«Sarà un autunno complesso». L’ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi a valle dell’incontro con le parti sociali di oggi secondo quanto riportato da Palazzo Chigi. «Tutti devono essere coinvolti» in questa fase di emergenza, ha chiarito il premier, pensando all’urgenza legata alla flessione economica in atto, con l’inflazione da contenere, nonché alle previsioni per l’autunno che, a oggi, paiono tutto meno che rassicuranti. Draghi ha poi ribadito quanto annunciato la scorsa settimana ratificando le proprie dimissioni e cioè che «le attività del governo non si fermano», perché «l’esecutivo ha ancora tanto da fare sempre nel perimetro delle funzioni che gli competono in questa fase».
Vertice Draghi-sindacati, il piano del governo sul Dl Aiuti: niente bonus 200 euro, ma interventi in busta paga. Il taglio dell’Iva «non è prioritario»
A meno di due mesi dalle elezioni, Mario Draghi continua a lavorare sul prossimo decreto Aiuti. Dopo aver ascoltato le richieste di agricoltori e artigiani, la mattina del 27 luglio è stato il turno dei sindacati. «L’incontro ha prodotto alcune prime risposte. Credo che la strada sia giusta», ha dichiarato fuori da Palazzo Chigi al termine della riunione di un’ora e mezza il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Con lui, anche i suoi colleghi di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Per il governo, invece, al fianco del presidente del Consiglio si sono seduti il ministro dell’Economia, Daniele Franco, del Lavoro, Andrea Orlando, della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Durante l’incontro, sono state illustrate le linee essenziali del decreto che il governo approverà nei prossimi giorni. Alla base c’è la convinzione di realizzare pochi interventi su pochi temi importanti, sfruttando i 14,3 miliardi di euro di deficit in meno rispetto a quanto previsto. L’obiettivo è restituire all’economia italiana queste risorse in più ottenute per l’aumento del costo della vita e dell’energia.
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Decontribuzione e rivalutazione delle pensioni
«Confermo la volontà del governo di non abbandonare i lavoratori, i pensionati, le imprese», ha ribadito Draghi al termine dell’incontro. Fuori dal Palazzo, i sindacati parlano di come l’esecutivo non abbia previsto una replica del bonus 200 euro per il prossimo decreto Aiuti. Al suo posto, ci sarebbe un intervento di decontribuzione: «Ci hanno detto che si interviene sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti quindi si aumenta il netto in busta paga», ha detto Bombardieri che però ha sottolineato come ancora non si hanno i dettagli della misura. Sbarra, invece, riporta il fatto che si stia lavorando sull’anticipo per la rivalutazione delle pensioni: non più gennaio 2023, ma già dal secondo semestre del 2022.
Niente taglio dell’Iva
Si tratterebbe, quindi, di «cifre non banali», ha precisato Draghi. Mentre per il ministro del Lavoro Orlando questa non è altro che «la base di partenza del confronto» con le parti sociali. Un tema di cui non si è parlato durante la riunione è quello del taglio dell’Iva. Lo stesso Landini sostiene che «per quello che riguarda la nostra organizzazione pensiamo che in questo momento non sia lo strumento prioritario da usare».