Ci risiamo con le visite vietate ai parenti degli anziani! Casa di riposo vieta le visite dopo alcuni tamponi positivi ad anziani sani come pesci

Negli ultimi giorni, sono stati registrati casi di positività al Covid-19 che hanno fatto preoccupare i alcuni dirigenti di case di riposo veronesi. Per proteggere gli anziani, ritenendo che il virus potesse ancora causare problemi a questi soggetti fragili, in alcune situazioni è stato deciso di applicare precauzioni già usate in passato come l’isolamento e la sospensione delle visite da parte dei parenti.

Accorgimenti temporanei che hanno però trovato la protesta di Verona per la Libertà, che nella mattinata di giovedì 31 agosto ha dato vita ad un presidio presso l’Istituto assistenza anziani di Villa Monga, “reo” di aver applicato tali precauzioni: «Siamo assolutamente contrari all’applicazione di queste misure che ledono il diritto degli ospiti e dei loro congiunti a potersi incontrare, a maggior ragione se, come ammesso dalla struttura e riportato anche dai quotidiani, gli ospiti stanno bene.
Dopo 3 anni e varie dosi di vaccino ritorna ancora l’allarmismo pandemico, nonostante il virus sia stato declassato a semplice influenza e non sia più nemmeno prevista la quarantena per chi risulta positivo al tampone: solo in Italia possono accadere queste cose».

Per i componenti del gruppo, che nel 2022 ha partecipato alle elezioni amministrative di Verona candidando Alberto Zelger come sindaco, non ci sarebbe motivo per applicare tali accorgimenti: «Le Direzioni Sanitarie che emanano queste direttive (a loro dire a scopo precauzionale ma che in realtà non hanno nessun fondamento) non tengono conto inoltre, del fattore emotivo/psicologico che sta alla base del benessere della persona e che influisce sul suo stato d’animo ma anche, come ben si sa, sul suo stato fisico. A questo non si può assolutamente tralasciare il fatto che, impedire di vedere un anziano, potrebbe voler dire impedire di vederlo per l’ultima volta».

commento di Maurizio Matteoli (medico) da Facebook

E’ inutile, in Italia, alle Istituzioni e ai luoghi di accoglienza non frega assolutamente nulla degli anziani. Nè della loro salute fisica né di quella psichica. Se un anziano non ha la fortuna di poter restare in famiglia e viene ospitato in una RSA, ha davanti a sé una vita (?) di deprivazioni psicosensoriali e io credo che dovrebbe essergli concessa la possibilità del suicidio assistito, almeno per coloro che si rendono conto dell’inferno nel quale sono capitati.
Per quanto riguarda il disinteresse per la loro salute fisica è eclatante la decisione che fu presa, a suo tempo, da governanti e scienziati: quella cioè di anteporre alla loro vaccinazione quella del “personale sanitario”, considerando tale anche tutti gli impiegati amministrativi che un ospedale non l’avevano mai visto e gli studenti di 22-24 anni dell’ultimo anno dell’università.
Maurizio Rainisio, un matematico-statistico a cui va la mia stima e la mia amicizia, ha calcolato che questa decisione abbia provocato almeno 10000 morti in più, altrimenti evitabili.
D’altronde l’Italia è stata l’unico paese a comportarsi in questo modo e forse sarebbe necessario che la “fantomatica” Commissione d’Inchiesta di cui si è ormai persa ogni traccia si occupasse di questo piuttosto che di lockdown più o meno tempestivi.
Per quanto riguarda la salute psichica tutti sappiamo cosa è successo in questi ultimi anni: isolamento, niente visite dei parenti, mascherine che nascondono il sorriso quando le visite sono state di nuovo permesse, tamponi quotidiani, decessi in solitudine.
Leggere percio’ notizie come queste che ci informano che nelle RSA, ancora oggi che è stato abolito isolamento e quarantena per i malati, vengono vietate le visite dei parenti perché ci sono degli anziani positivi al tampone, peraltro specificando che sono tutti in buona salute (che cavolo lo fanno a fare, allora, il tampone?), dovrebbe provocare sdegno in tutti noi. State sicuri che la RSA di Verona non è la prima e certamente non sarà l’ultima a comportarsi in questo modo, oltretutto, e qui mi incavolo sul serio, su consiglio dei medici e in ottemperanza ai protocolli dell’ USS locale.
L’Italia, si sa, non è un paese per vecchi!

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