Prima le dimissioni e poi la parte della vittima? Un giochetto che Lucia Annunziata ha fatto almeno altre quattro volte

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

L’aveva detto (a pochi amici). Lo ha fatto (in pochi minuti). Lucia Annunziata concede il bis, lasciando un’altra volta la Rai: dimissioni irrevocabili. Un gesto che […] è un pugno nello stomaco della nuova gestione. Una gestione di cui la giornalista mette in discussione metodi e contenuti, a partire dalle «modalità d’intervento».

E qui bisogna capirsi. Il nuovo corso meloniano in pochi giorni ha prodotto, come si è detto, un vero e proprio ribaltone. Le maggiori direzioni di genere e le testate più importanti sono passate all’alleanza di governo. Ad Annunziata, già presidente della Rai e direttrice del Tg3, sembra sufficiente per considerare irrespirabile il nuovo clima […]. Dopodiché nelle parole con cui si congeda c’è traccia di qualcosa in più: «Non intendo avviarmi sulla strada di una permanente conflittualità interna sul lavoro».

Da giorni Annunziata andava ripetendo ai propri collaboratori: «Non sono donna per tutte le stagioni. Se non ci sono le condizioni, me ne vado». Un allarme che era apparso ingiustificato quando lo scorso cda aveva confermato il programma anche per l’autunno. Ma la conduttrice non si sentiva più sicura, preconizzava possibili cambi della squadra autorale imposti dall’alto, immaginava tagli alla redazione, temeva spacchettamenti del programma che avrebbe dovuto condividere con qualche new entry .

[…] La giornalista negli ultimi giorni appariva insofferente: «Non sopporto gli attacchi personali, le campagne mediatiche, i killeraggi a mezzo stampa – si lamentava -: non hanno nemmeno il coraggio di affrontarmi direttamente».

La notizia circolata pochi giorni fa di una sua candidatura alle Europee del 2024, per scelta della segretaria del Pd Elly Schlein, l’aveva fatta infuriare: «Se così fosse mi converrebbe restare qui in Rai e farmi una bella campagna elettorale fino al 2024, no? E invece io voglio andarmene», argomentava indignata.

Perché poi, alla base delle decisioni di Annunziata, c’è sempre “il fattore Annunziata”: un riflesso condizionato che si attiva di fronte a certi passaggi stretti e produce gesti clamorosi, rotture, furori, porte sbattute, risposte a muso duro. Salvo ripensamenti. Così la giornalista non è nuova agli addii rumorosi, che sono stati periodici: nel ‘96 si dimette (per sette ore) dalla direzione del TgTre, nel 2004 dalla presidenza della Rai, nel 2011 dalla conduzione di “In mezz’ora” (dimissioni ritirate).

[…] Che succede adesso? La trasmissione dovrebbe andare in onda fino a fine giugno, e Annunziata rispetterà l’impegno. Poi c’è la ripresa in autunno: il programma è stato confermato. Per sostituirla si fanno già i nomi di Serena Bortone e Luisella Costamagna. Sempre che non si cambi genere di programma. Quanto al futuro di Annunziata, al momento non prevederebbe altri impegni: «Se vado, lo faccio senza rete» ha sempre assicurato. Ma questa è un’altra storia.

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