Censurata da Youtube con spiegazioni farneticanti l’intervista di Francesco Borgonovo al professor Vanni Frajese: siamo oltre l’Inquisizione. Si parlava semplicemente dei dubbi sulla Commissione Covid

tratto da Presskit.it

L’abbiamo ascoltata e sborniata per voi e anche per i colleghi che si sono visti censurare da YouTube, che è vero che una piattaforma privata e quindi …a casa loro, almeno in teoria, possono fare quello che vogliono, ma è anche vero che YouTube ha una funzione pubblica e che ci sono principi, diritti fondamentali, come quello dell’informazione libera, che sono superiori anche all’iniziativa privata. Se io per assurdo decido di ammazzare delle persone nella mia fabbrica vengo perseguito per legge. Ci chiediamo perché non succeda lo stesso con l’informazione… quando viene censurato il vero. I giornalisti hanno l’obbligo di verifica delle fonti. Tutti possono sbagliare e per questo ci sono le smentite, a volte anche le querele, ma a nostra conoscenza, nei confronti del Dott. Giovanni Frajese, endocrinologo di fama, già prima del Covid, non sono mai state chieste smentite…

Ecco cosa YouTube ha trovato tanto pericoloso da censurarlo.

Francesco Borgonovo: Benvenuti a TV Verità, una delle nostre anteprime prima di iniziare la stagione, la facciamo con una persona che conoscete credo abbastanza bene, il dottor Giovanni Frajese, benvenuto.

Giovanni Frajese: Buongiorno Francesco, grazie.

Francesco Borgonovo: Per adattarti al caldo, al caldo emergenziale di questi giorni, hai visto che così partiamo con un piccolo fuori programma, perché già qualcuno lo ha fatto, il Presidente di Confidus Abonomi, che collega l’emergenza calore all’emergenza Covid, dopo la guerra, l’ennesima emergenza, ritroviamo un po’ sempre lo stesso schema.

Giovanni Frajese: Si, passiamo da un’emergenza all’altra, sembra quasi un balletto, ma credo che comunque la gente inizi a cascarci sempre di meno, perché per quanto uno voglia la pressione può essere mantenuta fino a un certo punto. Poi per carità, se uno continua a nutrirsi di quello che viene chiamato oramai il mainstream, è chiaro che il messaggio se viene ripetuto abbastanza volte, lo sappiamo dal tempo dei nazisti in poi, comunque entra nei menti della maggior parte delle persone. Diciamo che la discrazia che c’è stata tra la realtà e ciò che c’è stato raccontato comunque, secondo me, questo meccanismo lo sta iniziando a logorarsi.

Francesco Borgonovo: C’è un problema però con il Covid di cui io insisto a parlare, non perché sia fissato, perché mi interessi particolarmente, anzi sinceramente mi piacerebbe poterne non parlare mai più. Il problema è che ancora adesso fatichiamo a venire a capo e a trovare la verità, o come minimo un pezzetto di verità condivisa. Stiamo aspettando questa benedetta commissione sul Covid, ogni volta che si va a guardare un pezzettino, un pezzettino solo della gestione dell’emergenza, scopriamo che c’è qualcosa che non torna. Se tu dovessi dire oggi qual è la tua ricostruzione di quello che è accaduto, no? Cioè, che cosa è successo nei tre anni passati? Se dovessi fare una sintesi per uno che negli ultimi tre anni è stato, non so, si è perso nella giungla, è stato dentro… all’ultimo giapponese che si rende conto che finita la seconda guerra mondiale dice ma che avete fatto negli ultimi tre anni, che è successo? Tu come gliela racconteresti oggi?

