Dottor Giuseppe De Donno, la prestigiosa rivista inglese indica senza ombra di dubbio il mandante del suo ‘omicidio’: la feccia che gli sputava addosso erano solamente i complici. Ovviamente a libro paga

di Dottor Maurizio Matteoli da Facebook

L’articolo del British Medical Journal dice in sostanza che gli studi a seguito dei quali l’OMS aveva sconsigliato questa terapia erano stati malcondotti (deliberatamente, chiedo io?) perché si riferivano a pazienti già ricoverati in ospedale con Covid grave e dunque “la PCC non poteva funzionare perchè il trattamento era stato somministrato troppo tardi per avere effetto”.
“Gli anticorpi funzionano solo quando il virus è attivo, non nelle fasi successive della malattia” come d’altronde affermava De Donno.
L’articolo afferma anche che la PCC “aiuterà le persone immunocompromesse per le quali il Covid-19 rimane un rischio” e che “poiché il virus cambia continuamente con nuove varianti molte terapie a base di anticorpi monoclonali non sono più efficaci perchè questo tipo di terapie non può cambiare abbastanza rapidamente come il virus mentre invece il plasma di convalescenza proviene da persone che hanno prodotto essi stessi anticorpi, adattati a qualsiasi forma virale con cui sono stati a contatto”.
Vi chiederete, a questo punto, del perché della mia domanda iniziale: “deliberatamente?”
L’articolo continua dicendo che “il trattamento con plasma è economicamente vantaggioso” e che “non ci potrà mai essere carenza di CCP perché il mondo è ormai pieno di plasma di convalescenza”.
E conclude scrivendo che “gli esperti temono che la mancanza di interesse da parte delle aziende farmaceutiche possa significare che i finanziamenti per sviluppare il PCC come linea terapeutica saranno sempre limitati”.
Dunque non viene anche a voi il dubbio che la censura iniziale alla splendida intuizione del povero De Donno sia stata “deliberatamente” determinata con artifici procedurali dei cosiddetti “studi di controllo”?
E che la “narrazione” del Covid sia stata, fin dall’inizio, profondamente influenzata da interessi economici che hanno poi, è sotto l’occhio di tutti, determinato inimmaginabili profitti per gli autori di questa rappresentazione?
Detto questo, ritengo sia un obbligo morale ridare a De Donno quella dignità che è stata infangata anche da tanti “scienziati” che forse dovrebbero interrogarsi sulla responsabilità che hanno rispetto all’estremo gesto del grande medico.

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