La nuova ennesima indegna pretesa di Zelensky: con l’Ucraina praticamente distrutta, chiede a noi europei di mantenere gli 11 milioni di pensionati che ancora vivono nel suo territorio

Nel corso della sua tournée nei Paesi Nato, Zelensky si è lamentato coi suoi padroni: infatti, ogni ritardo nell’invio degli aiuti a Kiev fa il gioco di Mosca. In una delle sue dichiarazioni, si è lasciato sfuggire che, senza gli aiuti occidentali, moriranno undici milioni di pensionati ucraini, attestando così il fallimento dello Stato ucraino, il quale – se non è in grado di ottemperare ai suoi minimi doveri nei confronti dei ceti più vulnerabili della popolazione – è già in bancarotta.

Con quella sua frase (che difficilmente i giornali occidentali hanno divulgato), Zelensky ha confermato per l’ennesima volta che l’Occidente si è accollato del tutto il mantenimento dell’Ucraina, compreso il pagamento delle pensioni ai cittadini.  Quanto all’ammontare degli sforzi dell’Occidente mirati a mantenere a galla il regime neonazista di Kiev, è eloquentemente illustrato dai dati statistici. 

Secondo i dati ufficiali russi, durante l’Operazione Militare Speciale, sono stati eliminati 5.900 mercenari stranieri. 

Cinquantaquattro Paesi forniscono il proprio sostegno all’Ucraina, per un totale di oltre 203 miliardi di dollari.

Kiev si avvale del funzionamento di più di 500 satelliti degli Stati Uniti e della NATO, di cui settanta sono militari o di ricognizione spaziale, mentre gli altri sono commerciali, ma in duplice funzione. 

Le Forze Armate ucraine, per comunicare e coordinare, godono dei più di 20.000 terminali della rete satellitare Starlink.

I Paesi stranieri hanno fornito alle Forze Armate ucraine più di 1.600 tra missili, obici e cannoni, più di 200 sistemi di missilistica antiaerea, più di 5.200 blindati e più di 23.000 droni.

Tutti questi dati non fanno che confermare che i Paesi occidentali sono direttamente coinvolti, a fianco dell’Ucraina, nella guerra ibrida contro la Russia.

FATTO QUOTIDIANO: ARMI A KIEV, L’ITALIA SPENDE PIÙ DI QUANTO DICE

“Non solo 700 mln: secondo il Senato, il governo Meloni non ha chiarito se attingerà dalle scorte né il costo delle spedizioni. […]

Andrebbe chiarito – scrivono i tecnici – se la cessione di mezzi,  materiali ed equipaggiamenti non determini un maggior fabbisogno dovuto  alla necessità di sostituzione dei beni ceduti”

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