Giovanni Frajese: Racconterei dicendo che negli ultimi tre anni il e la paura è diventata il mezzo di comunicazione abituale delle persone, appunto da un’emergenza all’altra, da una paura all’altra, il tutto tra l’altro abdicando completamente quelle che sono le facoltà razionali superiori e con le quali intendo non solo la logica, un tempo si chiamava anche il comune buonsenso, che ormai sembra diventato veramente la perla di Labuan, una cosa rarissima, il buonsenso, è stato delegato tutto in qualche maniera a una supposta autorità superiore che non fa altro che declinare la propria verità in maniera 1984 e un 80% del mondo giù di lì che ha seguito questa narrazione in maniera del tutto a critica e senza alcun tipo di senso logico, portando come regalo finale la completa perdita di quella che era la nostra umanità.

Francesco Borgonovo: Ma se tu dovessi mettere in fila i fatti, no? Diciamo raccontami il covid, cioè succede che un bel giorno arriva più o meno arriva.  Arriva anche in Europa un virus che esce da dove? Non si sa.

Giovanni Frajese: Esce da dove non si sa perché è stata raccontata una storia dove il tutto partiva dalla Cina, possibilmente dal biolaboratorio, poi sicuramente qualcosa c’entra in tutta questa storia. Comunque, dati scientifici dimostrano che questo virus in realtà non è arrivato quando è arrivato ma era presente almeno sei mesi prima. Quindi ci siamo fatti tutto l’inverno del 2019 con il Covid-19 senza sapere. Poi per ragioni ancora oggi sconosciute, a un certo punto evidentemente da qualche parte qualcuno ha deciso che era arrivato il momento di parlare di questa nuova temibile patologia e abbiamo assistito ad un circo mediatico di follia fin dall’inizio. Ricorderete determinati esponenti politici, per esempio, che con la solita retorica, normalmente tra l’alto e di sinistra, dicevano che non c’era nessun problema, che le persone dalla Cina non dovevano essere discriminate, anzi, che dovevamo abbracciarci insieme ai navi o cose di questo tipo, per poi pochi giorni dopo assistere sbigottiti alla chiusura dell’intero paese in una mossa che a livello scientifico e a livello medico non aveva mai fatto nessuna popolazione in nessuno spazio tempo a noi conosciuti. Cioè abbiamo avuto fin dall’inizio proprio l’esordio della follia, c’è stato con il botto. Cioè la chiusura in casa, di fatto agli arresti domiciliari, praticamente di tutta la popolazione italiana, in un atto che non aveva nessun senso né di tipo sanitario né di tipo logico. Se volete, normalmente uno dice che è inutile chiudere il recinto dopo che i buoi sono scappati. Qui non si è chiusi in casa direttamente le persone mentre il virus circolava. Grazie a voi stavano fuori a differenza degli esseri umani.

Francesco Borgonovo: Esattamente. Erano gli esseri umani che sono stati chiusi nel recinto. Poi questa è la prima fase, dopodiché comincia, dopo un po’ si trova finalmente, il rimedio miracoloso inizia, diciamo, il martellamento sulla campagna vaccinale. Oggi che cosa sappiamo di quella campagna? Cioè perché un po’ di cose, al di là del fatto che i giornali non ne parlano praticamente più, che dalla Commissione dobbiamo aspettare ancora l’inizio dei lavori, però un po’ di studi scientifici sono usciti nel frattempo, anche piuttosto autorevoli, no? E tra l’altro, tra parentesi, noi continuiamo a comprare dosi di vaccino perché i famosi contratti stipulati dall’Unione Europea con le case produttrici nessuno li ha ancora visti, o meglio, li hanno visti in pochi e di sfuggita, non sappiamo bene quali condizioni ci siamo impegnati a rispettare, però insomma la scienza, la tanto citata scienza, è andata nel frattempo, e ha prodotto dei risultati, delle certezze anche, direi, sui vaccini.

