“Un passaporto europeo per i vaccini è sempre più urgente” Enrico Letta illustra impunemente il delirante piano della feccia al servizio di Davos: come da tradizione, lo dicono apertamente senza paura di nascondersi

Non poteva che dirla lui una cosa del genere, confermando per l’ennesima volta da che parte stanno lui e il suo partito. Quel partito, il Pd, che sta facendo di tutto per ostacolare la ricerca della verità sul Covid e sui vaccini per proteggere il proprio ex ministro Speranza. E allora eccolo Enrico Letta in campo, che in una relazione di 170 pagine sul futuro del mercato unico europeo, parlando della “resilienza sanitaria” (che poi che vuol dire non si sa), dedica 5 pagine per dire come la gestione pandemica dell’Ue sia stata un ottimo esempio di approccio unificato alla salute. Non solo: dice anche che bisogna ispirarsi, da qui in avanti, al modello che Bruxelles ha usato per i vaccini. E qui ci vengono davvero i brividi. Enrico Letta ha presentato il suo lavoro al Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione. Scrive Letta: “L’esperienza dell’acquisto congiunto di vaccini durante la pandemia dimostra una strategia che potrebbe essere replicata per alcuni altri medicinali”, spiega l’ex segretario Pd. Fermiamoci un attimo.

Approfondiamo quanto scrive Letta, perché merita: “Questo approccio consentirebbe negoziati su larga scala, garantendo risultati – (tenetevi forte! ndr)- efficaci e competitivi”. Mentre von der Leyen è sotto inchiesta per la sua trattativa privata con il Ceo di Pfizer, ALbert Bourla, e il caso è così enorme da averle fatto crollare la sua rielezione, Letta ha il coraggio di scrivere che quella procedura ha portato risultati efficaci e produttivi. Probabilmente pensava di scrivere per conto di Big Pharma, perché i risultati efficaci e produttivi, visti i fatturati, nell’intera vicenda Covid sono stati solo per loro. E così, mentre la stessa Procura europea indaga su quel “modello”, Letta eleva quel modello come “best practice” di approccio efficace in una prospettiva di appalti congiunti.

Quanto piace a Letta che Ursula von der Leyen continua a rifiutarsi di divulgare qualsiasi dettaglio (dai verbali agli sms con Bourla) sull’acquisto dei vaccini. E che sia indagata per “cattiva amministrazione” in merito a quell’accordo con Pfizer da circa 36 miliardi di euro per un farmaco sperimentale che hanno chiamato “vaccino” e che non ha né fermato la trasmissione né impedito i contagi. Sarà anche per questo che Letta chiede di snellire il processo di sperimentazione clinica, rendendo così l’Ue “un mercato più attraente per i produttori”. Infine, Letta, che fa sempre bene i compitini per il Sistema, strizza l’occhio all’Oms e si unisce al coro allarmistico per la prossima “Malattia X”. Ed ecco il succo di tutto: “Dobbiamo dare priorità alla vaccinazione degli europei come strumento fondamentale per prevenire virus e malattie, soprattutto tra i pazienti fragili, i bambini e gli anziani”.

E ancora, ecco l’amore per il Green pass: “L’implementazione di un passaporto europeo per i vaccini è sempre più urgente, almeno per standardizzare e monitorare le vaccinazioni raccomandate dall’Oms”. Commenta Maddalena Loy su LaVerità la relazione di Letta: “L’obiettivo, come è ormai chiaro, è quello di normalizzare tutte le forzature già perseguite in pandemia per poter dare una spinta gentile, ma neanche tanto, alla vendita di farmaci a pazienti sani. Un mercato interno, quello à la Letta, orientato al benessere delle aziende farmaceutiche prima ancora che dei cittadini”.

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