensì prodotta in laboratorio da cellule animali. Questa innovazione potrebbe rappresentare una soluzione per la crescente richiesta di proteine animali, senza incorrere negli impatti ambientali della produzione tradizionale di carne.

E cosa dire degli insetti? Se in molte culture sono considerati una fonte preziosa di nutrienti, in Occidente sono ancora visti con sospetto. Tuttavia, Giorgione invita a superare preconcetti e a considerare il loro potenziale nutritivo e sostenibile. In un mondo in cui la fame è ancora una realtà per molte persone, ogni fonte di cibo deve essere valutata con attenzione.

La gente muore di fame e quando la gente muore di fame bisogna che tiriamo fuori più cibo possibile. La carne sintetica? Non è sintetica. Quella della carne sintetica è una bufala. Nasce da una trasformazione in laboratorio, nasce comunque da cellule animali. Chi ci dice che questa carne non possa essere buona? Per di più sarebbe prodotta senza inquinare. E la stessa cosa vale per gli insetti. Perché dire «no» a priori? Ripeto, ricordiamoci che c’è gente che muore di fame, che il cibo è cosa seria, che in tempi di guerra ci si mangiava i ratti

L’importanza della diversità culinaria

In un’epoca in cui la globalizzazione ci rende sempre più connessi, la cucina diventa un punto di incontro di culture e tradizioni. E mentre preserviamo le nostre radici culinarie, dobbiamo anche essere aperti all’innovazione e al cambiamento. La cucina di domani potrebbe essere un mix affascinante di antico e moderno, dove l’importante è nutrire sia il corpo che lo spirito.

Giorgione ci ricorda che il cibo è molto più di una semplice necessità fisiologica: è cultura, convivialità, innovazione. E mentre esploriamo nuovi orizzonti culinari, non dimentichiamo mai il potere che ha di unirci e nutrirci, sia fisicamente che emotivamente. Siamo destinati a un futuro culinario sorprendente, dove l’audacia e la curiosità guideranno il nostro palato verso nuove esperienze gustative e verso una maggiore consapevolezza alimentare.

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  1. Quando non si usa l’intelletto si riescono a dire assurdita’ come queste sopra riportate. Come potrebbe non inquinare produrre con processi industriali la carne sintetica? Non si usa l’elettricita’ per i macchinari? Non si deve mantenere attiva una struttura in cemento, la fabbrica, con almeno una decina di addetti? Non servono degli animali per avere la materia prima per iniziare il processo di duplicazione cellulare? Questa stupidaggine che gli allevamenti inquinano piu’ di una fabbrica, non si puo’ sentire.

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