“Nessuno lo denuncia per non perdere il lavoro” Tumori dopo il siero, la denuncia del giornalista coraggioso ammalatosi dopo le dosi

Ha deciso di rendere la notizia di dominio pubblico e di dare voce, attraverso la propria esperienza, a milioni di persone che si trovano nella sua stessa condizione. Importante penna del giornalismo italiano, Massimo Del Papa sta affrontando la battaglia contro il linfoma dallā€™estate scorsa. ƈ uscito subito allo scoperto, dichiarando convintamente la correlazione della malattia con il vaccino anti-Covid, a cui si era precedentemente sottoposto. Censurato, bistrattato e addirittura banalizzato, il problema delle reazioni avverse post-iniezione ĆØ invece una drammatica realtĆ . I danneggiati vengono spesso ignorati e le loro testimonianze censurate. E mentre in giro per il mondo qualcuno inizia a porre seri interrogativi sullā€™efficacia e soprattutto sulla sicurezza dei prodotti anti-Covid somministrati a miliardi di persone, nonchĆ© ai bambini, in Italia lā€™argomento continua ad essere tabĆ¹. I programmi televisivi evitano accuratamente di parlarne o, quando questo accade accidentalmente, il conduttore di turno si adopera con solerzia in fantastiche gincane per distogliere lā€™attenzione degli spettatori. ā€œI medici, che un tempo mi avrebbero dato del pazzo, ora stanno zitti. Sanno tutto, ma temono di fare la fine dei sanitari non vaccinati. Sono consapevoli della situazione anche i colleghi giornalisti, che tuttavia mi dicono: ā€˜Che posso fare?ā€™ā€. Max Del Papa rifiuta lā€™epiteto di coraggioso: ā€œIo sono uno, nessuno e centomila. Tantissime persone vittime di reazioni avverse mi scrivono in privato e, quando posso, racconto le loro vicendeā€.

Max Del Papa: innanzitutto come sta, sia fisicamente, sia psicologicamente?

ā€œSono passato dallā€™aver messo la malattia sopra la vita alla vita sopra la malattia. Cerco di inserire la malattia nella routine, di normalizzarlaā€.

Si nota, dallā€™inizio della malattia, come sia importante per Lei raccontare la Sua vicenda. Ripercorriamo quindi le tappe: quando e a seguito di che cosa Le ĆØ stato diagnosticato il linfoma?

ā€œMi ĆØ stato diagnosticato casualmente. Una notte di fine agosto mi trovavo in campagna, da un amico: la mia moto perse aderenza, caddi rovinosamente a terra e mi infortunai seriamente. In ospedale fecero dei controlli per accertare eventuali emorragie e riscontrarono la proliferazione di linfonodi sospetti nella zona addominale. Dopo le biopsie arrivĆ² la diagnosi di linfomaā€.

Non ĆØ semplice riuscire a dimostrare la correlazione della malattia con i prodotti anti-Covid. Quando ĆØ maturata in Lei la convinzione che lā€™insorgere del linfoma dipendesse dalle dosi?

ā€œAvevo intuito che qualcosa non andasse giĆ  nei mesi precedenti, dopo le vaccinazioni. Non stavo bene: il mio ĆØ un linfoma indolente, di quelli che possono stare fermi a lungo e poi esplodono. Non ho dubbi che me lā€™abbia scatenato il vaccino. Adesso ĆØ facile sostenerlo: cā€™ĆØ una tale alluvione di prove in tutto il mondo che non ci sono piĆ¹ margini di dubbio. Negli Stati Uniti ĆØ stato ordinato ai CDC (Centers for Disease Control and Prevention, ndr) di comunicare le 7/8 milioni di segnalazioni di eventi avversi post-iniezioni. Oggi la domanda probante ĆØ: ā€œPuoi dimostrarmi che non ĆØ stato il vaccino?ā€. Persino i medici che un tempo mi avrebbero scambiato per pazzo, adesso stanno zitti. Per quanto possano essere fanatici e accaniti sostenitori dei vaccini, ora non replicano piĆ¹. Nelle mie condizioni si trovano milioni di persone: cā€™ĆØ chi ha sviluppato dei linfomi -come me-, chi dei mielomi, chi altri tipi di tumore rapidissimi oppure delle neuropatie o delle cardiopatie. Infine vi sono le morti improvvise sospette. Ricevo tantissimi messaggi, del tipo: ā€œDopo il vaccino non sono piĆ¹ lo stessoā€. Ho parenti con melanomi recidivanti ai quali ĆØ stato vietato di farsi somministrare ulteriori dosi: cā€™ĆØ bisogno di aggiungere altro? Sanno tutto. Gli unici che continuano a parlare di magia sono coloro i quali sostengono che i vaccini di oggi sono sicuri. Oggi? E quelli di prima comā€™erano?ā€.