Giovanni Frajese: Direi di ricordare anche molto brevemente comunque come è andato avanti per comprendere anche cosa è successo e dove ci troviamo oggi. Cioè, quando questa malattia è comparsa, è stato detto fin dall’inizio che non c’erano cure. Non ci potevano essere cure, come se questo virus arrivasse, non lo so, da Andromeda, e l’unica cosa da fare era prima chiudersi in casa e sperare di non dover morire isolati lontano dai propri parenti e tutto il resto alimentando questa paura in maniera incredibile. Per poi dirci fin dall’inizio non ci sono cure, l’unica cosa che ci potrà salvare è il vaccino. Quindi abbiamo iniziato ad attendere l’arrivo del sacro graal con trepidazione, perché non c’era nient’altro da fare. Anche qui, diciamo che la scienza e la medicina hanno abdicato completamente alla loro funzione, che è quella di logica, di ragionamento, e nel momento dell’emergenza, tra l’altro, di essere in grado di rispondere con logicità, con dati reali e con umanità, visto che la sofferenza ha attraversato tutto il Paese. E quindi c’è stata la mortificazione delle terapie. Terapie, per esempio, che lo stesso Fauci nel 2005-2006 portava avanti come possibili terapie efficace per il Covid-1, per il SARS-CoV, penso all’idrossiclorochina. Abbiamo avuto la martorizzazione di De Donno, il quale aveva proposto una terapia assolutamente logica, un po’ se volete il uovo di Colombo, cioè usare gli anticorpi di chi li aveva già sviluppati per contrastare il virus, cosa che funziona su tutti i virus di questo tipo e ha sempre funzionato e abbiamo visto che anche questa è andata a finire come è andata a finire. Tutto questo perché se ci fossero state cure non si sarebbe potuto dare l’autorizzazione emergenziale, cioè senza la sperimentazione adeguata, di questi prodotti che sono stati chiamati vaccini. che è arrivato valicando il Brennero, miracolo, in qualche maniera ci salveremo tutti, è stata portata avanti una storia assolutamente falsa del 95% di efficacia che era relativa al placebo e non in senso assoluto, nel mostrare qualunque sintomo da Covid-19. Sulla base di questa idiozia è stata portata avanti una campagna vaccinale selvaggia e assolutamente priva di qualunque forma di discriminazione fino a arrivare a toccare i bambini, che da questa patologia erano praticamente del tutto esclusi. Quindi abbiamo abdicato tutto, logica, umanità, medicina, 2000 anni di storia di medicina e di ruolo dei medici, che improvvisamente hanno scoperto di non avere un intelletto pensante ma di essere dei semplici burocrati ai quali poteva essere passata qualunque cosa tipo un assurdo protocollo di tachipirina e vigile attesa che ai miei maestri li avrebbe veramente fatti rifoltare nella tomba, probabilmente sarà nata anche così, per essere poi accettata un pochettino da tutti. Nel mentre la gente ha creduto a questa storia in percentuale più o meno importante, ma sicuramente estremamente importante, per poi realizzare che le promesse che erano state fatte erano semplicemente false. Perché? Perché mentre le persone vaccinate una, due, tre, quattro volte, si sono presi il covid una, due, tre, quattro volte, stando anche male. E quindi quella illusione comunque del vaccino che ci avrebbe salvato ha iniziato a tremare anche negli occhi della popolazione secondo me più convinta che la scienza ci avrebbe salvato. Oggi ci troviamo in un punto, come dicevi giustamente tu, nel quale anche a me, ma credo a tutti, piacerebbe poter in qualche maniera dimenticare ciò che è successo pensando che ormai appartenga appunto a un passato distopico, ma che non tornerà più. Invece vediamo che dal clima a probabilmente altri tipi di problemi virali che si affaceranno, almeno così ci viene detto, da Gates, dall’OMS, nel futuro immediato, si dovrebbe invece continuare in questa strada di follia e di paura. Nel mentre però, non se ne parla, ma appunto a livello scientifico sono usciti articoli di tutti i tipi. Da Peter McCulloch, che ha pubblicato su Lancet per poi vederlo retratto il giorno stesso o il giorno dopo, un articolo che correlava una serie di casi autottici su 300, mi sembra 20 persone, vedendo che il 73-74% delle morte non sono state causate da un’interazione farmacologica con questo prodotto che tutto è forché è un vaccino. (Lo trovate qui:Lancet ritira lo studio sui morti dopo il vaccino, il 73,9% era riferibile al vaccino in 325 casi di autopsia) .È incredibile appunto pensare a tutto ciò che si è costruito intorno a questo, a partire dal segreto militare, già nel momento in cui uno non ha possibilità di sapere esattamente cosa c’è dentro, quali sono i contratti e perché ci sia un segreto militare su, in teoria, un vaccino, fermo restando che non è un vaccino ma è un prodotto che è a livello di nanoparticelle con all’interno RNA o DNA, quindi sarebbe dovuto ricadere in un tipo anche di sperimentazione completamente differente. E’ bastato cambiare la definizione della parola vaccino stessa in corso d’opera per far sì che la gente in realtà comprendesse che questo fosse un tipo di vaccino come tutti quelli che avevamo fatto nel passato, senza arrivare a comprendere purtroppo anche la maggior parte dei colleghi, e si trattava di un prodotto completamente differente e mai utilizzato sulla popolazione, trasformando fondamentalmente tutti, e persino le donne incinta, al quale è stato proposto e dato questa cosiddetta vaccinazione in assenza di qualunque prova di carattere scientifico. Credo che quello sia stato il punto nel quale la scienza stessa ha proprio abdicato del tutto al proprio medico, dicendo alle donne incinte vaccinatevi, va tutto bene, in assenza di qualunque dato scientifico. Quindi non era scienza, ma era un credo religioso.

