Draghi, rischia di saltare la gita a Kiev: il sedicente Migliore ha già troppe inutili buffonate in agenda in giro per il mondo. La futura poltrona alla Nato viene prima dei problemi degli italiani

Strasburgo, Washington, Kiev, Bruxelles. Ecco la road map diplomatica di Mario Draghi. Si apre domani al Parlamento europeo, con un discorso sull’Europa e la centralità che deve affermare nella risposta alla guerra e alle nuove sfide epocali. Si chiude a fine mese a Bruxelles, con un Consiglio europeo cruciale per definire gli interventi di sostegno agli Stati sull’energia. Passa da un importante colloquio alla Casa Bianca con Joe Biden e dalla delicata organizzazione della visita a Volodymyr Zelensky, che era stata ipotizzata in questi primi giorni di maggio ma che secondo alcune fonti sarebbe a questo punto più probabile dopo il ritorno dagli Usa. Le diplomazie sono anche al lavoro per un vertice di governo tra l’Italia e la Turchia, ma l’incontro con Recep Tayyip Erdogan non sembra imminente. 

Strasburgo, dunque. Draghi parlerà domani davanti ai 705 eurodeputati: come da tradizione per gli interventi dei capi di governo, terrà un suo discorso introduttivo, ascolterà la replica dei capigruppo parlamentari, poi risponderà. Si annuncia così un intervento di ampia portata sull’Europa e sul ruolo che l’Unione vuole e può avere in una fase in cui la guerra ucraina apre scenari geopolitici del tutto nuovi. Il premier, nota oggi in un articolo il Financial Times, ha già impresso un cambiamento nella politica estera italiana assumendo una posizione molto dura nei confronti della Russia. Ma è sulla politica estera e di difesa europea che dovrebbe porre l’accento nel suo discorso a Strasburgo, auspicando un ruolo sempre più autonomo, attivo e protagonista per l’Ue in questa crisi. Anche se l’unità delle cancellerie non è affatto scontata. Lo dimostrano le divisioni sulle sanzioni a Mosca (di queste ore l’ennesimo smarcamento dell’Ungheria) e sulle misure per contrastare il caro energia, a partire dalla difficile intesa sul ‘price cap’, il tetto al prezzo del gas proposto dall’Italia, di cui si parlerà a fine mese nel Consiglio europeo a Bruxelles. 

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Washington è invece in programma il 10 e 11 maggio. Per Draghi, che dovrebbe far tappa anche a New York, è la prima volta da presidente del Consiglio alla Casa Bianca. Andrà a riaffermare un atlantismo in politica estera che è stato fin dall’inizio la cifra del suo governo, insieme all’europeismo. Ma soprattutto, andrà a discutere i temi più legati alla guerra, dall’impegno per la difesa in ambito Nato, ai finanziamenti per il governo di Kiev e le nuove sanzioni a Mosca, fino al grande capitolo energia. Biden sostiene l’Europa con il gnl americano, nello sforzo di affrancarsi dal gas russo. E in questo sforzo il premier italiano vuol porre Roma in prima linea, sfruttando anche la centralità nel Mediterraneo: l’intenso lavoro di diversificazione delle fonti di approvvigionamento portato avanti dallo scoppio della guerra, sottolineano fonti di governo, è elemento di credibilità verso i partner stranieri e anche nei confronti dell’Ucraina, perché dà concretezza alla linea dura nei confronti di Mosca.  

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