I posti raddoppiano – La riforma, a cui hanno lavorato la premier Giorgia Meloni e i ministri Giancarlo Giorgetti, Paolo Zangrillo, Carlo Nordio e, appunto, Daniela Santanchè, si articola in due punti principali. Il primo ha l’obiettivo di aumentare l’organico del Turismo: il parco dipendenti a disposizione della ministra passerà da 150 a 324. Aumenteranno anche i dirigenti. Il decreto di riordino dei ministeri varato dal governo Draghi nel marzo 2021 fissava a quattro i posti di manager di prima fascia e a sedici quelli dei funzionari di seconda fascia: col nuovo decreto diventeranno rispettivamente sette e ventitrè, per un totale di trenta. Ci sono poi i posti da sottosegretari, espressamente previsti per il dicastero del Turismo, con relativi staff di massimo 8 dipendenti. Al momento non è previsto un rimpastino di governo, ma la possibilità di avere poltrone da sottosegretario al Turismo potrebbe incentivare l’appetito delle forze di maggioranza.
Controllati e controllori – Il secondo punto della riforma, invece, riguarda il nuovo sistema di controllo, per verificare l’operato dei funzionari. Questo compitò spetterà all’Organismo indipendente di valutazione per la performance, già previsto nel 2009 dalla riforma della Pubblica amministrazione di Renato Brunetta, il cui presidente verrà nominato direttamente dalla ministra e avrà uno stipendio da 75mila euro l’anno. Ma non sarà l’unico organo. Un’altra novità sarà l’Osservatorio nazionale sul Turismo, anch’esso guidato da un presidente di nomina ministeriale, con stipendio da 50mila euro all’anno.
Conte: “La ministra non lascia ma raddoppia” – Le novità pronte per il ministero del Turismo hanno ovviamente provocato la reazione dell’opposizione. “La ministra Santanchè non lascia il suo posto ma anzi raddoppia il ministero“, ha commentato Conte su Facebook . “Spero smentiscano e facciano prontamente marcia indietro. Pochi giorni fa Meloni, Salvini e Tajani hanno salvato in Senato la ministra Santanchè, con la fuga complice di Calenda e Italia Twiga. Ma al rispetto delle istituzioni questo governo non ci pensa? Non pensa a tutti quei cittadini che credono ai principi di etica pubblica e, volendo continuare a nutrire fiducia nelle istituzioni, vivono tutto questo come un affronto?”, ha attaccato il presidente del M5s. “Abbiamo già presentato una nuova mozione di sfiducia alla ministra Santanchè, questa volta alla Camera – continua Conte -. Noi, nel rispetto dei principi costituzionali, auguriamo alla Santanchè di riuscire a difendere efficacemente le proprie ragioni in sede penale, ma non possiamo permettere che rimanga al suo posto come ministro della Repubblica dopo avere mentito al Parlamento e in condizione di conflitto di interessi”, conclude.
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