Francesco Borgonovo: Secondo te, perché ovviamente si parla di questa commissione che ormai è rimasta, io continuo a sostenerla, perché è rimasta l’unica strada istituzionale, diciamo così, percorribile per tentare di trovare qualche verità. Tu che idea ti sei fatto? Pensi che sarà utile, che avrà effettivamente un impatto o che, non lo so, invece come qualcuno dice, io penso che si sbaglino, nel senso che certo vorrei una commissione scientifica, mi piacerebbe una specie di nuovo CTS, ecco magari non lo chiamiamo così, lo chiamiamo in un’altra maniera, di esperti che mettessero in fila gli articoli, che mettessero in fila le certezze scientifiche che ci sono fino adesso, però mi rendo anche conto che altre strade non ce ne sono e quindi a questa commissione voglio credere, no? Sbaglio secondo te?

Giovanni Frajese: Beh no, io non posso che condividere il tuo punto di vista. È ovvio che la commissione potrebbe o fare un lavoro molto interessante, iniziando a dire tutta una serie di verità che la maggior parte degli addetti ai lavori oramai conoscono perfettamente e probabilmente anche la maggior parte di persone a livello politico, solo che non se ne può parlare. Però è una questione appunto che parte dalla politica, attraverserà il metodo scientifico, si spera, ricordando le parole del premier Meloni quando si è insediata. Tempo ne è passato tanto, sapere se veramente c’è la volontà politica di portare un po’ di verità all’interno di questa storia, a me ancora non è dato sapere. Non posso però che sperare che ci sia invece questa volontà anche perché se non ci sarà questo tipo di volontà significa veramente che non importa quale tipo di governo ci sia, apparentemente di sinistra, apparentemente di destra, ma se poi si prosegue nella stessa identica direzione, chiaramente bisognerà fare i conti con una realtà di tipo differente. Ho però in realtà speranza, che adesso si può tornare a usare come parola perché per fortuna non sta più lì dove stava un tempo, che, non dico tutta perché è impensabile, ma che un po’ di verità possa uscire, che si possa rimettere la logicità degli interventi in qualche maniera a essere esaminata oggi a mente fredda, io penso che sia un atto dovuto non solo dalla politica ma proprio verso la popolazione stessa perché al popolo è stato chiesto di fare qualunque cosa dal chiudersi in casa al non poter andare a mangiare fuori a essere trattati coloro che non avevano aderito a questo piano vaccinale così violento nella propria modalità tra l’altro di esecuzione con tutto quello che è stato vissuto da tanti fratelli, tanti nostri fratelli, tra i quali io stesso in prima persona. Una forma di discriminazione allucinante, tra l’altro con la creazione di questa terminologia del novax, che rappresenterebbe appunto questa creatura australopiteca in qualche maniera e senza alcuna funzione intellettiva superiore, per poi accorgersi nel passare del tempo che i cosiddetti novax, che ribadisco è un termine assolutamente assurdo perché impiegava appunto uno scollegamento a livello mentale, in realtà qui secondo me nessuno è stato novax e noi eravamo semplicemente a favore di una verità che non veniva raccontata.

