“C’erano troppe lacune e troppi buchi. Qualcosa non tornava e non ha senso” Morte di lady Diana, i dubbi di Harry sulle reali cause della sua morte prematura nell’incidente parigino

Nell’intervista di 60Minutes il figlio minore di lady Diana ha raccontato che fino a 20 anni è stato certo che la madre fosse viva

di Debora Attanasio per Marie Claire

L’intervista del principe Harry rilasciata al giornalista americano Anderson Cooper nel programma 60 minutes ha dato il ciak al sequel di polemiche sorte già con gli estratti del suo libro Spare prima ancora dell’uscita in libreria. Ma la parte più interessante sembra essere quella in cui i suoi racconti sono molto commoventi. All’inizio, ci si stupisce per l’incredibile ingenuità con la quale spiega: “Io e mio fratello ci amiamo, lo amo profondamente, ci sono state cose dolorose fra noi specialmente negli ultimi sei anni ma niente di tutto ciò che ho scritto, di tutto ciò che ho rivelato ha mai lo scopo di ferire la mia famiglia”. Poi, in modo struggente, riesce a far immedesimare gli spettatori su come si sia sentito quando gli è stata data la notizia della morte di sua madre, e come abbia reagito negli anni successivi. “Hai dodici anni”, racconta Harry, “erano tipo le 7- 7.30 del mattino. Tuo padre entra, si siede sul tuo letto, ti mette una mano sul ginocchio e ti dice ‘C’è stato un incidente’. Io… non ci potevo credere”. L’allora principe Carlo, senza mai abbracciarlo, lo ha rassicurato dicendo “Andrà tutto bene”. “Invece niente è andato bene per molto tempo”, dice Harry. Il principe ha ricordi molto frammentati dei giorni successivi ma gli è rimasto impresso che a volte le mani che stringeva fuori da Kensington Palace, il giorno prima del funerale di Diana, erano umide perché la gente si era appena asciugata le lacrime dalle guance. Lui, invece, si sentiva in colpa perché non stava piangendo, anzi, sorrideva. “Ricordo quanto fosse strano prendere i fiori dalle persone per posarli sugli altri, come se fossi una sorta di intermediario per il loro dolore”, racconta Harry al giornalista. Poi c’è stato il funerale e la camminata dietro al feretro: “Era tutto tranquillo. Ricordo che ogni tanto si alzava un lamento dalla folla. Ricordo il suono degli zoccoli dei cavalli sulla strada. Rivedo le briglie dei cavalli, l’affusto del cannone, le ruote, c’era la ghiaia sotto le scarpe, ogni tanto. Ma soprattutto il silenzio (…) Una volta che la bara di mia madre è stata calata nella terra, è stata la prima volta che ho pianto davvero. Non c’è mai stata un’altra volta”. Ma Harry ha una spiegazione alla sua carenza di lacrime per la madre: non credeva che fosse morta. “Per molto tempo ho semplicemente rifiutato di accettare che lei fosse… se ne fosse andata. Non ci avrebbe mai fatto questo, ma pensai che forse faceva tutto parte di un piano”.

Anderson Cooper gli ha chiesto: “Hai davvero creduto che avesse deciso di scomparire per un po’?”, e Harry: “Sì, per un po’, e poi lei ci avrebbe chiamati e noi l’avremmo raggiunta”. Harry ha raccontato di aver continuato a credere per molti anni che sua madre, la principessa Diana, fosse viva, tanto da svegliarsi ogni mattina pensando che quello poteva essere il giorno in cui si sarebbe finalmente fatta viva, e di aver instillato il dubbio anche nel fratello William. Ma quando ha compiuto 20 anni, il principe ha chiesto di vedere il fascicolo della polizia sull’incidente che aveva ucciso sua madre, Dodi Al-Fayed e l’autista Henri Paul mentre erano inseguiti dai paparazzi nel tunnel dell’Alma di Parigi.

Ha voluto vedere le foto della madre nelle lamiere per essere sicuro che fosse davvero in quell’auto, che fosse ferita e che i paparazzi stessero scattando fotografie di lei mezza morta sul sedile posteriore dell’auto perché, come dice nella sua biografia “l’ultima cosa che la mamma ha visto su questa terra è stato un flash”.

Su consiglio del suo assistente, Harry ha visto solo le foto meno traumatiche di lady Diana, “Tutto quello che ho visto è stata la parte posteriore della testa di mia madre accasciata sul sedile posteriore”, ha raccontato. “C’erano altre fotografie più raccapriccianti ma sarò eternamente grato a chi mi ha impedito di infliggermi più dolore vedendole. Quel tipo di cose ti rimangono nella mente per sempre”. Harry ha smesso di credere che la madre fosse viva solo quando aveva 23 anni, dopo aver visitato a Parigi il luogo dove è morta. Ha voluto percorrere lo stesso tragitto, capire se fosse davvero possibile guidare alla velocità in cui guidava Henri Paul e come aveva potuto perdere il controllo di un’auto andando a sbattere contro il pilastro.

Ma che il risultato delle indagini, chiuse nel 2006 con la colpa attribuita a Henry Paul che aveva bevuto troppo, non è mai bastata né a lui, né al principe William e insieme hanno considerato più volte di chiedere la riapertura dell’inchiesta, “Perché c’erano troppe lacune e troppi buchi. Qualcosa non tornava e non ha senso“.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
3
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Carburanti, ecco il trucco con cui ti truffano alla pompa: la Guardia di Finanza mette in allerta gli automobilisti

Next Article

Enrico Letta, il piano per farsi lautamente mantenere anche nei prossimi anni: da vero parassita, di andare a cercarsi un lavoro vero non ci pensa minimamente

Related Posts