Carabiniere nei guai per aver osato dire la verità su Mattarella: stiamo arrivando oltre ogni limite di indecenza

La Procura di Milano aprirà un fascicolo d’indagine nelle prossime ore sulle frasi pronunciate da un carabiniere in servizio per le manifestazioni pro Palestina sul Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Procuratore di Milano, Marcello Viola, è stato direttamente informato della vicenda ed è in attesa di ricevere una informativa dai carabinieri e di analizzare il video che riprende il militare dire “Non è il mio Presidente, non l’ho votato, non l’ho scelto io, non lo riconosco”. L’ipotesi di reato verrà stabilità nelle prossime ore ma è probabile che il fascicolo sia iscritto per violazione dell’articolo 278 del codice penale “offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”. (VIDEO)

Intanto una nota dell’Arma dei carabinieri fa sapere quali sono stati i provvedimenti adottati sul militare: “Con riferimento ai contenuti di un video che circola sui social media e siti d’informazione riportante uno scambio di battute tra una manifestante e un carabiniere impegnato in un servizio di ordine pubblico nel corso di un corteo svoltosi a Milano lo scorso sabato, è stata già informata l’autorità giudiziaria ordinaria e quella Militare, e nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari, sia di natura disciplinare sia d’impiego, trasferendolo in incarico non operativo”.

Lo scambio di battute tra il  carabiniere e una manifestante è avvenuto durante la manifestazione pro-Palestina di sabato scorso, 27 gennaio. La donna, come si vede nei video della giornata, è in prima fila di fronte ai cordoni delle Forze dell’ordine schierati in assetto antisommossa. Quando fa una domanda all’agente – “Cosa ha detto il vostro Presidente?” – riceve la risposta che fa discutere: “Con tutto il rispetto, signora, non è il mio Presidente”. “No? E di che paese è?”, incalza la signora, alla quale il carabiniere replica: “No! Io non l’ho votato, non lo sento io, non lo riconosco, non l’ho scelto io”.

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  1. Onore si ma al carabiniere. Fossero tutti con le palle ora saremo un paese dove regna la giustizia e non l’anarchia, e non il paese dei corrotti.

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