Francesco Borgonovo: Ecco abbiamo visto che questo metodo è riutilizzato anche, c’è appunto stato un esplicito collegamento, l’ho fatto Bonomi da Confindustria e suggerendo l’utilizzo proprio per difendersi dal caldo dello smart working e di altri tipi di misure adottate nel corso della pandemia. Volevo chiederti una cosa sullo smart working, secondo te anche da un punto di vista della Come va visto, valutato, trattato? Perché ci sembra difficile…

Giovanni Frajese: guarda, basterebbe vedere quello che è successo… LM – …

Francesco Borgonovo: …però non mi sembra che il lockdown, lo smart working e altre cose siano così salutari, se abbiamo un approccio olistico, dico questa brutta parola, alla salute umana

Giovanni Frajese: Hai assolutamente hai ragione, basterebbe vedere che cosa è successo anche a livello puramente, se volete, educativo o intellettuale ai ragazzi che hanno fatto la DAD, che non è lo smart working ma insomma era una forma di tipo differente, ci sono dei gap micidiali all’interno, ma non solo. Sono tutti interventi che tendono in qualche maniera ad allontanare le persone dal contatto umano, all’abituarci a questo nuovo normale, non dimenticate queste parole se doveste tornare a sentirle, l’ha detto il Presidente della Repubblica in giù, il nuovo normale suonava tantissimo, adesso un pochettino di meno. Il nuovo normale sa implicare che ciò che è accaduto durante questa emergenza in realtà era l’apertura di questa meravigliosa porta, al di là di quelle dell’inferno che sono state portate a Roma qualche tempo fa per qualche misteriosa ragione, verso questo nuovo mondo digitale tecnologico nel quale l’essere umano in realtà si deve sempre più velocemente fondere, secondo l’idea transumanista, in un qualcosa dove la vita e la tecnologia si fondano in un tutt’uno. Si parla di identità digitale, di avatar e di altre cose perché c’è una certa elite che in qualche maniera vorrebbe spingere verso la totale disumanizzazione dell’essere umano per diventare nel tempo un qualcosa di sempre più tecnologico integrato tra chip interni, chip nel cervello e qualunque altra cosa volete in un disegno che è assolutamente distopico il cui risultato alla fine non può essere altro come tra l’altro preannunciato nei molti film che parlavano di questo tipo di società, in un dolore infinito nella maggior parte delle persone se non per chi vive nell’Eliseum, per esempio, in un mondo completamente diverso.

