Tara Djokovic è tutta papà: meravigloso siparietto in diretta a Wimbledon. Il campione sbaglia un servizio, il pubblico rumoreggia e l’inquadratura passa in primo piano sulla bimba presente in tribuna

La piccola Tara viene inquadrata dalle telecamere in un particolare momento del match contro Cachin, vinto dal campione serbo. Novak sbaglia un servizio e qualcuno rumoreggia. La bimba fa un gesto d’impulso e li mette a tacere.

Silenzio. Tacete. Il gesto della figlia di Novak Djokovic è di quelli che strappano un sorriso bonario. Papà è in campo sul centrale di Wimbledon, non deve faticare molto per battere Pedro Cachin (6-3, 6-3, 7-6) e avanzare nel torneo. Sale di giri un poco alla volta, l’obiettivo è arrivare fino in fondo per conquistare l’ottavo titolo sul prato inglese, il 24° del Grande Slam. Nemmeno l’intoppo della pioggia e della pausa forzata di oltre un’ora frena il campione serbo.

Anzi, è sereno abbastanza da prendere con ironia quel momento: vederlo agitare l’asciugamano nel tentativo (scherzoso) di asciugare l’erba e chiedere al pubblico di soffiare  dà l’esatta dimensione della padronanza assoluta dei propri mezzi, abbastanza da permettersi anche un cenno polemico al giudice di sedia e una strofinata con le mani sul campo.

La piccola Tara seduta in tribuna accanto alla madre, Jelena.
E quando non è il protagonista diretto, a prendere la scena è qualcun altro al posto suo. La piccola Tara, che era seduta in tribuna accanto alla madre, Jelena, stava assistendo al match contro il tennista argentino quando ha reagito d’impulso e con molto candore a una fase dell’incontro e agli umori della folla che ha preso di mira il padre. La ragazzina è la secondogenita della coppia (è nata a settembre 2017), l’altro figlio di Nole è Stefan (ottobre 2014) con il quale il giocatore si è ‘allenato’ nel primo giorno a Wimbledon scambiando un po’ di colpi sul campo di pratica presso l’All England Club.

C’è un momento in particolare che vede la bambina di cinque anni inquadrata dalle telecamere della BBC: Djokovic è al servizio ma lo sbaglia mandandolo a rete, al brusio del pubblico che accompagna quell’errore fa da contraltare la mimica molto eloquente: prima dà un’occhiata alla mamma poi si gira verso la porzione di pubblico ‘incriminata’ e fa segno di stare in silenzio, non disturbare con quegli schiamazzi il genitore che sta giocando. “Shhhhh”, dice la bimba mentre il padre sorride sornione dal campo.

L’ironia del campione serbo durante il match vinto contro Cachin: fa finta di asciugare il campo.

La sfida contro l’australiano Thompson è la prossima in tabellone, solo un altro passo verso quella finale ambita. “Non c’è niente di meglio di Wimbledon, davvero, in termini di storia e tradizione – ha ammesso il tennista serbo subito dopo aver vinto contro Cachin -. È un a cosa di cui sono profondamente convinto. Essere qui e vincere è stato il mio sogno da ragazzino che s’è avverato nel 2011. E ogni anno che torno penso a quel ragazzo che sognava in Serbia”.

La sua forza? Al di là di quel che si vede, l’aspetto mentale è la pietra angolare della sua carriera. “Cerco di non dare per scontato nessuna partita, nessun minuto che trascorro qui in campo”.

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