Filippo Turetta, la decisione dei genitori spiazza tutti: oggi erano attesi in carcere per vedere il figlio. Non si sono presentati

Estratto da https://tg24.sky.it/

È saltato l’incontro previsto per oggi nel carcere di Montorio, a Verona, fra Filippo Turetta e i suoi genitori. L’avvocato Giovanni Caruso, difensore del ragazzo, ha comunicato stamattina alla direzione dell’istituto che i due non si sarebbero presentati: la coppia ha preferito prendere altro tempo per affrontare il momento in condizioni più serene e, spiega il legale, bisognerà preparare, con un supporto psicologico, il giovane e i genitori al primo incontro.

Intanto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Padova ha stabilito che i funerali di Giulia Cecchettin non si svolgeranno sicuramente sabato nella Basilica di Santa Giustina e la data delle esequie, la prossima settimana, sarà decisa dal padre della 22enne. Turetta al momento è detenuto nel reparto infermeria e ieri durante l’interrogatorio di garanzia ha ammesso l’omicidio dell’ex fidanzata. L’1 dicembre a Padova è prevista l’autopsia sul corpo della giovane.

[…] Nell’interrogatorio […], Turetta si è detto pentito, pronto a scontare la pena per ciò che ha fatto, pur non citando mai il nome della sua ex fidanzata e lasciando intendere che potrebbe avere avuto una sorta di black out mentale, ma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

L’avvocato Giovanni Caruso […] ha annunciato però che il giovane in quei pochi minuti ha comunque “ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca”.

Quando era stato arrestato vicino a Lipsia, fermo con la sua auto senza benzina, aveva detto di avere ucciso Giulia, chiamandola ancora “fidanzata”, di aver vagato per una settimana tentando anche di uccidersi, ma di non aver avuto il coraggio.

“Sono affranto – ha spiegato, come si legge nelle dichiarazioni – dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata. Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera. Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare. Questa era la mia intenzione. Ora  sono molto stanco e non mi sento di aggiungere altro”.

[…] C’è un riferimento, quindi, a qualcosa di irrazionale che potrebbe essere “scattato”. E ciò potrebbe essere approfondito con una perizia psichiatrica, anche se al momento un’istanza in questo senso non è stata presenta.

La difesa, infatti, probabilmente prima dovrà lavorare a una propria consulenza psichiatrica, per poi chiedere nelle indagini o nel processo la perizia. Se nel processo fosse riconosciuta un’incapacità totale verrebbe assolto per la non imputabilità, mentre un vizio parziale porterebbe ha uno sconto di pena.

In più, nelle parole di Turetta c’è quell’accenno alla “ricostruzione” nella “memoria” che fa pensare che il ragazzo […] possa decidere nei prossimi giorni, quando sarà pronto, di raccontare alla Procura ciò che è successo esattamente l’11 novembre tra Vigonovo e Fossò e poi ancora lungo la strada verso il lago di Barcis, zona in cui ha abbandonato il corpo di Giulia Cecchettin. […]

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