Fleximan, prima vittoria! Dopo decine di Autovelox segati, il ministro Salvini costretto a furor di popolo a modificare le norme indegne sull’installazione dei catorci infernali

SALVINI PROVA A CAVALCARE LE PROTESTE CONTRO GLI AUTOVELOX E ANNUNCIA UN DECRETO MINISTERIALE PER ELIMINARE I RILEVATORI DI VELOCITÀ NELLE STRADE CITTADINE CON LIMITI A 50 CHILOMETRI ORARI – LA PROTESTA DI ROMA E MILANO: “I SINDACI NON PIANTANO AUTOVELX A CASO” – APPROVATO UN EMENDAMENTO DEL CARROCCIO CHE PERMETTE AGLI AUTOMOBILISTI DI PAGARE UNA SOLA SANZIONE NEL CASO SI PRENDANO PIÙ MULTE NELLO STESSO TRATTO STRADALE… 

Estratto dell’articolo di Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

Come già per le licenze dei taxi, di nuovo il traffico divide le grandi città (Roma, Milano) dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. La lite stavolta è sugli autovelox che Salvini vuole limitare — con un decreto ministeriale, già a marzo — perché li considera uno strumento sproporzionato, concepito spesso per rimpinguare le casse dei Comuni. L’accusa — condita da una gaffe — viene respinta con forza da Roma e Milano.

Le due città ricordano che i sindaci non possono certo piantare un autovelox dove vogliono. Anzi: necessitano sempre di un’autorizzazione del Prefetto; e a volte è lui a sollecitare una “sentinella” della velocità.

I contenuti del decreto legge di marzo sono ancora incerti. Una novità arriva subito, però, dai lavori del Parlamento. Può succedere che un automobilista riceva più multe da uno stesso autovelox per infrazioni ravvicinate nel tempo. Ieri i deputati della Commissione Trasporti — che lavorano alla riforma del Codice della Strada — hanno approvato un emendamento sul caso.

La norma — che dovrà essere confermata in Parlamento — prevede che l’automobilista paghi una sola multa se ne riceve diverse dal medesimo autovelox. Perché la norma di salvaguardia scatti, questo autovelox deve fare capo allo stesso ente (ad esempio il Comune) e le infrazioni devono avvenire nell’arco della stessa ora.

Quando ricorrono tutte queste condizioni, l’automobilista colpito da più multe ne pagherà una soltanto: sarà la più pesante nell’importo, maggiorata di un terzo.

La deputata Elena Maccanti — leghista come il ministro Salvini e relatrice del provvedimento sul Codice della Strada — dà un’altra notizia. Salvini — dice — eliminerà gli autovelox dalle strade con un limite massimo di velocità di 50 chilometri. E lo farà effettivamente con un decreto ministeriale a marzo.

La cancellazione avrebbe un impatto anche sulle “zone a 30 all’ora”, su cui hanno puntato i sindaci di Bologna, Milano e Roma. Per il Messaggero , infine, le strade provinciali e regionali non potranno più introdurre limiti massimi diversi su tratti ravvicinati.

Ospite di Rtl , Salvini dice che sugli autovelox «non può esserci il fai da te». Il governo sta pensando, al contrario, a una «omologazione nazionale». Salvare «vite vicino a scuole, ospedali, in una curva pericolosa ci sta, mentre piazzare gli autovelox dalla sera alla mattina sugli stradoni per tassare gli automobilisti, questo ha poco a che fare con la sicurezza».

[…]  Marco Granelli, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, fa subito notare che viale Fermi ha un autovelox. Il limite di velocità, però, non è certo di 50 chilometri all’ora (come crede il ministro), ma di 70. Aggiunge l’assessore Granelli: «Noi non mettiamo gli autovelox a caso. Li sistemiamo dove autorizzati dal prefetto e nei tratti stradali funestati, attenzione, dal maggior numero di incidenti». E l’autorizzazione non è certo un foglietto di carta; «ma una relazione di circa 150 pagine».

Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità del Comune di Roma, precisa: «A volte siamo noi a chiedere al prefetto l’autorizzazione per un autovelox. Altre volte è lui, il prefetto, a deciderne l’installazione, in modo autonomo, allarmato dai troppi morti e feriti. A Salvini ricordo solo due numeri: l’impatto con un pedone causa 7 morti ogni dieci casi quando l’auto va a 50 all’ora; 5 morti quando va a 40 all’ora, e soltanto tre a 30 all’ora. Le zone urbane a 30 all’ora, allora? Salvini e la maggioranza, di nuovo non hanno ben chiaro il quadro. Noi non stiamo mettendo il limite, e ciao. Noi realizziamo una riqualificazione totale dell’asse viario […]».

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