Si mette male per Daniela Santanché: la trasmissione Report ha smontato parecchie affermazioni fatte in Senato. Meloni approfitta della gita in nord Europa per non parlare

TORINO. Report torna sul caso giudiziario che coinvolge la ministra del Turismo Daniela Santanché: il programma di inchiesta giornalistica di Rai3 mette in fila i punti, grazie a documenti interni della società che fa capo alla ministra, da cui emergerebbero «false rappresentazioni della realtà pronunciate da Santanché durante il suo intervento in Senato» della scorsa settimana.

Ecco i punti chiave di Report

1 «La ministra del Turismo ha sostenuto che la sua partecipazione non abbia mai superato il 5% di Ki Group. Ma dai documenti in nostro possesso – dice la trasmissione – dimostreremo che fin dal 2013, Santanché possedeva il 14,9% di controllo della società ed aveva sottoscritto un patto parasociale che la poneva direttamente nella governance».

2 Per Report, «la ministra ha dichiarato di essere entrata nella società solo per aiutare il figlio. Ma all’epoca in cui è stata nominata presidente, il figlio aveva appena 16 anni. Che ci fosse un suo tornaconto personale lo dimostrano documenti interni che rivelano la partecipazione della società all’aumento di capitale di Visibilia sin dal 2013».

3 E ancora: la ministra «ha giurato di non aver avuto alcun ruolo operativo in Ki Group, ma foto e documenti inediti di cui Report è entrato in possesso rivelano l’esatto opposto».

4 Secondo quanto emerge dalla trasmissione, Santanchè «ha sostenuto che i suoi compensi non abbiano mai superato i 100mila euro lordi. Documenti interni della società dimostrano – così il programma di Sigfrido Ranucci – che i suoi compensi superano i 400mila euro lordi all’anno anche quando la società perdeva milioni di euro all’anno».

5 Il programma aggiunge inoltre che «Santanchè ha negato di essere ancora in azienda quando i dipendenti di Ki Group sono stati licenziati senza liquidazione, ma documenti interni la smentiscono».

6 La ministra, sostiene inoltre la trasmissione, «ha negato che la dipendente di Visibilia, che ha lavorato mentre era in cassa integrazione a zero ore, fosse all’oscuro della sua condizione contrattuale e che abbia lavorato in cassa integrazione. Per la prima volta la dipendente di Visibilia parla a volto scoperto davanti alla telecamera e racconta, con prove documentali,«la sua versione che smentisce in toto quella della Santanchè, afferma di essere stata pagata con un rimborso chilometrico, e di aver lavorato nel periodo di cassa integrazione anche in Senato».

7 Infine, la ministra a palazzo Madama «ha dichiarato che Negma ha portato solo vantaggi», ma Report rilancia «con i numeri interni e una nuova intervista a Giuseppe Zeno, l’azionista di minoranza di Visibilia da cui parte l’inchiesta e che parla per la prima dopo l’intervento in Senato della ministra.

8 «Santanché – conclude la nota inviata da Report – ha promesso che si farà carico dei debiti di Visibilia, ma un documento della Procura della Milano mette seriamente in dubbio questa sua proposta».

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