Se paghi in contante inquini: la delirante ricerca riportata dal giornale dei grandi evasori fiscali

«Inquinamento da contante»: in Italia 2,7 kg di CO2 per abitante generate dai pagamenti cash (al secondo posto in Europa dopo la Germania)
Fotografia dell’Italia dei pagamenti digitali scattata da The European House – Ambrosetti

di Andrea Carli per Il Sole 24 Ore

pagamenti cashless contribuiscono anche alla transizione ecologica: l’Italia si trova al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per le emissioni totali di CO2 generate dai pagamenti in contante, con oltre 160,8 mila tonnellate di CO2, circa 2,7 kg per abitante, causate dei pagamenti in contanti.

Secondo le stime elaborate da The European House – Ambrosetti nell’ambito della survey agli esercenti condotta dalla Community Cashless Society , il pagamento cashless ha un’impronta di carbonio inferiore del 21% rispetto al contante. Vengono così anticipati alcuni risultati del Rapporto della Community Cashless Society 2024 che sarà discusso a Cernobbio il 4 aprile con le istituzioni e le aziende della filiera cashless.

In Italia 8 esercenti su 10 accettano pagamenti digitali

La survey, condotta su un panel di 500 esercenti, evidenzia come sia l’aumento della domanda da parte della clientela a spingere l’accettazione del cashless. Sono 8 su 10 gli esercenti che, oltre al contante, accettano pagamenti digitali, sebbene solo una piccola percentuale accetti modalità P2P (come Paypal e Satispay). Di questi, il 58% ha introdotto i pagamenti digitali per venire incontro alla richiesta dei clienti. Infatti, senza pagamenti digitali, gli esercenti stimano di perdere in media il 26% della clientela, con picchi superiori al 60% in settori come Alimentari, Abbigliamento, Bar/Tabacchi e Hotel/Strutture ricettive.

L’impatto sulle vendite

Oltre il 50% degli intervistati ha registrato un aumento delle vendite con l’introduzione del cashless. Tuttavia, nonostante la percezione di maggiore sicurezza dei pagamenti digitali rispetto al contante, solo il 13,7% degli intervistati ha aumentato l’adozione del cashless per questo motivo. Anzi, il 20% degli esercenti considera ancora il contante il metodo di pagamento più sicuro, rivelando una certa resistenza al cambiamento. Interessante notare come la dipendenza dal contante e la percezione di sicurezza sia più pronunciata nelle regioni del Mezzogiorno.

La cultura digitale

Questo suggerisce la presenza di forti divari Nord-Sud relativi all’accettazione e all’utilizzo del cashless.Oltre ai pregiudizi culturali, un altro ostacolo è rappresentato dalla cultura digitale diffusa tra gli esercenti. Il 60% giudica basso o molto basso il grado di raccolta e valorizzazione dei dati dei propri clienti, mentre il 26% non utilizza affatto il web per la propria attività. Inoltre, quasi il 50% dei rispondenti non ritiene di avere bisogno di competenze digitali avanzate.Tuttavia, questo scenario contrasta con l’ampio spazio che metodi di pagamento avanzati come il Buy Now Pay Later (BNPL) stanno guadagnando. Nel 2023, il 40% degli utenti ha effettuato almeno il 10% dei propri acquisti online rateizzando i pagamenti digitali con soluzioni BNPL. Un dato che emerge è che il 60% degli utenti senza questa opzione non avrebbe finalizzato l’acquisto.

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