Daniela Santanchè ha le ore contate: Giorgia Meloni l’ha chiamata a rapporto. Ha raccontato troppe balle sulla salute delle aziende che ha gestito

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

La presidente dei Consiglio vedrà Daniela Santanchè dopo le ultime note della procura di Milano sulle società della ministra del Turismo: note che smentiscono le affermazioni fatte dall’esponente di Fratelli d’Italia in Senato. Giorgia Meloni, trapela da Palazzo Chigi, le parlerà a margine del Consiglio dei ministri in programma lunedì.

[…] Al momento Meloni non sembra intenzionata a chiedere le sue dimissioni. Ma ha bisogno di capire come stanno le cose alla luce dei nuovi documenti della procura che non ha chiuso le indagini su Visibilia, dove è indagata direttamente Santanché, e ha aperto un secondo fascicolo su Ki Group al momento senza indagati. Mentre resta in piedi l’indagine per istigazione al suicidio dell’ex socio della ministra, Luca Ruffino.

La procura di Milano ha appena consegnato una nota nella quale chiede il fallimento dell’azienda del biologico Ki Group e della capogruppo Bioera: «Non ci sono garanzie per i creditori». I pm hanno chiesto una verifica anche alla Consob sul quadro societario.

La Santanchè è ancora socia con il 5 per cento di questa azienda, della quale è stata in passato insieme all’ex compagno Canio Mazzaro componente di cda (lo è stata anche nella capogruppo) ricevendo complessivamente emolumenti dal 2014 per oltre un milione di euro. Nel frattempo l’azienda è andata in crisi e non ha pagato più fornitori e nemmeno il Tfr dei dipendenti licenziati: «Tutti i lavoratori verranno soddisfatti», ha detto la ministra in Senato. La procura ha smentito questa versione.

Per i pm non c’è alcuna garanzia dell’immissione di liquidità per 1,6 milioni per coprire i debiti. Oggi nel cda siede ancora la sorella della ministra. In Senato Santanchè aveva inoltre garantito che era stata sanata la posizione in Visibilia di una dipendente messa in cassa integrazione Covid a sua insaputa.

La procura ha chiesto adesso lumi all’Inps, che ha risposto di non aver «ricevuto alcuna richiesta di “sanatoria” della posizione della dipendente»: anzi è saltato fuori un secondo dipendente messo in cig a sua insaputa e sono state allegate al fascicolo le chat del compagno della ministra, Dimitri Kunz, che dice alla dipendente di non andare all’Inps «perché se no è un macello».

Per i pm la prova che gli amministratori sapevano della truffa. La ministra ha poi detto di aver messo la sua stessa abitazione di Milano a garanzia dei debiti Visibilia: per i pm però non c’è alcun documento che dimostri davvero questa garanzia.

[…] Mentre la procura sta alla finestra: deve chiudere l’indagine per falso in bilancio Visibilia e capire come proseguire per la presunta truffa sulla cig Covid: intanto ha già chiesto di avviare l’azione di responsabilità nei confronti dei cda attuali e passati. Poi in caso di fallimento Ki Group potrebbe scattare una seconda indagine per bancarotta. […]

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  1. E fa bene! Si comprava i prodotti Ki ch’era na meraviglia, mo, da quando se l’è presa lei (la Ki), non si può più accattà, tranne quelle poche cose rimaste da prima. Pussa via a zappà! O no, povere verdure!

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