Francesco Borgonovo: Hai citato un film di fantascienza piuttosto noto, mi pare con Matt Damon, tra i protagonisti. Ti chiedo questo, vedo che hai uno spadone lì dietro e non vorrei che ti venisse voglia di utilizzarlo, però mi chiedo tu sei stato tra quei medici che hanno avuto grossi problemi a livello professionale, umano, il ritorno al lavoro com’è stato per te? Perché una delle cose che non solo mi ha colpito la velocità con cui il vicino di casa ha discriminato il vicino di casa, l’altro in cui abbiamo rivolto odio verso quelli che erano i nostri amici, non noi ovviamente, non noi come italiani diciamo nel complesso, forse anche come europei, probabilmente non avrebbe dovuto stupirmi, insomma è successo ripetutamente nella storia dell’umanità. Però poi a un certo momento si è deciso che questi reietti potessero tornare a far parte del consenso civile, mettiamola così. Tu come hai vissuto questo rientro a fianco delle persone che perlomeno non ti hanno difeso, ecco, nel momento della difficoltà?

Giovanni Frajese: Volevo fare un piccolo spunto di riflessione sulla natura umana e la piccolezza nella quale cadiamo spesso. Cioè, mentre ci veniva tolta la libertà, che è proprio, credo sia il paradigma fondamentale dell’esistenza stessa dell’essere umano, perché se mi levi la possibilità di esercitare il libero arbitrio nel bene e nel male, l’intero sistema diventa praticamente inutile. Però ci hanno tolto la libertà, ma ci hanno dato il potere di agire sulla libertà altrui. La stessa cosa che era successa ai tempi del nazismo, per cui ci avevi i delatori, ci avevi i capo, ci avevi tutte quante le altre cose. Uno torna indietro e dice ma un secolo fa sembrava surreale, guarda la gente cosa ha fatto. Io mi sono trovato a chiedere, ma chissà come sarebbe andata, se poi le cose sono andate veramente come ci sono state raccontate. Però in qualche maniera quello che abbiamo visto è il ripetersi dello stesso circo, cioè quando ti tolgo la libertà e ti do però il potere di poter influire sulla libertà altrui, in realtà tu godi nell’esercitarla.

Francesco Borgonovo: Questo è una cosa, io ritengo ovviamente che il nazismo o lo stalinismo e il comunismo sovietico avessero un livello di intensità della cosa maggiore. Noi non avevamo, grazie al cielo, il Gulag, non avevamo il Lager, avevamo altre forme di discriminazione che riguardavano una parte precisa della popolazione, quindi probabilmente ciò che è assolutamente simile è il meccanismo mentale, il dispiegamento di certe forze. Però è interessante che Primo Levi la chiamava la zona grigia, c’è questa zona grigia in cui il vessato vessa a sua volta quello che sta appena al di sotto di lui, c’è una specie di piramide inversa del potere per cui è la base, la punta di sotto sta il più vessato di tutti e poi piano piano che si sale ci sono altri vessati leggermente meno di lui che però si rivalgono su quelli al di sotto della scala sociale, che è un meccanismo concentrazionario, in effetti, terribile. Poi, a un certo momento, appunto, questo meccanismo, così, facciamo finta che non sia mai esistito, non ricominciamo tutto da capo, rivolemosi bene di nuovo.

Giovanni Frajese: Devo dire che questa divisione non è la popolazione tra pro-vax e no-vaxAncora qualcuno cerca di mantenerla, poche persone di quelle che prima cantavano e suonavano in quella direzione, purtroppo invece in una percentuale rilevante in coloro che invece non hanno aderito all’ideologia corrente, cosa che ancora oggi mi dispiace molto. Tornato all’università, quello che posso dire è che vengo fondamentalmente più o meno ignorato, perché mi rendo conto di essere un personaggio assolutamente scomodo. Un tempo probabilmente no, c’erano i sorrisini, fra i desi è quello strano, ma guarda che sta dicendo, ma guarda che cosa sta facendo. Poi con il passare del tempo c’è una realtà oggettiva e scientifica appunto che viene manifestata, magari le persone prendono atto che forse non c’erano tutti i torti in quello che veniva detto e il risultato finale è che la maggior parte delle persone guarda per terra quando passa. A me fa sorridere.

Francesco Borgonovo:  La domanda è, la spada ce l’avevi anche prima o l’hai portata dopo a rientro?

