“Ursula von der Leyen si è bevuta il cervello” Il professor Orsini pialla la Megera dopo la gita di Zelensky in Olanda per ‘vedere’ gli F16. Persino il Corriere, nel frattempo, costretto a dire che Biden si rende conto che bisogna negoziare e finire la guerra

Bibite von der Leyen
di Alessandro Orsini da Facebook
Zelensky: “Da Olanda e Danimarca 42 caccia F-16, è una svolta”.
Siccome l’Unione Europea si è completamente bevuta il cervello, questa è la sua strategia. Ogni volta che l’Ucraina fa un buco nell’acqua dimostrando di essere sovrastata dalla Russia, l’Unione Europea promette nuove armi per creare nel pubblico l’attesa di una svolta che non arriva mai. Prima l’Unione Europea ha inviato i missili Candy Candy, poi le munizioni di Kiss Me Licia, poi i carri Belle and Sebastian, ora invia gli F-16.
Ma l’esito sarà sempre lo stesso: l’Ucraina sarà sempre più distrutta giacché per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina.
Bere molto cervello è il consiglio di Ursula von der Leyen in questa calda estate.
Lei se l’è bevuto tutto e assicura che disseta.

RUTTE, PAESI BASSI E DANIMARCA FORNIRANNO F-16 ALL’UCRAINA

(ANSA-AFP) – Il primo ministro olandese Mark Rutte ha ufficializzato l’impegno di Paesi Bassi e Danimarca a fornire caccia F16 all’Ucraina.

2. ZELENSKY, CONSEGNA F-16 È UNA ‘DECISIONE STORICA’

(ANSA-AFP) – Zelensky saluta la decisione “storica” dei Paesi Bassi e della Danimarca di consegnare aerei caccia F-16 all’Ucraina. “Il terzo punto di oggi è assolutamente storico, potente e stimolante per noi”, ha dichiarato Zelensky durante una conferenza stampa con il primo ministro olandese Mark Rutte in una base aerea di Eindhoven. “Questo è un altro passo verso il rafforzamento dello scudo aereo dell’Ucraina”

3. OBIETTIVI «IMPOSSIBILI», VITTIME, ESERCITI FERMI COSÌ BIDEN ORA ESPLORA LA STRADA DEL NEGOZIATO

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

Le previsioni dei centri studi più accreditati, come Eurasia group guidato da Ian Bremmer, o delle istituzioni internazionali, come il Fondo monetario, convergono almeno su un punto: è sempre più probabile che la guerra in Ucraina durerà almeno fino alla metà del 2024. Ma l’Amministrazione americana guidata da Joe Biden sta cercando di forzare i tempi. Non tanto perché ci sia il timore, per non dire una sorta di panico anticipato, che nel novembre prossimo Donald Trump possa tornare alla Casa Bianca e chiudere «in 24 ore» il conflitto, come ripete nei comizi.

Questi timori, così scrive il New York Times , stanno forse lievitando in Germania e Francia, ma certo non in Polonia, nei Baltici o in Grecia, dove gli americani hanno installato basi militari e stanno vendendo molte armi. In ogni caso la «variante Trump» non è ancora il tema dominante nello Studio Ovale e tantomeno del Pentagono. Le preoccupazioni di Biden sono decisamente più urgenti.

[…] In cima alla lista c’è la dinamica della guerra. L’altro ieri il Washington Post ha pubblicato l’analisi dei servizi segreti Usa: la controffensiva ucraina non riuscirà a superare le trincee e i campi minati russi. […] Mark Milley, il Capo di Stato maggiore delle Forze armate, in un’intervista ai media americani rilasciata mercoledì 16 agosto, ha tracciato uno scenario più incerto: «Avevo detto due mesi fa che questa offensiva ucraina sarebbe stata lunga, lenta e sanguinosa. Ed è esattamente quello che stiamo vedendo ora». Il numero dei morti e feriti, russi e ucraini, ha raggiunto quota 500 mila, secondo i calcoli ancora del New York Times. Milley ha aggiunto che «i russi sono messi male, ma stanno opponendo una dura resistenza».

[…]  Milley, comunque, ieri ha sentito a lungo il comandante ucraino Valeriy Zaluzhny che ha chiesto «con urgenza» ancora armi: proiettili da artiglieria, attrezzature per lo sminamento, sistemi di difesa aerea e altri dispositivi elettronici. Biden, così, torna a confrontarsi con i dubbi che lo hanno accompagnato negli ultimi 18 mesi. Fino a quanto si potrà spendere? Il 10 agosto scorso Biden ha sollecitato il Congresso a stanziare altri 24 miliardi di dollari a favore di Kiev: 13 per gli armamenti, il resto per il sostegno economico e umanitario.

Camera e Senato avevano approvato un finanziamento di 45 miliardi di dollari nel dicembre 2022, con una maggioranza bipartisan. Questa volta, però, sarà più difficile. I repubblicani sono divisi. Kevin McCarthy, lo Speaker della Camera, dove i conservatori sono in maggioranza, è sempre più scettico: «basta assegni in bianco». Dall’inizio della guerra, gli Stati Uniti hanno messo in campo circa 110 miliardi di dollari. Anche in questo caso Biden deve stringere i tempi.

Intanto ha inviato un segnale concreto a Kiev, autorizzando olandesi e danesi a consegnare i jet F-16, di fabbricazione americana, all’aviazione ucraina.

[…]  I dubbi sulle possibilità di un pieno successo spingono gli americani a esplorare con più convinzione le strade per il negoziato. Il 5 e 6 agosto, il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha partecipato al vertice organizzato dai sauditi a Gedda, riabilitando di fatto il principe ereditario Mohamed Bin Salman, considerato dalla Cia il mandante dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. I diplomatici americani ed europei si stanno confrontando con cinesi, indiani e altri sull’ipotesi di avviare una trattativa che metta sul tavolo anche il destino futuro della Crimea, annessa illegalmente dai russi nel 2014. Ma per Biden e per i leader occidentali resta essenziale il consenso di Zelensky. Potrebbe maturare nelle prossime settimane, se la controffensiva non avrà pieno successo.

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