“Adesso basta!” Giorgia Meloni lancia la controffensiva contro i poteri forti che soffiano sul fuoco di opposizione e giornalacci di regime

Giorgia Meloni dice basta e dà le indicazioni per la battaglia contro le critiche al governo. La numero uno dell’esecutivo è stufa degli attacchi incrociati dopo poche settimane dall’insediamento a Palazzo Chigi e si prepara a ribattere all’assedio. A disegnare il quadro è un retroscena di Repubblica che ripercorre le bordate di Bankitalia, dei sindacati e quelle che potrebbero arrivare dall’Europa, spiegando in particolare che “la linea di Giovanbattista Fazzolari è la sua. Lascia solo che sia il suo sottosegretario a pronunciare quelle parole di fuoco, però, perché farlo in prima persona appiccherebbe un incendio istituzionale devastante. Eppure, c’è strategia anche in questo sentimento. Attaccare Bankitalia, per prepararsi al compromesso. Rivendicare una posizione storica, per dare la colpa ad altri dell’eventuale marcia indietro”.

Nel frattempo è però in corso una trattativa con Bruxelles, che potrebbe portare da sessanta a trenta euro il limite dei pagamenti con il pos. “Ma siccome Meloni non intende mettere a rischio i fondi del Pnrr per una leggina sui bancomat, è disposta – spiega il quotidiano – a un dietrofront completo, ovvero la cancellazione totale della norma. Meloni non può bruciare miliardi solo per difendere una misura bandiera. Il governo tirerà un po’ di più la corda sull’innalzamento del tetto massimo per il contante, che al momento ha fissato a cinquemila euro”.

A Palazzo Chigi sono consapevoli che c’è il rischio di un inverno caldo e di un’escalation, anche per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Ma soprattutto c’è la volontà di non arrivare ad un conflitto a fuoco con l’Ue che metterebbe a rischio i finanziamenti del Pnrr – già in forte ritardo numerosi progetti – e si sta perciò lavorando ad una tregua sottotraccia. In tutto questo c’è da monitorare la posizione del Quirinale, che ha notato l’affondo di Fazzolari su Bankitalia e già in passato si era mostrato molto sensibile alle bordate ai vertici di Palazzo Koch.

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