Una nuova emergenza!” Ecco la sorpresa che ci stanno preparando. Riuniti in Italia da tutto il mondo per definire la madre di tutte le emergenze

di Gabriele Angelini per IlParagone

Sembrava impossibile e invece ci sono riusciti: mettere insieme i due nuovi dogmi. I vaccini e il cambiamento climatico. Esperti arrivati da tutto il mondo si sono riuniti a Palermo al “Pandemic preparedness: from emergence to translation”, simposio scientifico organizzato dalla Fondazione Ri.MED. Un confronto che ha coinvolto i più importanti vaccinologi e immunologi del pianeta. Ovviamente solo quelli ben allineati. Nessuna possibilità di parola per chi ha una visione diversa dalla loro. Tutti insieme appassionatamente per stabilire quale sarà la prossima pandemia e quale vaccino inocularci a colpi di lockdown e Green pass. Il succo è questo: la prossima pandemia sarà scatenata da un virus che uscirà fuori a causa dei cambiamenti climatici. Ecco qua quindi che le due cose vanno a braccetto, per la gioia di chi in questi anni ha investito in vaccini e Green, e sta continuando a farlo. Ma da dove arriverà il nuovo virus e quale sarà?

Si parla della giungla, dell’India o dall’Egitto. Ma il risultato è lo stesso: il salto dall’animale all’uomo, che poi si propaga a macchia d’olio in tutto il pianeta. Addio Covid, dunque, ora ne serve una nuova. E allora ecco quali potrebbero essere i virus in grado di provocare il prossimo contagio globale secondo gli esperti riuniti a Palermo. Nella classifica dei più pericolosi, riporta Repubblica, ci sono l’arenavirus, parte di una famiglia di microrganismi patogeni che prende il nome dalle particelle granulari che lo compongono, trasmesse da roditori selvatici della giungla; la famiglia Paramyxoviridae, che comprende patogeni umani già noti (come il morbillo, la parotite e i virus della parainfluenza umana), patogeni zoonotici altamente letali (come il virus Nipah) e una serie di agenti recentemente identificati, come il Sosuga, ancora poco conosciuti.

Prossima pandemia: quale e quando sarà

Chi è che favorisce la propagazione di questi virus? La tesi del meeting è che dipende dai cambiamenti climatici. Alessandro Sette, immunologo che lavora in California allo sviluppo di vaccini, ha detto: “L’aumento delle temperature in primis, ma anche l’antropomorfizzazione di zone deforestate, ci porta a contatto con batteri nuovi per gli esseri umani”. La soluzione? Ovviamente nuovi vaccini. Ma allora quando verrà la prossima pandemia? Lo comunica nientepopodimeno che Pregliasco, lo ricordate? Ha detto: “Sino ad oggi gli intervalli tra pandemie influenzali sono stati di 18-20 anni”, ma i tempi ora potrebbero essere dimezzati”. Tra 9-10 anni quindi. E quale sarà il prossimo virus a prevalere? “Il genoma del batterio subisce modificazioni casuali, che possono essere peggiorativi, o esposti nell’ambiente possono diventare favorenti. In sostanza dipende dal caso, dalla necessità”. Sì, la loro.

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2 comments
  1. Ogni tanto a leggere queste “notizie” mi viene in mente un libro di Dick, “la penultima verità”, anche li inventavano malattie e tante altri dettagli ripresi parimenti da questi buffoni del wef. Alla fine dei giochi non sono nemmeno troppo originali. ah ah ah

  2. Le emergenze ci saranno solo per chi vuole continuare a seguire questa narrativa, a me poco importa, non mi hanno imbambolato prima figuriamoci adesso. non li crederei neanche se arrivasse la morte in persona.

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