Nelle Sue interviste ha sottolineato piĆ¹ volte lo ā€˜stranoā€™ silenzio dei medici che Lā€™hanno in cura. PerchĆ©, a Suo avviso, nessuno (o quasi) di essi ha il coraggio di esporsi? Forse li frena il timore di incorrere nello stesso problema oppure affiora la vergogna per quanto ĆØ stato fatto o, ancora, temono le reazioni dei loro pazienti, ai quali hanno somministrato i prodotti anti-Covid, spergiurando sulla loro efficacia e sicurezza?

ā€œPerchĆ© li radierebbero e li caccerebbero esattamente come ĆØ accaduto ai sanitari che non si sono vaccinati. Ci saranno anche coloro che convivono con i rimorsi, ma la veritĆ  ĆØ che la maggioranza ha paura di non lavorare piĆ¹. Cosa vuoi che dicano? Che prima vi abbiamo fatto ammalare e che ora vi curiamo? Quando ti trovi nella mia condizione eviti di litigare. Sono un personaggio pubblico, perciĆ² non ho nascosto la malattia. Io sono uno, nessuno e centomila: essendo uscito allo scoperto posso dare voce anche agli altri danneggiati, che ancora oggi vengono presi per i fondelli. Ed ĆØ questo che ti fa ammalare ancora di piĆ¹. Non ho alcun coraggio: quando affronti un brutto male fai quello che devi fare e la malattia rientra nella normalitĆ  della vita. Mi sono ritrovato ad accettare un ruolo non previsto: ĆØ pesante, ma si tratta di una battaglia che va oltre me. Cā€™ĆØ troppa propaganda maledetta, vogliono continuare a vaccinare vecchi e bambini. Poi, quando accendi la tv, ti dicono che gli anziani sono i primi a stendere le gambe: e allora?ā€.

Negli ultimi mesi gli enti regolatori e le case farmaceutiche hanno aggiornato i ā€˜bugiardiniā€™, scrivendo nero su bianco che i prodotti anti-Covid (somministrati obbligatoriamente o attraverso il ricatto del Green Pass a miliardi di persone in tutto il mondo, tra cui pure ai giovanissimi) possano causare mio-pericarditi anche fatali. Una notizia del genere dovrebbe occupare la prima pagina di tutti i giornali per anni, far scattare denunce e inchieste a tutti i livelli. Invece sono pochissime le fonti che ne parlano. Da giornalista di lungo corso, qual ĆØ la Sua opinione al riguardo?

ā€œProvo stupore. Conosco il mondo del giornalismo da trentā€™anni. Lā€™industria farmaceutica dĆ  da mangiare a tutti: gli inviati che rincorrevano i no-vax hanno fatto carriera e magari ottenuto la conduzione di un programma. Pfizer ha dichiarato di voler entrare nelle scuole, attraverso un progetto che coinvolgerĆ  giornalisti e influencer. Nei prossimi giorni si svolgerĆ  il World Economic Forum, a Davos, e in agenda cā€™ĆØ la tematica relativa al consenso sulle notizie, a partire da quella sulla falsa emergenza del surriscaldamento globale, che ci viene propinata da anni. Tuttavia non salvo nessuno, nemmeno quelli della cosiddetta controinformazione. Quanti ā€˜dissidentiā€™ hanno tentato lā€™avventura in politica o fondato movimenti, per curare interessi personali? Per questo sono odiato tanto dai no-vax piĆ¹ radicali quanto dai pro-vax piĆ¹ incallitiā€.

Dal 2020 ad oggi sono state raccontate bugie a non finire. Eccole: incurabilitĆ  del Covid (in realtĆ , se si interveniva ai primi sintomi attraverso terapie personalizzate, si poteva guarire quasi sempre a casa); efficacia delle misure restrittive (lockdown, zone colorate, mascherine anche allā€™aperto); il Green Pass spacciato per strumento sanitario che avrebbe garantito di trovarsi tra persone non contagiose e non contagianti; i vaccini anti-Covid definiti ancora oggi efficaci e sicuri, nonchĆ© la soluzione migliore per contrastare il virus; gli effetti avversi sono rarissimi e comunque quasi mai gravi. Sembra ā€˜Matrixā€™ o ā€˜Intrigo internazionaleā€™, eppure ĆØ accaduto veramenteā€¦

ā€œLa stampa europea, americana ma anche giapponese ha definito la trattazione del Covid in Italia come un esperimento sociale. Lo stesso Conte riteneva che, ai tempi delle chiusure, la gente si sarebbe sollevata e invece non ĆØ accaduto niente. Poi ĆØ arrivato Draghi ma, anche in questo caso, nessuno ha reagito. Credo che ci sia stato un connubio di ignoranza e malafedeā€.

Non solo menzogne ed omertĆ , ma anche tantissima censura: il Digital Services Act metterĆ  il bavaglio a tutti?

