“Auto elettriche? Non siamo pecore” Il celebre produttore di fuoristrada si ribella alle imposizioni di governo: le facciamo anche a pile , ma non smetteremo mai di fare quello che chiede il mercato. Il motore termico o al massimo ibrido

di Massimo Mazzu per Everyeye.auto

Il patron di Ineos, marchio di automobili inglese, ha rilasciato negli scorsi giorni delle dichiarazioni che faranno senza dubbio discutere. Jim Ratcliffe, in occasione della presentazione della nuova Fusilier, ha fatto sapere che non seguirà la massa che punta solo sull’elettrico.

Nel dettaglio ha precisamente detto: “Non faremo come le pecore”, continuando a sviluppare anche le auto a combustione termica, affiancate appunto alle green. Sulla falsa riga di quanto recentemente dichiarato da Akio Toyoda secondo cui le ICE hanno ancora un grande futuro, la casa automobilistica britannica intende portare avanti un approccio multipercorso per cercare di soddisfare quante più esigenze possibili.

Il Fusilier, ad esempio, nonostante sia un’auto a batteria, è presente anche con una versione con un range extender, un piccolo motore a benzina che funzionerà per alimentare i propulsori elettrici e che permetterà quindi viaggi più lunghi con minore soste.

I consumatori dovrebbero poter scegliere – ha affermato Ratcliffe – non possiamo forzarli e al momento non acquistano veicoli elettrici”. Il numero uno di Ineos ha poi puntato il dito nei confronti dei legislatori del Vecchio Continente sottolineando come negli Stati Uniti abbiano utilizzato un approccio differente, senza introdurre alcun obbligo, per ridurre le emissioni: “Negli Stati Uniti l’impronta di carbonio migliora ogni anno”.

E ancora: “Non c’è alcun problema con la decarbonizzazione della flotta, ma non possiamo essere troppo idealisti. Non si può semplicemente optare per una sola soluzione”. Sulla questione si è espressa anche Lynn Calder, la CEO del marchio, che in merito al fatto che la versione Rex del Fusilier, essendo ibrida, nel 2035 sarà vietata nel Regno Unito, ha spiegato: “Pensiamo che sia pazzesco, dato che si tratta di un’auto e di una tecnologia che i nostri proprietari vorrebbero acquistare“, aggiungendo che Ineos “lavorerà duro” con il governo per fare in modo che alla fine non sia così.

Abbiamo bisogno di un mix di propulsori – ha proseguito – un’auto con il 25% delle emissioni di un’auto ICE: perché non dovremmo costruirla? Lavoreremo duro per fare in modo che non venga vietata. Siamo presenti in 43 mercati e ognuno ha esigenze diverse. Non tutti sono evangelici come il Regno Unito.

Calder ha proseguito: “Non tutti gli acquirenti desiderano veicoli elettrici: non saremmo sorpresi se finissero per raggiungere il 25-20% del mercato anziché il 100%”. Ratcliffe ha quindi ripreso la parola concludendo: “C’è ancora molto da fare per i motori a combustione interna, non siamo ancora alla fine del percorso. Tutti i produttori europei sono stati costretti ad adottare i veicoli elettrici, ma noi non vogliamo porre fine alla tecnologia dei motori a combustione interna, poiché è ancora rilevante in altre parti del mondo“.

La visione di Ineos non è senza dubbio un unicum nel panorama automotive attuale, basti pensare che di recente Mercedes ha spiegato di essere stata costretta a rivedere i suoi piani green, continuando a sviluppare motori a benzina anche oltre il 2030.

FONTE: AUTOCAR

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