La maestrina in catene? Persino Repubblica costretta ad ammettere che appartiene alla ‘Banda del martello’: e non lo usano di certo per attaccare i quadri al muro

Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per “La Repubblica”

Sul caso di Ilaria Salis l’ombra di Hammerbande, come è chiamata in tedesco, ovvero “la banda del martello” cui l’antifascista italiana detenuta in Ungheria è sospettata di appartenere. Il gruppo ha le sue radici in Antifa (contrazione di antifascista), un collettivo internazionale di estrema sinistra di ispirazione comunista, anarchica e socialista libertaria il cui obiettivo è opporsi all’ascesa dell’estrema destra.

Antifa è presente in Germania, Regno Unito, Italia, Francia, Stati Uniti e altri Paesi. Le sue attività vanno dalle manifestazioni di protesta ai sit-in, dai blocchi stradali ad altre forme di disobbedienza civile, a volte sfociate in scontri con le forze dell’ordine.

In Germania negli anni Ottanta appaiono i Black Block, manifestanti che si distinguono indossando passamontagna neri, che si sono poi estesi al resto d’Europa, Italia compresa. È in questo ambiente che nel 2015 maturano le prime azioni firmate Hammerbande, alla lettera gang o banda del martello: militanti di estrema sinistra che compiono azioni di protesta violenta, assalendo persone a colpi di martello, spranga e bastone. […]

Quattro membri di Hammerbande sono condannati a pene fra due e cinque anni di carcere, tra cui la co-leader Lina Engel. Militanti di Antifa hanno minacciato di causare un milione di euro di danni per ogni anno di carcere comminato agli imputati. Dopo il verdetto sono scoppiati violenti scontri fra manifestanti e polizia a Lipsia. […]

Ogni attacco non deve durare più di 30 secondi per ridurre il rischio di essere arrestati. Nel febbraio dello scorso anno Hammerbande è stata accusata di una serie di attacchi a Budapest in occasione della Giornata dell’Onore, il raduno annuale neonazista. Nove persone sono rimaste ferite, quattro gravemente. Secondo la polizia gli aggressori hanno attaccato anche passanti che non avevano a che fare con il raduno.

Al sesto attacco le forze dell’ordine hanno messo in fuga i militanti, arrestandone tre mentre cercavano di salire su un taxi, tra cui Ilaria Salis. La magistratura ha emesso mandati di cattura contro altri quattordici, incluso il capobanda Johann Guntermann. All’udienza del 29 gennaio, uno degli arrestati, un tedesco riconosciutosi colpevole, è stato condannato a tre anni di carcere. Un’altra tedesca e l’italiana Salis, proclamatesi innocenti, saranno giudicate a un’udienza prevista per il 24 maggio.

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  1. Aggrediscono persone isolate e inermi in gruppo con martelli, mazze e bastoni, secondo me possono chiamarsi come vogliono ma rimangono solo dei codardi e dei violenti. E 3 anni sono una condanna ridicola per quello che fanno.

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