“Sta girando un video che dimostra che qualcosa non torna” Tragedia di Mestre, Gianluigi Paragone: “Non mi sembra compatibile con un incendio generato dentro il palco batterie”

Mentre si continua a piangere per la tremenda tragedia del pullman precipitato da un cavalcavia a Mestre, si cerca di fare il possibile per arrivare quanto prima alla verità per capire cosa sia successo. Da un parte si studia l’ipotesi del malore improvviso che ha stroncato il giovane autista, dall’altra ci si interroga sulle batterie elettriche del bus, visto cosa è successo al momento dello schianto. Se ne parla anche a “Stasera Italia“, su Rete4, nella puntata del 4 ottobre con Massimo Guarnieri, professore di elettrotecnica all’Università di Padova, e Gianluigi Paragone, ospiti di Nicola Porro. Commentando il tragico incidente il professore spiega che “è molto difficile estinguere l’incendio provocato di un sistema di batterie di un veicolo elettrico, si estingue solo quando non resta che la carcassa”.

Sulla tragedia di Mestre, dove un pullman elettrico ha sfondato il guardrail precipitando dal cavalcavia e provocando 21 vittime, il professor Guarinieri aggiunge: “Basta guardare su Youtube i video di cosa succede alle Tesla quando si incendiano”. Quindi per quanto riguarda il pullman precipitato “non mi sembra compatibile con un incendio generato dentro il palco batterie”. Quindi interviene Gianluigi Paragone: “Sta girando il video di un incendio di una bici elettrica in un ostello a Sidney, in Australia sono intervenuti 22 vigili del fuoco e sei autobotti sul posto”.

Tragedia del pullman a Mestre, i dubbi di Paragone sulle batterie

Incalza Gianluigi Paragone, in prima linea contro questo nuovo dogma dell’elettrico che di giorno in giorno si rivela sempre più pericoloso e sempre meno Green: “Provate a traslare da una bici elettrica a un mezzo elettrico più grande, come un pullman. Purtroppo è così”, conferma. “Quindi nel caso di Mestre non sono le batterie elettriche che hanno creato l’incendio perché altrimenti non lo avrebbero spento in così poco tempo”, osserva Nicola Porro. “Esatto“, ribatte Paragone.

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  1. Non sono semplicemente bruciate tutte le celle delle batterie che probabilmente sono isolate le une dalle altre e comunque se era un autobus a gasolio non avrebbe preso fuoco. Ed il fuoco ha fatto i danni maggiori, oltre che c’è da chiedersi se lo sfortunato autista senza il siero covid sarebbe ancora vivo. Ma queste domande non se le fanno in tv, troppi potrebbero iniziare a farsi delle domande scomode.

  2. Immagina che finimondo scoppierebbe tra la popolazione e il governo se saltasse fuori che quasi tutti gli incidenti, le morti improvvise e le reazioni avverse sono dovute agli “integratori di stato”. Meglio non vedere e non sentire, il giorno che ci sarà una presa di coscienza di ciò, e, ci sarà, ci sarà la guerra civile in italia.
    Ora non vogliono vedere o sapere per i terrore di ammettere di aver sbagliato ad aver creduto in uno stato assassino, e di essere a rischio morte, secondo me nonostante tutto percepiscono che forse in quello che diciamo da circa 3 anni è vero ma la verità fa paura e dunque finche non costretti dall’oggettività dei fatti negano.

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