Giovanni Frajese: La spada sta lì intanto, è una spada che sta nella fodera e che significa che non viene né stratta né nulla, ma è semplicemente un simbolo a ricordare non solo ciò che abbiamo passato, ma che non accada più, perché la gente, milioni, non stiamo parlando di decine o centinaia di miliardi, stiamo parlando di milioni di nostri fratelli solo nel nostro paese, hanno comunque subito con estrema dignità, tra l’altro nella maggior parte dei casi, un qualcosa che ha lasciato delle ferite profonde. Quella sta semplicemente a indicare che noi non siamo più disposti a tornare indietro.

Francesco Borgonovo: Eh, perché qualcuno che ogni tanto si fa venire qualche strana idea c’è ancora, e io temo che invece una volta stabilito questo meccanismo di emergenza, io lo rivedo esattamente identico nella questione clima, che forse per qualcuno è meno impattante perché non ti dice ti chiudo in casa, no? Magari ti dice ti tolgo il condizionatore e alla fine vabbè uno va in piscina, fa un’altra cosa, in qualche maniera si adegua, no? Comincerà a diventare un po’ più pesante quando si tratterà di dire spendi decine di migliaia di euro per mettere la tua casa in classe energetica, lascia la macchina o c’è addirittura qualcuno, Angelo Bonelli dei Verdi, che ha proposto una legge contro il negazionismo climatico. Io ci rivedo esattamente lo stesso meccanismo e non mi sembra che però ci sia una larga fetta della popolazione indignata da questo. Sicuramente ci sono gli scettici, quelli che non ci credono, però appartengono sempre poi allo stesso mondo di prima, quello che era stato scettico anche sulla scienza con l’H finale. Non lo so, non sono molto ottimista.

Giovanni Frajese: Mi hai ricordato con i condizionatori quello che aveva detto Draghi, che volete avere il condizionatore acceso o mandare i carri armati in Ucraina? Ma va una domanda veramente intelligente…

Francesco Borgonovo: Adesso non possiamo avere il condizionatore perché c’è caldo, però manco abbiamo la pace, quindi è un gioco come dire, lose-lose, perdi in ogni caso.

Giovanni Frajese: Ma ci deve essere no? Si passa, siamo nell’era dell’emergenza, l’emergenza dopo l’altra, quanta presa abbia non lo so, lo vedremo, anche perché al momento le persone ancora ha una serie di cose che non gli sono state chieste, poi vedremo se ci sarà lo stesso tipo di adesione che c’è stata per la storia pandemica, se la gente dirà di sì perché altrimenti… Lo sai che mi sembra in America un po’ di tempo fa hanno iniziato a fare i primi certificati di morte a causa di climate change. Un medico ha scritto su un certificato di morte di una persona che è morta a causa del cambiamento climatico. Quindi il meccanismo è esattamente lo stesso.

Francesco Borgonovo: Sono morte 16.000 persone. Ovviamente i morti per il vaccino, i morti per la mancanza di cura adeguata non esistono, esistono magari 16-18 mila morti invece per causa del caldo, poi leggi delle cose come quella che ho letto l’altro giorno su Repubblica per cui muore a causa del caldo, poi scopri che era un signore di 75 anni che appunto a 75 anni con 30 gradi 35 stava su una gru, allora secondo me il problema non è il caldo e che a 75 anni forse era meglio se non ci stesse sulla gru, questo è un po’ il punto. Per quello che non sono estremamente ottimista, ma credo in ogni caso che un pezzettino di verità da questa Commissione Covid dovrà emergere e io spero che Giovanni Fraiese possa aiutare magari proprio anche la stessa Commissione a trovarlo, questo pezzettino di verità, quindi io lo ringrazio, lo ringrazio di essere stato con noi. Noi invece ci troviamo alla prossima puntata per darne un altro piccolo pezzettino di verità. Non abbiamo la verità assoluta ma comunque proviamo a cercare.

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