ā€œLā€™intenzione ĆØ questa. La veritĆ  si puĆ² comprimere e violentare finchĆ© si vuole ma, prima o poi, emergerĆ . ƈ accaduto persino nei regimi peggiori. Ci vorrĆ  tempo, perchĆ© dobbiamo affrontare una tecnologia autoritaria mai vista prima, tuttavia alla fine questi tentativi imploderanno. Ora vorrebbero riscrivere le fiabe in salsa gender: la gente si stuferĆ  e inizierĆ  a disertare cinema e teatri. Questi signori si stanno segando da soli il ramo sul quale sono sedutiā€.

Nei salotti televisivi nessuno osa affrontare la tematica degli effetti avversi e, nei rari casi in cui sfugge, si fa di tutto per coprire le parole dellā€™ospite che ha sollevato la questione. Lei ĆØ un giornalista di fama: con qualche Suo collega importante avrĆ  avuto modo di parlarne, perlomeno in via confidenziale? Quali discorsi si fanno, dietro le quinte?

ā€œOrmai te lo dicono: ā€˜Che posso fare?ā€™. Se faccio unā€™ospitata su un canale libero e indipendente ottengo 500 mila visualizzazioni. Cosa accadrebbe se qualcuno invitasse un giornalista malato, che si ĆØ documentato, a un programma di una tv generalista? Mi vedrebbero molte piĆ¹ persone, perciĆ² non ci posso andare, perchĆ© nessun giornalista vuole rischiare. Per questo motivo la narrazione non puĆ² cambiare e rimane finalizzata al controllo e agli affariā€.

La crisi dei telegiornali e della politica: pochi seguono i notiziari e pochi vanno a votare. Qualcuno, ai piani alti, si starĆ  accorgendo che le bugie non pagano? Come immagina il futuro della nostra societĆ ?

ā€œLa gente non guarda piĆ¹ i tg per saturazione: vorrebbero introdurre il Digital Services Act per costringere le persone a seguire certe cose per forza. Le grandi testate generaliste, che hanno sostenuto e propagandato la campagna vaccinale in continuazione, resteranno sempre in piedi. Rischieranno di perdere lettori e telespettatori? Poco importa: li recupereranno nei programmi tipo ā€˜Sanremoā€™, dove avranno la possibilitĆ  di veicolare ugualmente certi messaggi, spacciandoli per notizie. I giornali e i siti critici sono quei pochi che non percepiscono finanziamenti pubblici. Per quanto mi riguarda manterrĆ² la mia rabbia, sia perchĆ© sono parte in causa, sia perchĆ© potrĆ² dare voce agli altri danneggiatiā€.

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1 comment
  1. Max Del Papa ĆØ un personaggio strano: afferma di essersi inoculato per “curiositĆ ”
    ” … sono curioso e ho verificato sul campo, da cronista, ho sperimentato sulla mia pelle, letteralmente e adesso posso parlare piĆ¹ di prima” (Libero)
    Ma che cosa dice?!
    A me non passa neanche per l’anticamera del cervello di mangiarmi un risottino all’Amanita Phalloides… so giĆ  che ĆØ mortale e ve lo posso scrivere senza averlo sperimentato su di me (!!!)
    La “logica” di Max mi sfugge
    “Alla fine, se lā€™obbligo forzoso di vaccinarsi non scatterĆ , sarĆ  stato grazie ai pragmatici che, a un certo punto, si sono tolti il pensiero anche per gli altri (senza smettere di ragionare anche per gli altri). Non certo per merito dei frequentatori di feste clandestine che si vantano, ‘a me lo Stato non me la fa'”. (Libero)
    “PRAGMATICI”?!
    L’ho copiato-incollato, perchĆØ non saprei riassumerlo visto che ĆØ un pensiero completamente privo di logica… si ĆØ mangiato l’Amanita per togliersi il pensiero (?!)
    Oppure perchĆØ non credeva che il “vaccino”-Amanita fosse mortale?
    …e recitava la parte del “pragmatico” cosƬ da poter inveire contro quelli che nonostante tutto continuavano a tentare di vivere una vita normale festeggiando anche.
    Non mi sono inoculato il veleno, perchĆØ sapevo che era veleno sperimentale, non rispettavo le folli direttive orwelliane, perchĆØ erano follie da stato totalitario: in giro per la mia cittĆ  ci sono sempre andato senza indossare la mascherina, gli sbirri preferivano voltarsi dall’altra parte e davanti al bar facevamo festa pubblica… gli sbirri locali allora dovevano intervenire, bonariamente, ma scassando comunque i c…. allora ci spostavamo
    Penso che abbiamo fatto molto di piĆ¹ noi cittadini normali, che continuavano a vivere normalmente di Max l’Inoculato che non ha fatto nulla anzi: “si ĆØ fatto”.

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