Schlein, le indegne parole al corteo della feccia dopo aver imposto le peggio vessazioni per tre anni: “La paura che c’era nel regime assume vesti nuove”

Fazzoletto rosso al collo, Elly Schlein è stata accolta al corteo di Milano del 25 Aprile con cori, applausi e grida di giubilo. La sinistra-sinistra si ritrova nella segretaria del Pd, su questo non ci sono dubbi. I dubbi, semmai, riguardano il consenso che può intercettare una linea così “spinta”. Ma tant’è, staremo a vedere. E la Schlein, nel giorno della festa della Liberazione, viene subito interpellata su Giorgia Meloni, il premier massacrato (gratuitamente) dal Pd che le rimprovera, anche oggi, parole “poco chiare e reticenti” sul 25 Aprile.

“Ho già detto cosa penso, penso che chi partecipa alla festa della Liberazione – come noi del Pd – lo fa con lo spirito di ricordare cosa è stata la dittatura nazifascista, cosa è stato il sacrificio di chi ha voluto liberarci e di come riportare oggi quei valori alla attualità, non ho altro da aggiungere”, ha risposto Schlein a chi le chiedeva un commento sulla Meloni e sulla sua lettera al Corriere della Sera.

Dunque ha definito la manifestazione “bella e molto partecipata”. E ancora, ha ribadito: “È il giorno in cui dobbiamo onorare la memoria dei tanti che hanno sacrificato fino alla loro vita per poter costruire la nostra libertà, per poter dar vita grazie alla resistenza antifascista a quella che oggi è la costituzione della nostra Repubblica. È un giorno in cui dobbiamo solo ricordare e non dare per scontato questa costituzione suoi principi e i suoi valori di libertà”, ha ribadito la segretaria dem.

Poi, però, passa all’attacco: “È un giorno in cui chi fa politica deve non solo onorare quella memoria ma anche proiettarla nel presente e nel futuro”, ha ripreso a margine del corteo del 25 Aprile. “Quella paura di futuro che c’era nel regime oggi assume veste nuova e chiama noi tutti delle istituzioni in politica a un impegno quotidiano per realizzare pienamente i valori e i principi costituzionali che ancora non sono pienamente attuati”, ha rimarcato Schlein riferendosi a salute, studio e lavoro. “Queste sono le cose che oggi rischiano di minacciare il futuro delle nuove generazioni. La memoria che oggi onoriamo diventi un impegno quotidiano per contrastare le diseguaglianze”, ha concluso Elly Schlein, con un immancabile riferimento al “regime” accostato al governo di oggi.

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  1. Ma quale libertà? La libertà di essere oppressi da uno stato oltreoceano e di essere oppressi da tasse e leggi che limitano il lavoro, la mobilità personale, le possibilità di migliorare la propria condizione? Vivete in una bolla e non conoscete i problemi delle persone comuni. Dove eravate quando imponevano il GreenPass? Ah lo avete imposto voi… e allora togliete il vostro “marchio di fabbrica” dalla parola libertà perchè siete delle canaglie anche voi.

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