Elezioni, a sinistra siamo oltre il delirio: il partito di Fratoianni si divide. La fronda interna spinge per un’alleanza con gli inutili Cinquestelle

Fronda interna a Sinistra Italiana. La linea Fratoianni di dire sì al Pd non piace: M5S più vicino

Oggi va in scena l’assemblea nazionale di Sinistra italiana, a seguito della quale ci sarà il voto di delegati e iscritti sull’alleanza con il Partito Democratico e Azione. Una giornata clou per la coalizione di centrosinistra. Gli uomini di Nicola Fraoianni sono davanti ad un bivio: mantenere l’alleanza con Europa verde con una collocazione con il Pd nonostante Carlo Calenda, oppure la creazione del fronte progressista 2.0 (senza il Pd) in compagnia del Movimento 5 Stelle. Come rivela Repubblica il leader vuole passare oltre il patto tra i dem ed Azione, un qualcosa definito come “fumo negli occhi”, ma continuare a trattare con Enrico Letta.

Ma all’interno più di qualcuno spinge per un patto con i pentastellati di Giuseppe Conte e non c’è grande compattezza. “Stare all’opposizione del governo Draghi è stata una posizione che ci ha premiato e rivitalizzato, ora ci viene detto che si fa un accordo tecnico con alla base l’agenda di quel governo. Questo è uno tsunami per la nostra comunità. Ci siamo infilati dentro un’alchimia strampalata, se dovessimo guardare i programmi quello del M5S è più vicino ai nostri temi” le parole di Serena Pillozzi alle quali va aggiunto il pressing dei membri del M5S, che stanno tempestando di messaggi i membri di SI per far saltare il banco con il Pd.

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Mario Nobile, segretario provinciale di Foggia, spiega come sia molto problematica l’intesa con il resto della sinistra: “La base è in subbuglio, la coalizione è draghiana e noi abbiamo subito la perdita di un deputato e di una senatrice per non votare la fiducia a Draghi. Che non possa funzionare è evidente”. “L’accordo con i dem è visto più che altro come il male minore. L’improvvisa caduta dell’esecutivo ha scombinato ogni piano, mandando in rovina il fu fronte progressista. Il gruppo dirigente di SI teme che con un programma simile, se non doppione, l’alleanza con il M5S sarebbe a perdere per entrambi; né ci si fida di Conte e soprattutto di Beppe Grillo” l’analisi del quotidiano sulla parte di partito che sta con Fratoianni e spinge per l’ok a Letta.

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