È guerra totale nel Mar Rosso: cargo centrato in pieno da un missile, mentre l’Iran colpisce duro Israele bombardando il quartier generale del Mossad in Iraq

Un cargo greco è stato colpito oggi da un missile nel Mar Rosso meridionale. A riferirlo è stata la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. “Un cargo battente bandiera maltese e di proprietà greca è stato preso di mira e colpito da un missile mentre transitava nel Mar Rosso meridionale in direzione nord”, ha precisato Ambrey. Una fonte marittima yemenita ha confermato che le forze di Ansar Allah, che fanno capo ai ribelli Houthi, hanno preso di mira una nuova nave martedì nel Mar Rosso. La British Maritime Trade Authority che ha affermato di aver ricevuto un rapporto su un incidente a 100 miglia nautiche a nord-ovest di Saleef, nello Yemen. Intanto la compagnia di spedizioni giapponese NYK ha deciso di sospendere temporaneamente la navigazione nel Mar Rosso per tutte le sue navi, a partire da oggi. “Abbiamo ordinato alle nostre navi vicino al Mar Rosso di attendere in acque sicure e stiamo valutando la possibilità di cambiare rotta”, spiega in una nota.

L’equipaggio, composto da 24 persone, della nave colpita, si trova in buone condizioni di salute. Lo ha riportato un portavoce di Vulcanis Technical Maritime Enterprises, la compagnia con sede al Pireo proprietaria della nave cargo, citata dall’agenzia Ana-mpa. Intanto, ieri pomeriggio il ministro della Difesa Guido Crosetto e l’omologo francese Sèbastien Lecornu hanno avuto un incontro in video conferenza per discutere argomenti di stretta attualità. I due ministri, come si legge in un comunicato del dicastero italiano, hanno affrontato la delicata situazione nel Mar Rosso, evidenziando una sostanziale identità di vedute ed esprimendo la volontà di dare rapido impulso a una missione europea alla quale potrebbero partecipare anche Paesi non Ue che condividano l’importanza della libera navigazione e le cui rotte commerciali siano messe in pericolo dagli attacchi terroristici Houthi.

Iran, attacco alla sede Mossad

Intanto la guerra sembra allargarsi a macchia d’olio. Dopo gli attacchi missilistici avvenuti nella notte a Erbil, città della Regione del Kurdistan, e rivendicati dai Guardiani della Rivoluzione iraniane, arrivano le prime condanne. Come quella del ministero degli Esteri iracheno che lo ha definito un “attacco alla nostra sovranità”. L’aggressione ha preso di mira aree residenziali, provocando vittime civili. “Adotteremo misure legali contro l’aggressione a Erbil, compreso il ricorso al Consiglio di Sicurezza”, aggiunge l’Iraq.

Accuse non smentite dalle Guardie rivoluzionarie iraniane che hanno rivendicato di aver “preso di mira e distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad) nella regione del Kurdistan iracheno” nel raid con “missili balistici” su Erbil nel nord dell’Iraq. Stando al comunicato, l’obiettivo era “il centro per lo sviluppo di operazioni di spionaggio e la pianificazione di azioni terroristiche nella regione e soprattutto nel nostro amato Paese”. E ancora, in conclusione: “Le operazioni offensive continueranno fino a quando le ultime gocce del sangue dei martiri non saranno vendicate”.

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